Carreggiata centrale in Corso Sardegna

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Robyk65
00lunedì 21 marzo 2011 10:28
Sul Secolo di ieri 20 Marzo vi era un articolo riguardante l'idea di realizzare una carreggiata centrale per i bus in Corso Sardegna che potrebbe poi diventare la sede per la futura linea tranviaria [SM=g27985] , tutto bene non fosse per il solito inghippo, la stazione di servizio dell'IP che si trova proprio sulla traiettoria del progettato percorso.
L'intervista al gestore ha partorito la risposta che loro non se ne andranno mai via di lì perchè la stazione risulta essere una delle prime per incasso a Genova e dato che una eventuale ricollocazione a pari profitto non esiste in tutto il territorio comunale perchè tutti i posti strategici sono stati già occupati, loro non se ne andranno mai via [SM=x1405312] .
Ai politici l'ardua sentenza, ma si può già immaginarne l'esito...
naricemirko
00lunedì 21 marzo 2011 13:44
tram
certo che se ne devono andare,in cambio di un altra sistemazione,per esempio vicino a dove era il mercato della frutta,li vicino.Non se ne dovrebbe neanche parlare,dovrebbe essere scontato,una cosa automatica....stop però siamo a Genova ,città sottosviluppata dove lo spazio pubblico ,direi ormai da quasi 60 anni,è gestito in maniera dilettantesca cosi come il trasporto pubblico grazie ai vari antisindaci Pertusio ,Pedullà Piombino e company,compresi gli ultimi a cominciare da Pericu(periculo);non a Zurigo
Robyk65
00lunedì 21 marzo 2011 15:06
Corso Sardegna, al centro le corsie dei bus
Riporto, copiandolo dal giornale [SM=g11770] , l'articolo a pag.19 del Secolo XIX di domenica 20 Marzo 2011:

Stretta sul progetto che permetterebbe di aumentare la velocità dei mezzi pubblici

Corso Sardegna, al centro le corsie dei bus
Ma spunta lo scoglio di un distributore di benzina sul tracciato: "Da qui non ce ne andiamo"

Di Roberto Sculli

Ed eccolo lì, il progetto per corso Sardegna. L'uovo di Colombo per far accelerare i bus sistematicamente imbottigliati alle porte della Valbisagno, il primo tassello per costruire, un giorno, il sistema di trasporto di massa che quella popolosa fetta di città attende da sempre. Due corsie riservate ai bus, una per senso di marcia, ricavate al centro della carreggiata. Una "direttissima" modello corso Europa, disegnata rubando spazio all'aiuola, e separando, per sempre, il traffico privato da quello pubblico.
I tecnici della Mobilità hanno preso le misure, sul campo, infine l'hanno disegnata.
Il progetto è pronto da settimane ma il Comune non sa decidere, prende tempo e, dietro alle dichiarazioni di facciata, rischia di attorcigliarsi ancora una volta, perchè oltre ai "soliti" ostacoli, come la raffica di parcheggi che dovranno essere sacrificati, sta cercando di affrontare un altro scoglio mica da poco: quello in cui, più o meno a metà dello stradone, si sono imbattute le matite degli specialisti del traffico.
Un Mosè, piazzato nel mezzo del mare della busvia, fatto di benzina, migliaia di clienti ogni giorno e una famiglia che lavora lì da una vita.
Gente che non ha nessuna intenzione di farsi da parte: "Già nel 93 ci dissero che dovevamo chiudere per far spazio ad un fantomatico progetto di trasporto pubblico - ricorda Vincenzo Piperissa, papà del titolare - Nel 2011 siamo ancora qui, vorrà pur dire qualcosa".

Il distributore IP proprio di fronte alla chiesa di Santa Fede è il rebus che Tursi, con le elezioni che si avvicinano a grandi falcate, sta cercando di risolvere. Il nodo di corso Sardegna è considerato fondamentale per dare impulso alla nuova rete AMT, prima ancora della futuribile busvia (tramvia?). Perchè è da quello stradone che passerebbero le linee principali che servono la Valbisagno, compreso il nuovo "48" che collegherà Molassana e l'ospedale San Martino. Una novità su cui il comune e AMT puntano molto, tanto che è stata prevista (e testata sul campo), una corsia preferenziale ad hoc, nella trafficatissima piazza Giusti, per consentire alla nuova linea di svoltare in via Paolo Giacometti.

