Conflitti dimenticati - Uganda

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Spir@L Out
00venerdì 14 luglio 2006 23:43


Il Presidente Yoweri Museveni festeggia in questo periodo (gennaio 2004, nd) il diciottesimo compleanno del suo Governo. Il Presidentissimo, ha definito il Governo dell'Uganda "una forma alternativa di democrazia" nella quale fino al 2000 non potevano esistere altri partiti politici oltre il suo NRM (Movimento di resistenza nazionale), braccio politico della NRA (Armata di resistenza nazionale) con la quale Museveni si impadronì del potere nel 1988.

Ma nonostante il lunghissimo periodo al potere ed i successi millantati, Museveni continua a dover affrontare i gravi problemi di una guerra civile logorante che dura da quasi 20 anni e che ha provocato una grave crisi economica.

L'LRA (Armata di resistenza del signore) è la forza ribelle che terrorizza le province del nord dell'Uganda fin dal 1987, abitate dagli Acholi, ai confini con il Sudan. Ed è proprio in Sudan che gli Olum ("erba" così vengono chiamati in lingua Acholi) hanno le loro basi e da lì partono molti dei loro attacchi.

Si calcola che fin'ora razzie e scontri abbiano causato 100.000 vittime ed 1.200.000 sfollati, senza contare il dramma dei bambini rapiti: i maschi vengono addestrati come piccoli soldati mentre le femmine divengono schiave sessuali dei ribelli.

La LRA è stata fondata dall'oggi quarantenne Joseph Kony di etnia Acholi, regione nel nord dell'Uganda ai confini con il Sudan, alla fine degli anni '80. Egli dichiara di essere il successore spirituale di una sua zia, Alice Lakwena pretessa vudù di grande carisma ("lakwena" significa messaggero in Acholi) che aveva condotto gli Acholi in guerra contro la giunta militare del Presidente Museveni durante le rivolte tribali avvenute tra il 1987 ed il 1988.

L'"Armata del santo Spirito" così era chiamato l'esercito composto da guerrieri Acholi che arrivarono fino a Kampala, la capitale, armati di lance e pietre. Morirono a migliaia sotto il fuoco dell'artiglieria dei militari.
Joseph Kony radunò i resti della Armata e con essi fondò l'Armata di resistenza del Signore con l'obbiettivo di vendicare i torti e le atrocità subite dagli Acholi da parte dell'esercito. L'armata iniziò le proprie operazioni di guerriglia nel 1989.

Ma ben presto da oppressi gli Olum si trasformarono in oppressori iniziando ad uccidere e depredare la popolazione ed a rapirne i bambini per addestrarli come piccoli soldati. Consuetudine già praticata dall'Armata del santo spirito di zia Lakwena. L'UNICEF calcola che siano più di ventimila i bambini rapiti dalla fine degli anni '80 ad oggi.

Gli obbiettivi dichiarati della LRA sono quelli di instaurare in Uganda un regime basato sull'applicazione letterale dei dieci comandamenti biblici. Kony stesso afferma di essere un profeta e di essere posseduto da uno spirito-guida divino. I bambini rapiti vengono indottrinati alle visioni di Kony: egli crede nell'avvento di un giorno in cui tutte le armi da fuoco del mondo smetterano di funzionare (il giorno del "mondo silenzioso" ) e solo coloro in grado di usare le armi bianche potranno sconfiggere i nemici e prendere il potere.

La religione di Kony, un misto di concetti cristiani, animismo e magia africani, ha recentemente aggiunto un undicesimo comandamento ai dieci della Bibbia: "non dovrai mai guidare una bicicletta"; i soldati della LRA puniscono i contadini trovati a bordo di un biciclo mutilando loro le natiche con il machete. In un crescendo di follia, recentemente è stata lanciata una campagna contro i proprietari di polli bianchi e i maiali che vengono uccisi in tutto l'Acholi, quando scoperti. I motivi? Questi sono i comandamenti che Kony riceve dal suo spirito e dagli angeli, che consigliano anche i metodi di addestramento e guidano i ribelli in battaglia.

