"Dio mi ha dato lo stile, non è colpa mia". Gigione e ammiccante più che mai, il 'wannabe #1' esce allo scoperto per diffondere il nuovo verbo. I tre progetti su cui è impegnato - un film, un videogame sparatutto e un disco - in fondo ribadiscono a caratteri cubitali lo stesso concetto: 50 Cent is back, con tutto il suo carisma, il suo fisico bestiale e il suo flow abrasivo. Da tempo il selfmade millionaire sembra uscito dal ghetto e si dedica a opere filantropiche: il suo ultimo progetto è la G-Unit Foundation per la diffusione della musica nei quartieri difficili. Ma basta dare un'occhiata al nuovo album, intitolato "The Massacre", per capire che forse non tutto il ghetto è uscito da lui. Siamo di fronte al seguito ideale di "Get Rich Or Dye Triyn'", un disco ad alta gradazione gangsta, pieno di diss, rime taglienti e storie di quotidiano degrado suburbano. Dopo l'exploit senza precedenti di "In Da Club", "The Massacre" rappresenta una sorta di esame di maturità per 50 Cent, se di maturità si può parlare per un artista che indossa giubbotti antiproiettile come soprabito. Con oltre 2 milioni di copie vendute in pochi giorni, i risultati sembrano dare ragione a Curtis Jackson (vero nome di mezzo dollaro). A sostenerlo, imbottiti anch'essi di kevlar e cattive intenzioni, i fedeli soldati della G-Unit: Lloyd Banks, Young Buck e il figliol prodigo The Game, con cui 50 si è riappacificato dopo una lite furibonda avvenuta in febbraio, durante la quale un membro dell'entourage di The Game si è beccato una pallottola in una gamba. Nel disco, molto più eterogeneo di quanto si possa pensare, si alternano beat infettivi a ballate per il pubblico femminile e non manca qualche chicca degna di nota. In "A Baltimore Love Thing", il brano più autobiografico e ambizioso, il menestrello del Queens ed ex-spacciatore di crack assume la voce dell'eroina in vena per parlare direttamente a una sua ex-fidanzata con problemi di droga: "Promise me you'll come and see me / Even if it means you'll have to sell your momma's TV". Nell'infuocata "Piggybank", Fifty si scaglia contro il rapper Fat Joe, 'reo' di supportare il nemico di sempre Ja Rule. Nell'autocelebrativa "God Gave Me Style", ecco svelato il segreto del suo successo. Poche ma speciali le collaborazioni, tra cui Eminem & Dr. Dre: Slim Shady partecipa con un cameo in "Gatman And Robbin" mentre la superstar dei producer fa sentire il suo tocco in "Out Of Control", la migliore 'party track' dell'album anche se i primi due singoli scelti sono "Disco Inferno" e "Candy Shop" dal groove oriental-ipnotico, mentre l'estetica del gangsta votato alla morte è sublimata in "I'm Supposed To Die Tonight". Alla fine, il massacro sta a 50 Cent un po' come "Encore" sta a Eminem: due dischi pieni di cose buone ma che soffrono un po' il confronto con i rispettivi, clamorosi precedenti ("Get Rich Or Dye Triyn'" e "The Eminem Show").
TRACKLIST
Intro
In My Hood
This Is 50
I'm Supposed To Die Tonight
Piggy Bank
Gatman And Robbin
Candy Shop
Outta Control
Get in My Car
Ski Mask Way
A Baltimore Love Thing
Ryder Music
Disco Inferno
Just A Lil Bit
Gunz Come Out
My Toy Soldier
Position Of Power
Build You Up
God Gave Me Style
So Amazing
I Don't Need 'Em
Hate It Or Love It
da MTV.it