Giusto per ricordare.

foxyb
00venerdì 19 dicembre 2003 15:21
nella vana ricerca di idee decenti, mi sono imbattuto nel mio vecchio millennium post.

FoxCheSiRicicla



BARMENIZE SCROOGE
Da una vaga idea di Charles Dickens

Clac-Clac-Clac - un orrido rumore di catene arrugginite si fa spazio nel silenzio del BAReddu. Le porte sono già chiuse da tempo. L'Oktoberfesteddu si è appena conclusa in un tripudio generale con decine di bottiglie di melma-breezer stappate all'unisono sulle ultime note dello spettacolo di lap-dance intorno ad un barile di birra. La festa si era protratta ben più di quanto si potesse pensare, grazie alla follia dilagante che si era impadronita delle menti di tutti i protagonisti. Chiunque fosse entrato, non avrebbe potuto che rimanere sbigottito di fronte a cotanta manifestazione di esaltazione alcolica. In realtà, il locale non presentava vistose differenze rispetto alla sua immagine abitale, non era stato neanche spostato il monolite primordiale che, come approdo finale del viaggio kubrickiano aveva scelto proprio l'angolo delle freccette radioattive.

Il barman, ancora unto di C-(OH)4, si accorse del rumore soltanto qualche attimo dopo l'ingresso in sala della misteriosa entità. Stava seduto in un angolo a guardare la porta d'ingresso finalmente chiusa. Con la mente volava a ritroso nel tempo, pensava a come tutta la sua vita si fosse sviluppata: dal successo di pubblico e consensi ottenuti con il menù "Fantacalcio Gold" alle precedenti Bareddu Cup, fin giungendo all'incontro con il primo pirla che accettò di pagarlo (due etti di gorgonzola del '72, stagionato nello spogliatoio di una squadra di calcetto aziendale) per pubblicare le sue stronz… ehm… opere. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, fissava un punto immaginario alla sinistra del poster di Laura Pausini che qualche avventore aveva volutamente sfregiato a colpi di carota. Ah, quanto si arrabbiò quel giorno…

CLAC - CLAC - CLAC… il rumore si fece sempre più roboante e il barman si voltò per vedere da dove provenisse. Con sua somma sorpresa vide delle catene per terra. Il cigolio, momentaneamente, si fermò. "Ah, maledizieddu!" pensò "un giorno o l'altro dovrò smetterla di bere questa malsana bevanda bianca!" E rise. Rise di gusto anche mentre scaraventò verso il muro la bevanda in questione, comune latte da cucina riscaldatogli dalla mamma (la "mammedda"). "Mai più assaggerò simili schifezze!", pensò. Era inoltre felice di aver utilizzato l'espressione "Malsana", a distanza di ore se ne sarebbe ancora compiaciuto.

Mentre la risata si lasciava morire nell'ultima eco dell'oblio, il rumore delle catene riapparve ancora più insistente. Stavolta il Barman lo notò e, voltandosi, risuonò il suo grido nella notte bergamasca. Con voce tremante disse: "Chi sei tu, bestio?"

Di fronte a lui si parava una nuvola di drappi neri che pareva lasciar corre fiamme di porpora incandescente. Mentre il barman tentennava indietreggiando verso la cassa, sbatté nello sgabello della cassiera (modellato nel 1998 sulle dimensioni del Millennium Dome di Londra, ma questa è un'altra storia.) e cadde rovinosamente. L'entità si fermò a fissarlo e lentamente si diradò la nuvola di polvere che la circondava. Al barman parve di scorgere un volto. Pochi istanti dopo lo riconobbe: "Ma tu sei… Fox!"

L'entità rispose: "No, Barman. Non sono Fox. ("Magari fossi quel geniaccio!" - pensò l'entità.) Ne ho solo preso le sembianze. Io rappresento l'utente BSF. Sono colui che è entrato qui attirato dalla maliarda sirena del tuo umorismo, sono colui che è rimasto avvinghiato fra i meandri di questo posto e non è più riuscito a uscirne, sono colui che parlerebbe per anni di un argomento che forse è solo momentaneo. Io sono ciò che TU hai creato!". Così facendo estrasse una fune e legò l'inerme Barman al bancone.

"Cosa vuoi da me?" Chiese il Barman, pensando che inanellando una serie geometrica di parentesi sarebbe comunque stato in grado di liberarsi. "Nulla," rispose "Devi solo ascoltare!". Si allontanò ed aprì la porta del retrobottega lasciando uscire una massa di individui in evidente stato confusionale. "Guardali, Madeddu, guardali!"
Il Barman si difese: "Ma io non li conosco!". "Li conosci tutti, uno per uno! Guarda quello lì avvinghiato al distributore di bevande iperalcoliche. Ormai tutto il mondo lo chiama Barkolla, non ha più un nome… E quell'altro ancora… Condannato a sentirsi chiamare Cortobino anche quando avrà 65 anni e da gente più giovane di lui!". Il Barman non parlava più, sia perché cominciava a rendersi conto dei misfatti compiuti, sia perché un giovane diavolo dall'accento pugliese lo punzecchiava nei punti vitali con un forcone demoniaco.