Il guadagno in termini di velocità dei bus, sbandierato ormai da un paio di annetti, grazie all'asse di corso Sardegna, è tale che nei piani di AMT, in piazza Galileo Ferraris, trova posto uno dei grandi nodi di interscambio della città. Lì arriveranno le linee "di forza", collegate, nello stesso grande capolinea, con tutte le "collinari". Risultato: linee più brevi ma tempi di percorrenza certi.
E proprio la velocità, che si perderebbe costringendo i bus a circumnavigare la pompa, è il nocciolo della ricerca di una soluzione per il distributore. I contatti, con il titolare e la compagnia petrolifera, fino a questo momento sono stati soltanto a livello informale. "Meglio - dice Simone Piperissa - abbiamo capito che stava succedendo qualcosa quando, qualche mese fa, abbiamo visto i geometri prendere le misure con i teodoliti, proprio qui davanti". Una specie di tacito preavviso di sfratto. "Però - aggiunge Simone - noi siamo tranquilli perchè vendiamo due milioni e mezzo di litri di carburante l'anno. In città soltanto due distributori fanno meglio".

L'IP, insomma, prima ancora che i gestori, si opporrebbe con decisione a un trasloco di forza, soluzione che peraltro Tursi giudica difficilmente percorribile: "A meno che il Comune non trovi una postazione che permetta un introito paragonabile, e tutti i posti buoni sono già presidiati, direi che non se ne parla proprio".

L'isola in mezzo alla corrente è ben salda. E non è un caso che, pur lungi dall'essere ottimale, il Comune abbia previsto una soluzione alternativa: niente corsie bus a centro strada, ma un "rinforzo" di quelle attuali, a destra della strada. La exit strategy, tuttavia, è vista come fumo negli occhi, perchè rischierebbe di vanificare tutto.
naricemirko
00lunedì 21 marzo 2011 16:03
tram
continuo a dire da 10 anni ,siamo una città sottosviluppata dove lo spazio pubblico ,cioè quello che in teoria dovrebbe essere riservato alla collettività,come giardini ,corsie per tram(sottolineo tram,non ciminiere,filobus,phileas,civis,antitram di padova ecc),spazi con panchine per anziani famiglie bambini,è gestito da dei dilettanti da ormai quasi 60 anni.
Comunque in corso Sardegna ci deve andare il tram al centro,ripeto con i binari o al centro affiancati per un totale di 5m 30 circa di spazio occupato e ai lati panchine per la gente e parcheggi per auto per lungo ,non a lisca di pesce,oppure la seconda soluzione cioè al centro i giardini con panchine ecc mentre ai lati i binari ,quindi con le fermate e i parcheggi per auto.
Lo spazio direi è abbondante per questa o l altra idea;si parlerà comunque di questo e altro nell incontro di Giovedi 24 ore 16 municipio bassa Val Bisagno piazza Manzoni
giambo64
00lunedì 21 marzo 2011 22:43
Io una soluzione a questo problema ce l' avrei:
siccome si tratta di una faccenda petrolifera, c'entra direttamente con la democrazia, per cui si deve portare la questione all'ONU.
Il Consiglio di sicurezza emette una risoluzione che consente di bombardare il distributore, per cui si fanno decollare due Tornado (uno di riserva) e si distrugge l'ostacolo con due missili.
A questo punto tutto è risolto.
euge1893
00martedì 22 marzo 2011 08:47
ecco, ma ammesso e non concesso che il distributore levi le tende (magari ob torto collo e con l'intervento dell'ONU), la parte successiva del corso vede due filari di alberi. Abbatterli significa scatenare gli ambientalisti, specie quelli più ottusi che non vedrebbero mai l'utilità di domani (tram). Che fare?
Robyk65
00martedì 22 marzo 2011 09:53
Premettendo che odio le classificazioni come ambientalisti, automobilisti, ecc. come fossero delle sette dedite a chissà quali riti segreti, quando invece a seconda dei casi tutti apparteniamo alle varie categorie (a meno che qualcuno viva in una campana di vetro isolata dall'esterno e quindi gli "altri" sono "ambientalisti"), al punto in cui siamo, con la distruzione del territorio costante ed inesorabile e l'invasione di milioni di auto, quel poco di verde che ancora c'è sarebbe bene preservarlo il più possibile.

Vorrei far notare che nelle altre città europee la miglior vivibilità non è solo data dai tram e dalla metrò ma anche dai sempre numerosi parchi e zone di quiete e riposo, senz'auto e moto a rompere continuamente le scatole, esattamente il contrario delle città italiane.

Pensavo che da chi auspica un miglioramento del trasporto pubblico stia a cuore anche il verde urbano che a Genova non è mai troppo...
Piuttosto veder tagliare i pochissimi alberi ancora esistenti personalmente desidererei ardentemente veder abbattere molti dei tanti, troppi edifici fatiscenti, e Corso Sardegna ne ha di esempi eclatanti, che costituiscono i due terzi della città.