I metodi di addestramento sono brutali: i bambini, spesso drogati, sono costretti a mutilare ed uccidere con il machete, per non incorrere i punizioni gravissime o addirittura essere uccisi a loro volta. In battaglia portano una pietra in tasca che dovrebbe, in caso di pericolo, innalzare una montagna di fronte a loro come protezione dal nemico ed una bottiglia d'acqua con un bastoncino che, versata, dovrebbe creare un fiume che disperda le pallottole degli avversari. Mai ritirarsi di fronte alla battaglia dice la dottrina di Kony che, comunque, rimane ben al riparo nelle retrovie a compiere le sue divinazioni.

Le principali basi della LRA sono nel sud del Sudan che per anni ha fornito ai ribelli armi e supporto logistico, nonostante il differente credo religioso: il Sudan è governato da un regime musulmani. Le motivazioni risiedono nei contrasti tra Sudan e Uganda, che a sua volta ha sempre finanziato i ribelli dello SPLA (Sudan People's Liberation Army) che da vent'anni lotta per il potere nel sud del Sudan.

Nel gennaio 2002 la guerra per procura sembrava essere finita, dopo la stipula di un accordo tra i due paesi e l'impegno reciproco a non finanziare più i gruppi ribelli, ma gli scambi di accuse tra i due Paesi sono proseguite; nuova speranza potrebbe derivare dalle trattative in corso tra Khartoum e ribelli dello SPLA che potrebbero portare la pace nel sud del Sudan e di conseguenza disinnescare l'intervento ed il sostegno dell'Uganda a questa forza ribelle.


Dall'indipendenza ad oggi una terribile storia di dittature

L'Uganda conquista la sua indipendenza dagli Inglesi nel 1962 e Primo Ministro viene eletto Milton Obote che poco dopo abolisce Costituzione e diritti e governerà con un duro regime dittatoriale per una decina d'anni, sostenuto inizialmente dagli Acholi e dai Langi dei distretti del nord.

Ad inizio 1971 il potere viene conquistato, con un colpo di stato, da un suo ex-fedele generale: Idi Amin. Obote che è costretto a fuggire all'estero.

Il regime di Amin è caratterizzato da spaventosi massacri di oppositori politici e della popolazione Acholi e Langi, accusata di aver appoggiato il regime precedente: in otto anni si calcola che Amin abbia mandato a morte almeno 300.000 persone. La politica estera di Amin, inoltre, precipita il Paese in una spaventosa crisi economica.

La sua dittatura termina nel 1979 quando, dopo aver ingaggiato una guerra con la Tanzania accusata di sostenere ed ospitare gli oppositori del suo regime, è costretto dai suoi oppositori interni e dall'esercito tanzaniano che invade Kampala a fuggire in aereo prima in Libia e quindi in Arabia Saudita dove morirà tra lussi ed agi nell'estate del 2003.

Al regime del poco rimpianto Amin succedono altri 5 anni sanguinosi: fuggito il nemico, Milton Obote può nuovamente rientrare in Uganda ed impadronirsi del potere, dopo un breve periodo nel quale viene tentata una transizione democratica. Ma Obote trova subito una forte opposizione da parte della NRA (Armata di resistenza nazionale) guidata da Roweri Museveni; ne segue una sanguinosa guerra civile che durerà fino al 1985.

Nel 1985 il generale Basilio Olara-Okello, a capo di un'armata composta principalmente di Acholi, sconfigge Obote che fugge in Zambia e si insedia al potere. Vengono aperti dei negoziati con la NRA di Museveni, nel tentativo di fermare i due decenni di spaventosi massacri e sistematiche violazioni dei diritti umani e dare un po' di pace al prostrato Paese, ma nelle campagne intorno a Kampala si continua a combattere e a morire.

A dispetto dei negoziati in atto infine la NRA riesce a conquistare Kampala, Okello fugge in Sudan e Museveni si insedia come Presidente, sedia sulla quale è saldamente assiso ancora oggi.



