Il mio resoconto
Venerdì 4 dicembre: finalmente il gran giorno è arrivato! Salgo sullo scalcinato treno regionale per Firenze e mi sento come nella prima classe di un vagone di lusso: fra poco incontrerò Paola, alla stazione. Stefania è partita prima con Francesca, Nia, con la figlia Raffa e il suo fidanzato Luca, ha preferito viaggiare in macchina, come pure Fabiola, che arriverà più tardi con tutta la famiglia, compreso Manuel.
Sono emozionata soprattutto per Paola, perché per lei è la prima volta, infatti non era al concerto dello scorso anno e non aveva neanche visto il musical nella sua versione originale, a Londra. Trovarsi in mezzo a tanti fan dei Queen e soprattutto con Bian e Roger a due passi è davvero … da infarto (ma lei ha già dato…)!!!
Appena ci vediamo, in cima al binario, ci corriamo incontro e nei suoi occhi leggo incredulità: quasi quasi non riesce a credere che fra poco succederà davvero: avremo Brian e Roger a due passi da noi!!! Attacchiamo subito a parlare del musical, di cosa indosseremo, di come ci sentiremo…. E quasi quasi perdiamo il treno!!!!! Siamo salite su uno dei primi vagoni mentre la nostra prenotazione era sul sesto!!! Non è piacevole trascinarsi dietro il trolley cercando di evitare i piedi dei passeggeri seduti e quelli di chi camminava per i corridoi dell’elegantissimo Frecciarossa. Paola stava sfoderando una delle sue facce scocciate e stava iniziando ad emettere grugniti vari, ma alla fine ha prevalso la gioia (anche perché ogni tanto mi giravo verso di lei e la buttavo sull’ironico) e ha mostrato i denti solo per sorridere!
Un signore gentile ci ha aiutato a caricare nel vano alto i trolley, permettendoci finalmente di sederci a goderci il viaggio che avevamo progettato da tanto tempo!
Abbiamo chiacchierato così fitto che in men che non si dica ci siamo ritrovate alla stazione di Milano. Lì ho incontrato la mia carissima amica Renata, compagna storica di banco alle medie e al liceo. Sedute in un caffè abbiamo ricordato il passato come sempre succede quando non ci si vede da tantissimo tempo (nel nostro caso una decina di anni): attraverso dei piccoli “flash”, come pezzi dal colore acceso in un mosaico sbiadito. Ed ecco che sono riapparsi dal nulla i nomi di alcuni professori, l’anello portafortuna che toccavamo facendo le corna quando non volevamo che ci interrogassero, le schede di storia dell’arte… E’ stato anche interessante vedere quanto Renata, che conosceva la Rossella di tanti anni fa, e Paola, che conosce la Rossella di oggi, fossero quasi stupite di confermare l’una i giudizi dell’altra sul mio carattere! Il tempo tiranno ha messo fine al flusso di ricordi e ci siamo lasciate con la promessa (mai mantenuta ad oggi) che verrò a Milano, sua ospite, un giorno…
Ho tirato fuori il bigliettino in cui avevo annotato le indicazioni di un utente del forum per raggiungere l’albergo e, dopo metropolitana, autobus e un po’ di domande a passanti frettolosi, siamo giunte alla meta. Dopo poco ci siamo incontrate con tutte le altre e guardandoci negli occhi vedevamo la stessa ansia di provare l’ebbrezza che solo i nostri Queen ci sanno dare, nella speranza che continuino a darcene l’occasione! Mancava solo Fabiola, persa in tangenziale (est? ovest? boh…) con tutta la famiglia! A intervalli di cinque, dieci minuti, le abbiamo telefonato tutte, e la sua voce era sempre più ansiosa: temeva di non arrivare in tempo. Noi eravamo pronte per incamminarci verso l’Allianz ma lei, intanto, credo che avesse deciso il regalo da fare al marito per Natale: un bel navigatore!!! Fra l’altro aveva anche i biglietti miei e di Paola, che non diceva nulla, ma stava iniziando di nuovo a grugnire! Nella speranza di accorciare i tempi di qualche secondo, ci siamo piazzate fuori dall’albergo, pronte a fare segnali di fumo non appena avessimo avvistato la sua macchina. Dopo poco arrivano, e mentre loro si registrano all’albergo, noi ci incamminiamo a teatro. La fretta di arrivare presto per poter conoscere gli amici virtuali del forum ci ha costretto ad acrobazie sui tacchi, per evitare le pozzanghere e le buche del pessimo fondo stradale, fra l’altro scarsamente illuminato! Il cielo ci ha protetto, e siamo arrivate sane e salve all’appuntamento.
