Grazie Admin,
viceadmintdg1, 18/08/2013 10:55:
Poi da la parola al primo ospite,
Aldo Lorenzi che incentra il suo intervento sulla questione della
generazione, basandosi sul suo libro
I testimoni di Geova, Scritti, dottrine ed evoluzione storica, Ed Il Cerchio, 2010. Egli dice:
La scrittura di riferimento è Matteo 24:34:
“Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute.
Nel corso del tempo sono state fatte varie speculazioni o mutamenti, sul termine “questa generazione” attribuendogli valori temporali diversi a seconda delle aspettative del momento.
Purtroppo loro continuano con questi cambiamenti, perché l’imminente fine del mondo è il punto di forza della loro predicazione, e in questo modo riescono ad accalappiare diverse persone che non sono preparate!
Lascio la parola a chi desidera replicare...
Cominciamo male, mi pare!
Innanzitutto, specifichiamo una cosa: noi cristiani testimoni di Geova non parliamo affatto di “
fine del mondo” ma di “
fine del sistema di cose” e la differenza è tutt' altro che di poco conto....
Mi premeva specificare la cosa anche se, in questa sede, non mi soffermo sul perchè della succitata traduzione del sostantivo greco
aion.
.
Il punto è che quando si parte da una posizione sbagliata (“
l’imminente fine del mondo è il punto di forza della loro predicazione”), inevitabilmente si finisce per arrivare a conclusioni sbagliate...
I cristiani testimoni di Geova sono convinti di adempiere una parte del segno composito della
parousìa di Cristo, espressa in Mt. 24:14:
“
Questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine” (TNM).
Pertanto, i cristiani testimoni di Geova, adempiendo questa parte essenziale del segno della
parousìa di Cristo, sono principalmente proclamatori del Regno di Dio e svolgono l' opera in tutta la terra prima che sopraggiunga la fine.....
Se non si comprende a fondo l' opera svolta dai cristiani testimoni di Geova, poi si può solo andare avanti a forza di falsità.....ma la falsità è una cosa e la realtà un' altra...
Qual' è la "guida" dei testimoni di Geova?
La
guida divina infallibile dei testimoni di Geova è solo e soltanto la Bibbia, la Parola ispirata da Dio.
Tuttavia Gesù in Mt. 24:45-47 parlò di un “
servo fidato e prudente”.
Traggo la traduzione dalla Bibbia CEI:
“
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?” (Mt. 24:45 CEI).
La parabola è specificatamente collocata nel contesto matteano del capitolo 24, laddove si parla di
parousìa di Cristo, di
sunteleias tou aionos (Mt. 24:3), di
telos (Mt. 24:14).
Non è un caso che si parli del "
tempo della fine" espressamente in un libro profetico come quello di Daniele (Dan. 12:4, 9-10), laddove poi il contesto matteano Cristo vi fa riferimento (Mt. 24:15).
Qui Gesù pone la domanda fatidica:
"Chi è dunque il servo fidato e prudente?"
Cristo afferma che "
costui" è stato costituito sopra i domestici per dare cibo a tempo debito, tutto in previsione del ritorno del Signore.
In questo contesto, non si stia parlando genericamente del cristiano vigilante o del cristiano addormentato ma di "qualcuno" che il Signore ha stabilito affinchè, attraverso il cibo a tempo debito, si potesse riconoscere il suo ritorno (Mt. 24:45-47).
Anche la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme concorda con questa impostazione, scrivendo nella nota in calce a Mt. 24:45-51:
"
La prima [delle tre parabole, quella del servo fidato e prudente, l' aggiunta è mia..]
mette in scena un servo di Cristo incaricato di una funzione nella chiesa, come furono gli apostoli".
Che si tratti proprio di questo è particolarmente evidente anche da Luca 12:35-44: Gesù esorta i discepoli ad essere vigilanti in vista del ritorno del Figlio dell' uomo (Luca 12:40 ; Mt. 24:44).
Pietro chiede se la parabola è per gli apostoli o per tutti, Gesù risponde dicendo:
“C
hi è dunque l' amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito?” (Luca 12:42 CEI).
Gesù quindi rese evidente, con tale risposta alla domanda di Pietro, che l' “
amministratore fidato e prudente” è “
qualcuno” incaricato dal Signore di fornire, attraverso il “
cibo a tempo debito” (
che altro non è che l' intendimento graduale delle Scritture e delle profezie) ai domestici fedeli (confr. Luca 12:45-46), l' opportunità di essere pronti e felici in qualunque momento il Signore arrivi, proprio perchè sono stati svegli, vigilanti nella sua attesa, sapendola riconoscere (Luca 12:37-38 ; Mt. 24:32-33).
C' è sinceramente da chiedersi se la stessa vigilanza sia presente anche tra coloro che si definiscono cattolici.......
Pertanto,
il servo fidato e prudente (
lo schiavo fedele e discreto, secondo la resa della TNM) non è ovviamente una guida divina e non ha:
1)nessuna pretesa di esserlo:
2)non ha alcuna pretesa di essere infallibile (come magari qualche Papa
ex cathedra...), dato che non è un profeta ispirato, non è stato costituito per essere tale (Gesù lo avrebbe detto: “
Verrà un altro profeta...”, ma non lo disse..)
3)
ha il solo compito scritturale non di darci una guida divina infallibile (
per noi la guida divina infallibile è soltanto la Bibbia),
ma di guidarci nell' intendimento progressivo, “a tempo debito”, della guida divina infallibile, la Sacra Bibbia, così che possiamo restare svegli e vigilanti fino alla fine.
Questo comporta un' attesa che si chiama “
tensione escatologica”, presente non solo tra i testimoni di Geovama già in era apostolica, figuriamoci oggi:
“
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d' ora innanzi quelli che hanno moglie vivano come se non l ' avessero......” (1 Cor. 7: 29 CEI).
Pietro va addirittura oltre e parla di fine ormai imminente:
“
La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera” (1 Pt. 4:7).
Da notare che Pietro non allude alla “
venuta di Cristo e al nostro radunarci con lui” (2 Tess. 2:1 CEI), ma parla di “
fine di tutte le cose”.......
Chissà se anche gli apostoli intendevano “
accalappiare diverse persone che non sono preparate!”, che, presumo, saranno le persone ritenute "semplici", non i "dotti" della vostra chiesa.....
Ma non è che i preparati "dotti" della vostra chiesa, alla fine, si ritroveranno come i profeti e i sacerdoti dei tempi di Geremia?
“
Dicono i profeti: “Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace autentica in questo luogo” (Geremia 14:14 CEI).
Poi, quando ci sarà la fine predetta da Gesù in Mt. 24:14, non accadrà mica qualcosa di simile a questo?
“
Se esco in aperta campagna, ecco le vittime della spada; se entro nella città, ecco chi muore di fame. Anche il profeta e il sacerdote [coloro che avrebbero dovuto essere le guide del popolo, l' aggiunta è mia....]
si aggirano per la regione senza comprendere” (Geremia 14:18 CEI).
Converrà meditare?