Detto questo penso che i due filari di alberi in questione, sperando anzi che ora si pensi a continuarne il prolungamento dalla chiesa di Santa Fede (dal famigerato distributore IP) fino a Piazza Giusti, saranno pure stati notati dai "tecnici" del Comune o da chi per esso (si spera ma tutto è possibile...), ad una rapida occhiata mi paiono distanti sufficientemente per consentire la posa di almeno una delle due corsie, magari con qualche potatura strategica.
Münchner.Fax
00martedì 22 marzo 2011 10:29
No, gli alberi che ci sono attualmente non c'è la minima speranza di poterli tenere. In mezzo ci starebbe se va bene solo un binario, ma non sono nemmeno convinto di questo. Qui Google aiuta chi non può controllare di persona.

Comunque gli alberi in ambito urbano si possono anche rimuovere e ripiantare, e crescono abbastanza velocemente, non dovrebbe essere un problema. Esempio:
Milano, via Pezzotti, apertura della tranvia 15, fine 2003. Link
Stesso luogo all'incirca nel 2006. Link
Stesso luogo non più di un paio di anni fa (non so quanto vecchie siano le foto di Google). Link
titoit
00martedì 22 marzo 2011 10:36
Infatti, non capisco quest’avversione di alcune “belle anime” per il taglio di alberi e il loro reimpianto.
E’ evidente che queste persone non sanno quello che avviene in natura. Forse nei boschi gli alberi rimangono immutabili nei secoli? No di certo, il lavoro del boscaiolo è quello di eliminare gli alberi malati, quelli che sono troppo grossi e soffocano gli altri e ripiantarne, eventualmente, di nuovi.
Invece, in città questo pare che non si possa fare perché subito ci sono sollevazioni popolari [SM=g27996] .
Tornando in topic, possibile che per questo distributore non ci sia una collocazione con uguale (o simile, non andranno certo a mendicare) redditività? Penso alla piastra del Bisagno, dove c’è tutta l’utenza da e per l’Autostrada e da e per la Valbisagno…E’ possibile che l’interesse privato, pur sacrosanto, debba bloccare lo sviluppo dell’interesse pubblico in questa maniera?
lordtiranus
00martedì 22 marzo 2011 10:41
Interessante vedere che in un forum di TPL si preferisca prendere le parti dei distributori piuttosto di chi ha a cuore il verde della propria città... [SM=x1405314]
Il Celle
00martedì 22 marzo 2011 11:03
Tra le due file di alberi ci sono circa 3.5 metri. In totale l'intera zona centrale dovrebbe essere sui 7/8 metri.
Comunque al secolo devono aver letto il forum di Cityrailways ove questa problematica era già uscita qualche giorno fa...
E la cosa più preoccupante è che mi paiono persone piuttosto determinate a mantenere i propri affari (li conosco, abito proprio lì)
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 12:45
tram
si discuterà anche del distributore ,anche se in tutte le città normali,non Genova,dovrebbe essere il meno,nell incontro di Giovedi 24 ore 16 municipio Bassa Val Bisagno.Il tram passerà da Corso Sardegna al centro con il distributore spostato penso vicino all ex mercato o da un altra parte,per poi proseguire lungo De Stefanis, Parenzo.
titoit
00martedì 22 marzo 2011 12:50
Re: tram
naricemirko, 22/03/2011 12.45:

Il tram passerà da Corso Sardegna al centro con il distributore spostato penso vicino all ex mercato o da un altra parte,per poi proseguire lungo De Stefanis, Parenzo.



Dai già tutto molto per scontato, vedo!! La realtà, purtroppo, è ben diversa [SM=x1177057]


naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 12:58
tram
lo sò,hai ragione,ma in tutte le città normali dovrebbe essere cosi ,ovviamente non qui;si arriverà comunque a una soluzione per spostare il distributore
ralco
00martedì 22 marzo 2011 13:36
Ma voi date per scontato che in Corso Sardegna ci vada un tram?
E da dove e per dove?
Io non ne sarei così certo..
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 14:05
tram
si sta facendob il dibattito pubblico proprio per questo;giovedi 24 c è l incontro per la sponda sinistra ore 16 piazza Manzoni,per il tram lungo Sardegna ,De Stefanis Parenzo ecc,si vedrà il resoconto
Robyk65
00martedì 22 marzo 2011 14:22
Di alberi a Genova ce ne sono assai pochi e concentrati in pochi punti tra cui i parchi di Nervi, assai scomodi tranne per chi colà vive, in centro invece il piatto piange...

