Come difendersi dal caldo in casa

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sibilla522
00martedì 10 giugno 2008 21:06
Come difendersi dal caldo in casa
Migliorare il microclima delle abitazioni: per sopravvivere al caldo delle grandi città.


Durante la stagione estiva, soprattutto nelle grandi città, i principali parametri del microclima (temperatura, umidità, ventilazione) delle abitazioni sono spesso alterati per periodi di tempo anche prolungati, causando sensazione di malessere o effetti dannosi sulla salute delle persone più suscettibili (anziani, malati cronici, bambini molto piccoli, donne in gravidanza. Se i locali dell’abitazione sono assolati, poco areati e tetti e solai non sono ben isolati, la temperatura dentro casa può superare addirittura quella esterna. Di seguito si indicano alcune misure semplici ma importanti da mettere in pratica durante le giornate più calde dell’estate per migliorare il clima delle abitazioni e contrastare i rischi per la salute e la sicurezza delle persone più fragili.
Schermare/ombreggiare finestre e vetrate esposte a sud e sud-ovest con tende e/o oscuranti esterni regolabili (persiane, veneziane).
Potenziare la ventilazione naturale aprendo le finestre durante le ore meno calde della giornata (es. durante la notte) consente il rinnovo dell’aria interna con aria esterna più fresca.
Usare impianti di climatizzazione (aria condizionata), che contribuiscono in maniera rilevante a migliorare le condizioni di benessere e sicurezza negli ambienti dove si vive.
Per quanto riguarda gli impianti di climatizzazione, oltre ad una regolare manutenzione dei filtri dell’impianto, si raccomanda di evitare di regolare la temperatura a livelli di temperatura troppo bassi rispetto alla temperatura esterna.
Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità garantisce un buon comfort e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno.
Soggiornare, anche solo per alcune ore in luoghi climatizzati rappresenta un sistema di prevenzione efficace per combattere gli effetti del caldo.
I ventilatori meccanici, accelerano soltanto il movimento dell’aria ma non abbassano la temperatura ambientale.
In questo modo la temperatura percepita diminuisce e pur dando sollievo, i ventilatori stimolano la sudorazione ed aumentano il rischio di disidratazione, se la persona esposta non assume contemporaneamente grandi quantità di liquidi.
Per tale ragione i ventilatori non devono essere indirizzati direttamente sul corpo. In particolare, quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato poiché non è efficace per combattere gli effetti del caldo e può avere effetti negativi aumentando la disidratazione.
(Fonte: Ministero della salute)

Per saperne di più: il sito del Ministero della salute

www.encanta.it/attualita164.html

sibilla522
00giovedì 12 giugno 2008 07:22
E anche questa è buona a sapersi.
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