MANDATO DI CATTURA PER I LEADER DELLA LRA

ACCORDO DI COOPERAZIONE

ELEZIONI MULTIPARTITICHE 2006

KONI, TRATTATIVE DI PACE

KONI, PRIMA INTERVISTA

AMNISTIA E COLLOQUI DI PACE (in questi giorni)
Benny404
00sabato 15 luglio 2006 01:25
è la storia dei tutta l'Africa post-coloniale.
Le guerre tribali c'erano anche prima, ma gli occidentali non si sono certo preoccupati di costruire un equilibrio sul continente sotto la loro guida illuminata. spesso hanno sostenuto una parte o l'altra, a seconda di quanto conveniva facendo leva proprio su questo odio etnico tra i diversi gruppi.
una volta levatisi dalle balle gli occidentali le varie fazioni delle popolazioni locali sono subito corse alla caccia del potere, con gli stati e le etnie spesso divise da linee tracciate al righello tra le potenze ex-coloniali, un macello...
inoltre gli antichi colonizzatori hanno mantenuto una dipendenza economica sull'Africa e anche politica, con la guerra fredda i gruppi tribali hanno fatto proprie le 2 filosofie di importazione (dittatura filo-fascista o filo-sovietica) con i disastri che ne sono conseguiti : per portare avanti le guerre i vari presidentissimi svendevano (SVENDONO) le risorse agli occidentali in cambio di armi.

avevo postato della situzione in Guinea Equatoriale se ben ricordo, uno schifo, con le potenze Occidentali conscie della realtà del paese, ma che per interessi economici fanno tutte finta di non vedere...

Nigeria, Algeria, Sudan, Ciad, Etiopia, Zimbabwe, Mozambico, Malawi, Zambia , Somalia, ex-Zaire...ecco cos'è oggi l'Africa.
confondo un po' situazioni di estrema povertà e guerre perchè alla fin fine sono legate strette le due cose...e nn dimentichiamo Asia, Americana Latina e anche la cara vecchia Europa, dove della dittatura Bielorussa nn parla più nessuno, la situazione in Moldavia è quasi sconosciuta....cazzo, che bello il nostro Mondo!
ivanspider82
00sabato 15 luglio 2006 09:59
leggendo di queste barbarie la prima cosa che mi viene in mente è come alla fine si voglia far credere che ci siano guerre di serie A e guerre di serie B...è 5 anni che ci bombardano(mediaticamente)con il conflitto in iraq...che continua in virtù di quella esportazione di democrazia che è la più grande minchiata che ci si potesse inventare.l'esempio ugandese dovrebbe far comprendere a chi ancora crede alle falsità di bush &co(ignorando o facendo finta di ignorare i reali motivi di quel conflitto)...che se realmente esistesse un modo buono e giusto per esportare democrazia....allora lo si dovrebbe utilizzare anche in uganda e nelle altre zone di cui parla benny.ma se non mi sbaglio lì non c'è il petrolio.....
Spir@L Out
00sabato 15 luglio 2006 12:05
Vent'anni fa è esplosa la centrale a Chernobyl. 17 anni fa è caduto il muro a Berlino. 16 anni fa è scoppiata la prima guerra del Golfo. La guerra in Bosnia-Erzegovina è terminata nel '95. Nel 2001 l'invasione americana dell'Afghanistan, poi nel 2003 dell'Iraq.
In 20 anni si è permesso che un esaltato, guidato dallo spirito della zia defunta e da visioni divine, proclamando di combattere per un futuro paese fondato sul rispetto letterale dei 10 comandamenti, più l'undicesimo aggiunto da lui (il divieto di guidare biciclette) ha provocato la morte di 1 milione di persone (le stesse per cui sostiene di combattere), rifugiati, mutilati di guerra, bambini-soldati arruolati tramite la violenza e bambine schiavizzate nella prostituzini (per la cui libertà dice di combattere). E naturalmente gli "esportatori di democrazia" non fanno nulla, così come non fa nulla il presidente ugandese, essendo tutelati i propri privilegi e quelli dei suoi amici.
Il governo sudanese finanzia i ribelli dell'Uganda e l'Uganda i ribelli del Sudan, e naturalmente nessuno ha intenzione di fare qualcosa, se non offrire l'amnistia ad un pazzo che terrorizza le provincie del Nord da 20 anni, e in 20 anni nessuno ha mosso dito per catturarlo.
zeldasheila
00sabato 15 luglio 2006 17:49
...è esattamente di questo che si dovrebbe parlare e cercare di risolvere, ma i GRANDI SIGNORI ovviamente si preoccupano di più dei territori del MEDIO ORIENTE [chissa perche [SM=g27834] ] che dell'Africa.
Che schifo [SM=x282962]
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