Davanti a Brignole è sempre peggio, tra cantieri, posteggi bus e abusivi, fiere e chi più ne ha più ne metta; l'Acquasola sappiamo bene cosa sta passando in questo periodo; le varie ville (Gruber, Croce, ecc.) sono nell'abbandono più totale, al Porto Antico le inutili palme sono inziccate in cubi di cemento catramati da 3x3m (poi ci si stupisce che muoiano...), cosa dimentico?

Tommaseo? Bella chiavica di piazza; Piazza Paolo da Novi? Una spianata di lamiere e degrado, a stento a volte ci si riesce ad infilare a piedi tra un catorcio ed uno scooter abbandonato... I giardini di plastica? Noti per essere in un luogo molto ben frequentato... Piazza Corvetto e villetta Dinegro? Altro luogo abbandonato (c'erano persino le voliere un tempo) sempre deserto... E come vie non si sta meglio, a parte Corso Torino e parte di Corso Sardegna che sono alberati il resto è una landa desolata, ma se anche lì andiamo a tirar giù tutto...
E pensare che un secolo fa persino Corso Aurelio Saffi era alberato...

Lo so anch'io che gli alberi si possono ripiantare ma personalmente sono diffidente in merito visto che in Italia si fa presto a togliere ma a rimettere... costa e poi tutte le cacche d'uccello sulle lamiere posteggiate sotto...
titoit
00martedì 22 marzo 2011 14:30
Attenzione siete [SM=x1177061]
PEr queste problematiche ci sono già discussioni aperte (cartella mugugno e cartella piano della manutenzione straordinaria) nella sezione "Tutto Genova e Liguria".
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 14:40
tram
il tram passerà per corso Sardegna ,DE Stefanis Corso Torino per fare capolinea in fondo a Via Casaregis come fino agli anni 40 50 se non ricordo male
Il Celle
00martedì 22 marzo 2011 14:53
Vedi Mirko, è bello sapere che ci sono persone ottimiste che sperano nel ritorno del tram però questo sputare sentenze sulla base della rete di 60 anni fa non porta gran giovamento alla discussione i cui problemi da affrontare rimangono: i filari di alberi per la parte alta, il benzinaio a metà e un gran numero di posteggi tolti per tutta la lunghezza della strada.
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 15:39
tram
non mi devi dare spiegazioni ,la mia era solo una ipotesi sulla base di direttrici di traffico che chiunque abbia un minimo,e ripeto solo un minimo di competenza ,senza essere ne laureati(e io quasi lo sono),possa comprendere.
Capisco poi che siamo una città sottosviluppata,non Zurigo,quindi ci vuole quel qualcosa in più da spiegare alla gente(dico in generale ,non a te) come ai livelli da asili nido o poco più.Riguardo al distributore e ai posti macchina,penso si possa trovare una soluzione .per il primo spostandolo li nei pressi dell ex mercato o in un altro luogo,mentre per le auto direi che lo spazio c è per i parcheggi al centro ,a fianco della sede tranviaria.Comunque vedremo Giovedi 24 ,certo tenendo conto che si è nella citta sottosviluppata dove lo spazio pubblico è gestito in maniera da dilettanti,cosi come il trasporto pubblico ,da circa 50 anni o poco più,anche ultimamente con Pericu-lo e il suo scagnozzo Merella.coloro che ci hanno fatto perdere quegli 82 milioni di euro grazie ai loro progetti "fantasiosi",vedi metrò in VAl Bisagno .
Comunque sono moderatamente ottimista,lo devo essere altrimenti dovrei cambiare città.
euge1893
00martedì 22 marzo 2011 16:00
Piccolo OT, ma la puntualizzazione mi sembra necessaria: veramente il progetto "fantasioso" della metro in Val Bisagno i quattrini li aveva avuti e tanto fantasioso non era (v'erano due diversi progetti); poi la nuova amministrazione della "cura del ferro" ha fantasiosamente cambiato idea e quei bei soldini non sono stati reimpiegati per un nuovo progetto, ma sono spariti. L'immaginazione al potere.
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 16:42
tram
quei soldi era palese che dovessero essere impiegati per la tramvia in ValBisagno gia da anni,il fatto è che si doveva decidere prima,quindi durante l antisindaco Pericu-lo e con la progettazione,non perdendo tempo a insistere su un metrò in Val Bisagno che lo sanno anche i muri che non era possibile ,per le ragioni che si sanno ,cioè costi altissimi,utenza non adeguata all investimento iniziale ,tempi lunghssimi(30 anni quasi o poco meno per un tratto ridicolo,immagino che il tutto si sarebbe completato a Prato tra 40anni o poco meno,su un progetto che poi era nato come tram classico ,non metrò leggero ma si sà ,quando c è da spartire gli appalti su opere ben più costose;mi riferisco alla Galleria Certosa già pronta ,bastava allargarla per v eicoli larghi 2m 20 ed era a posto ed invece per guadagnarci sull appalto delle opere civili,quali risagomatura,abbassamento del piano strada binari,curva con più stretto rraggio di curvatura al mondo, che ha imposto l adozione di velcoli tranviari tra di Negro e Certosa ecc).
Al massimo si può farla arrivare allo stadio ma ,con che soldi?Deve proseguire per San Martino Terralba ,poi si vedrà
cliobini
00martedì 22 marzo 2011 16:51
Mirko ti invito a rileggere attentamente i tuoi messaggi prima di inserirli, per evitare errori di digitazione, punteggiatura e sintassi, perchè possono essere di difficile comprensione.
Inoltre è opportuno che le tue tesi (che non sono così lampanti come credi) siano scritte in modo tale da essere interpretate come tali.
Grazie
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 18:00
tram
ok comunque penso che il significato sia chiaro,cioè tram in Val Bisagno fino Prato e metrò al massimo fino Marassi,zona stadio
brioskj
00martedì 22 marzo 2011 18:33
Re: tram
naricemirko, 22/03/2011 18.00:

