Devo decidere

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zobmie
00mercoledì 3 gennaio 2007 13:31
Mastella: prescrizione giusta
Di Pietro zavorra morale Il ministro della Giustizia difende il comma Fuda sui reati contabili: «Basta criminalizzazioni»

Ha atteso il nuovo anno. Poi, Clemente Mastella confessa di non avercela fatta più. E così ieri, dopo giorni trascorsi a meditare, è sbottato: «Basta criminalizzare il comma Fuda. Qui occorre una valutazione più serena di tutta la vicenda».
Il ministro della Giustizia non ha digerito la polemica sull’affaire Fuda. Comma bistrattato, secondo Mastella, ingiustificatamente: «Si trattava di una prescrizione dei reati contabili che anziché durare vent’anni, come capita oggi per tanti amministratori, stabiliva un periodo contingentato nel tempo e quindi che il pagamento alla Corte dei Conti arrivasse non all’atto della delibera ma quando si era concepito o determinato il fatto in sé. Peraltro devo dire che nel 1996 le Camere decisero che, al massimo, per i reati contabili si poteva arrivare a una forma di prescrizione di cinque anni. Questo è il dato reale. E allora governava il centrosinistra...».
Ma è con Antonio Di Pietro che Mastella ha il dente avvelenato: «È mai possibile che per un atto politico lui, ministro del nostro governo, si rivolge al magistrato? E nessuno gli dice niente? All’ultimo Consiglio dei ministri non mi sono presentato per la storia del proiettile recapitato a mia moglie Sandra. Ma altrimenti, non so cosa sarebbe successo. Non rispondevo di me. Di lui non se ne può proprio più. Ma chi è? Il dogma della Giustizia? Io ho voluto evitare problemi, finora. Però non posso più accettare che questo qui si ponga come il moralizzatore sommo».
Il ministro delle Infrastrutture, secondo Mastella, sta sbagliando tutto: «Se lui è moralizzatore, io cosa sono, allora? Il mio capogruppo quel comma non l’ha firmato, e proprio perché sono libero da condizionamenti posso permettermi di parlare. Magari dicendo anche che quella norma è giusta. Ma lui? Il suo capogruppo ha firmato.... Vuole interpretare il ruolo di Sherlock Holmes? Lo faccia quando avremo una maggioranza granitica in Senato ». Dietro gli attacchi di Di Pietro, secondo il Guardasigilli, ci sarebbe però soprattutto un desiderio: «Quello di fregarmi. Ma non è colpa mia se non fa il ministro della Giustizia. Ha cercato di fregarmi già durante Mani pulite, però non ci è riuscito: perché io sono una persona perbene. Non ho nulla da nascondere: non sono compiacente con farabutti e delinquenti. E lui non è un eroe. Insomma basta con Di Pietro, basta con questa zavorra morale».
Una sola, però, sempre secondo Mastella, è la vera vittima di questa storia: Pietro Fuda. «Poveretto—commenta il ministro —. È venuto da me sconvolto e sconfortato, e gli ho dovuto fare coraggio. Fino a prova contraria è una persona perbene. Ha ideato questo comma solo per evitare una via crucis a tanti amministratori locali, cosa che ho anche tentato di spiegare a Prodi. Ma oramai si era scatenata la gazzarra su Fuda, visto come il diavolo tentatore e diventato famoso per una cosa che infame non è. Gli hanno buttato fango addosso solo perché è un brutto anatroccolo del Sud. Perché diciamoci la verità: non è un adone, è di Reggio Calabria, ha l’accento meridionale.... È stato la vittima di un vero e proprio episodio di razzismo. Fosse stato un senatore nato alNord, nessuno avrebbe pensato che a ispirarlo c’erano amici compiacenti».
Pietro Fuda, per Clemente Mastella, più che altro è il «vendicatore di tanti amministratori pubblici costretti da una legge iniqua a non beneficiare di una prescrizione per un reato contabile. I ladri sì e i sindaci no! Cose da pazzi. Tantissimi amministratori pubblici ci chiedono il riequilibrio di questa ingiustizia. Non si può essere rei a vita. E l’unico vero laico che ha capito questo problema è stato Piero Ostellino sul Corriere della Sera.Ma ci sono anche sentenze della Cassazione che spingono in tal senso».
Se poi a Mastella gli si domanda perché abbia deciso di fare questo outing così scomodo, replica sereno: «Perché non ho nulla da nascondere. Non l’ho ispirato io.E difendo un principio... Sono fatto così. Nessuno può farmi tacere con minacce di immoralità. Anzi, sapete la novità? Visto che Di Pietro da mesi parla solo di giustizia, da domani mi occuperò di infrastrutture. Ogni convegno, un bel discorso sulla Salerno- Reggio Calabria. Così, tanto per svagarmi un po’».
Angela Frenda
03 gennaio 2007
da Corriere OL
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Devo ancora decidere se piangere, ridere o fregarmene. [SM=x584438]


Slobodan
00sabato 6 gennaio 2007 18:24
Re:

Scritto da: zobmie 03/01/2007 13.31



Devo ancora decidere se piangere, ridere o fregarmene. [SM=x584438]





la terza, la terza. SEMPRE la terza! [SM=x584433]
virruzz
00giovedì 11 gennaio 2007 16:17
Re:


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Devo ancora decidere se piangere, ridere o fregarmene. [SM=x584438]





Bah, Mastella ministro della giustizia. e ho detto tutto.

V.
stella rossa
00domenica 14 gennaio 2007 19:50
ma si tratta del famoso emendamento? mi pare che sia stato già annullato da un appsito decreto [SM=x584442]
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