E’ stato bello stringere le mani ai nick fattisi persone! Ho finalmente conosciuto Davide, che dopo i convenevoli non ha saputo nascondere il suo desiderio di farsi la giapponese incontrata a Garden Lodge l’anno prima: una coincidenza stupefacente che lui ha subito interpretato come un segno del destino! Ci ha provato con un bicchiere di vino, tecnica che con Brian May, la sera precedente, aveva funzionato alla perfezione… ma forse sarebbe stato meglio un fiore!
Vedo Jacky Smith, mi faccio fare foto e autografo e mentre sono in posa, abbracciata a lei, mi viene in mente quella foto dove era Freddie a cingerle le spalle, e provo una grande invidia!
Cerco Raffaella Rolla e la trovo tesissima. Avrei voluto parlare un po’ con lei, dopo tanti scambi epistolari, ma mi sono immediatamente resa conto che non era la sera giusta e allora mi sono fatta rispettosamente da parte. Dopo il durissimo lavoro che ha fatto era tesa come una corda di violino e pensava solo alla buona riuscita dello spettacolo: normale! Era come un cucciolo stanco che non può ancora dormire!
Ci sediamo ai nostri posti: seconda fila, a un passo dagli attori! Calano le luci e lo spettacolo ha inizio: sulle note dell’introduzione di Innuendo scorrono i titoli , finalmente in italiano! A mano a mano entrano i protagonisti ed è un crescendo di applausi. Sono davvero bravi e i dialoghi… beh, sono favolosi! Dopo due spettacoli londinesi, mi rendo perfettamente conto di quanto il copione italiano sia curatissimo e incisivo nei riferimenti ai testi delle “nostre” canzoni! Brava Raffa!
Durante l’intervallo mi piazzo vicino al palco, nella speranza di poter realizzare il mo sogno: stringere la mano a Brian May! Purtroppo nessuno è potuto entrare, quindi nemmeno io…. Ma ero ugualmente felice: fra poco avrei sentito il suono della Red Special, così come solo il suo ideatore sa far uscire da quelle dita magiche! Le canzoni scorrevano le une dopo le altre: ho riso e mi sono commossa, ho battuto le mani e i piedi sulle note di Radio GaGa e di We Will Rock You, sognando di essere a un concerto dei Queen “veri”, quelli di Milton Keynes e di Wembley. Killer Queen e Pop sono stati eccezionali, ma tutti, davvero tutti, sono stati bravissimi: questi ragazzi ci hanno messo l’anima, e sono sicura che Raffa ha fatto in modo che succedesse!
Lo show volgeva al termine.. ma il Doc? Perché non arrivava? Forse Roger era in ritardo, ma lui…. Era a Milano dalla sera prima…. Forse aveva deciso di non salire sul palco? No, non poteva farci questo!!!!! Iniziavo a preoccuparmi, invece…. eccolo sulle note di Bohemian Rhapsody! Sono sicura che non voleva rubare la scena a nessuno, ma non ha potuto evitare che succedesse. Ci siamo alzati, l’abbiamo ascoltato senza mai smettere di applaudire, e poi l’abbiamo chiamato per nome, come un vecchio amico! Dopo è entrato Roger, e ci sono state ovazioni anche per lui. Erano tutti e due davanti a me, a pochi passi…. Bellissimo, ma… mi sono resa conto di quanto tempo sia passato. Stanno davvero invecchiando. Non che non lo sapessi, ma è stato come averlo scoperto quella sera. Del resto… anche il mio riflesso nello specchio non assomiglia più a quello degli anni ottanta! Il tempo passa… ma non è motivo di tristezza, anzi…. quanto sarebbe stato meglio se anche Freddie fosse stato su quel palco, a dimostrare i suoi sessant’anni suonati con i capelli diradati e brizzolato!
Dopo lo spettacolo alcuni ragazzi del forum sono rimasti ad aspettare l’uscita di Bri & Rog dal teatro, invece io e le mie amiche siamo tornate in albergo a dormire: si sa, noi vecchierelli non possiamo tirare troppo tardi… Tuttavia il giorno dopo, con le energie recuperate dopo un buon sonno, ci siamo appostate davanti al’albergo Principe di Savoia, e siamo riuscite a fotografare Roger che stava lasciando Milano nella sua bella Mercedes nera tirata a lucido. Una ragazza ha rincorso la macchina gridando il suo apprezzamento per l’aitante batterista, ma la macchina ha proseguito la sua corsa. Chissà quante ce ne erano, di scene simili, ai tempi d’oro….