ok comunque penso che il significato sia chiaro,cioè tram in Val Bisagno fino Prato e metrò al massimo fino Marassi,zona stadio



1.La metropolitana fino allo stadio è un miraggio e credo non la farà mai nessuno [SM=g27993]

2.Il tram fino a Prato è possibile.Vediamo cosa salta fuori dai tavoli di lavoro,e come viene risolto il problema del distributore.

3.Continuo ad essere scettico sui soldi.Senza sghèi non si fa nulla.Il signore che è intervenuto per primo alla sala riunione COOP,durante la prima assemblea pubblica,ha ragione ad esser scettico.
Sono decenni che si fanno promesse su promesse,specie in vista delle elezioni.
Finchè si parla SOLO di percorsi -cosa di per sè legittima e giusta- ma non si parla MAI dei soldi,tutta questa storia del dibattito non convince neppure me.
Sono molto contento per te,Mirko,che hai tutte queste certezze.
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 19:29
tram
non sono certezze,sono spero posizioni sulla base di quello che sarà il risultato del dibattito pubblico;domani c è l incontro ore 16 per il tratto finale fimo a Prato,municipio 4 Media Val Bisagno.
Sono moderatamente ottimista per il ritorno del tram,sia in sponda destra che sinistra anche se al momento la precedenza è data a quella destra
naricemirko
00martedì 22 marzo 2011 19:40
tram
Per i soldi ,in teoria ce li metterebbero il comune con i suoi 19 milioni messi da parte,il socio Ratp come fatto a Firenze e poi c è ancora in ballo la questione di quei finanziamenti ancora non tutti utilizzati per il Moser di Venezia,sperando di recuperare ancora qualcosa.
Per il tram,il distributore riguarda la sponda sinistra,cioè lungo Corso Sardegna De Stefanis Parenzo ma non penso sia un problema;va bene che siamo a Genova,non in Germania o a Zurigo,ma se ci fermiamo davanti a questo,direi meglio cambiare città
giambo64
00mercoledì 23 marzo 2011 10:20
Vorrei fare alcune considerazioni sugli alberi di Corso Sardegna.
A Firenze, per costruire la tranvia, sono stati abbattuti molti alberi, sostituiti da un numero doppio di esemplari nuovi.
Ovviamente ci sono state le solite manifestazioni di protesta da parte dei soliti comitati, che improvvisamente si sono scoperti difensori del verde. Prima quegli alberi gli stavano sulle palle perchè toglievano parcheggi o perchè gli uccelli cagagavano sulle macchine, poi invece sono diventati indispensabili, tanto da incatenarcisi per la loro difesa.
Sono stati stampati decine di migliaia di volantini per dire no al taglio, tutti ottenuti rigorosamente dall'abbattimento di migliaia di alberi.
Che strana razza il cittadino!
Tutto proteso a difendere gli alberi davanti a casa sua e indifferente alla devastazione delle foreste primarie, devastazione che serve a portare nel suo appartamento mobili, porte, libri, riveste, fazzoletti, carta igenica ecc.ecc.
ralco
00mercoledì 23 marzo 2011 11:20
[SM=g28002] Quoto!
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