L'entità non mollò la presa, vide una breccia aprirsi nella coscienza del suo ostaggio e rincarò la dose: "Vedi quei due laggiù? Si chiamano Lelegary e Ghebbe. Si sono ammalati gravemente. L'uno parla per monosillabi, l'altro non parla quasi mai, ma quando lo fa butta giù fiumi e fiumi di parole!". Il Barman parve destarsi al sentire il titolo di una canzone che tanto lo aveva fatto palpitare in gioventù, ma la fune non gli permetteva ancora alcun movimento.

Gli si avvicinarono due tipi buffi, dallo sguardo rapito e dagli accenti contrapposti. Il più rilevante dei due, con la sua esuberante camicia a strisce verticali gialla-rossa-verde, lo guardò con disprezzo e gli disse: "Vedi cosa succede a non utilizzare un Mac?". L'altro, curiosamente vestito da Babbo Natale, cavalcò l'onda e 15 secondi dopo (i due comunicavano con questi intervalli di tampo già da un po') aggiunse: "Restituiscimi la mia barba!" e si allontanò con l'amico. Davanti allo sguardo stranito del Barman, l'entità spiegò: "Vedi, frequentando il tuo bar, hanno cominciato a parlare senza senso!"
Si avvicinò anche una giovane fanciulla e cominciò a gesticolare qualcosa di incomprensibile. Poi se ne andò stizzita. L'entità spiegò: "Il suo nome è Mandraketta. Non riesce più a comunicare senza utilizzare le faccine" poi, voltandosi verso un ragazzino sui 14-15 "Quello è Matiaco: ha già cambiato 6 volte il suo nome e fa sondaggi su fumo, droghe e alcool. Ti sei chiesto perché proprio TU sei il suo mito???". Una lacrima scivolò sulla guancia destra del Barman. Un'altra si affacciò sulla sinistra mentre tre ragazzi litigare accanto al tavolo dei giornali. "Quelli" spiegò l'entità "si chiamano Mark, CCS e Toldinho. Stanno discutendo di calcio e giornalismo. Neanche si ascoltano più ormai, ma si limitano ad accavallare le loro voci." Il Barman cominciò a capire che forse non tutto il suo operato era finora stato cristallino.

"Guarda quest'altro" incalzò l'entità "Si chiama Roberto e viene da Napoli". Il Barman, riusci a stento a trattenere un urlo. Svenne. Era il colpo di grazia.

Passarono minuti, ore, forse anche giorni. Quando il Barman si svegliò, era dietro ad una finestra. Nevicava. All'interno un'allegra famiglia con un bambino intorno ai 5 anni. L'entità Foxiana era ancora accanto a lui. Gli disse: "Quello sei tu. Non avevi ancora iniziato a scrivere di musica e di calcio. Eri puro e la tua influenza su quella gente non era prevista neanche nelle più alte sfere celesti. Guarda com'eri felice." Il Barman, stralunato in maniera così palese da potersi definire iperlunato (o stratritonato, per cambiare satellite), lo guardò commosso ricordando che quella notte ricevette il suo primo disco di vinile. Era un bimbo felice, allora. Poi tutto diventò buio.

Il barman si ritrovò nuovamente nel BAReddu, il luogo che tanto aveva faticato a far crescere. Tutti quei loschi figuri erano spariti. Ma non era solo. Si girò verso il retrobottega, da dove pareva provenisse un nuovo rumore, come un martellare intermittente. Entrò. Si ritrovò seduto di fronte ad una corte. Il giudice e il pubblico ministero erano entrambi degli uomini barbuti e corpulenti. Il barman deglutì, tento di uscire, ma si accorse che era legato ai polsi e alle caviglie. Guardò nel vetro della finestra più vicina e si vide vecchio. Cominciò l'arringa. "Giudice Sandroter," esordì il PM Fedado " il qui presente Barman Il (Barman è il nome, Il è il cognome) si è reso colpevole di un disdicevole crimine nei confronti dell'umanità. Ha diffuso buonumore ed umorismo nel mondo del calcio. Chiedo la condanna a tre ere geologiche di reclusione in compagnia di alcuni grandi esponenti della musica popolare ecuadoregna." Il barman nuovamente gridò e il suo urlò spazzò via la corte e tutti i presenti.

Buio. Non si vedeva nulla, il Barman era sveglio nel bel mezzo del niente. Si chiese (Finalmente! Ce ne ha messo di tempo!) cosa aveva fatto per meritare tutto questo, se e in che modo avrebbe potuto rimediare alle sue malefatte. Di certo, si disse, avrebbe tenuto conto dell'insegnamento ricevuto e dell'esperienza fatta in compagnia di quell'entità. Per prima cosa pensò che avrebbe liberato Fox dal retrobottega, la cui porta è chiusa da diversi anni. Successivamente, avrebbe potuto inserire nei suoi cocktail degli ingredienti non appartenenti al regno minerale, mettere a dieta la cassiera, scrivere qualcosa di sensato su Ronaldo, ecc. Insomma, si ripromise che avrebbe cambiato gran parte del suo modo di essere. Riapparve l'entità e si vide, fra i drappi neri incandescenti, l'accenno di un sorriso che illumino quel mondo oscuro fino a farlo ritornare al consueto aspetto di Bar verde pisello.

Era tutto finito. Il Barman guardò l'uscio attendendo il primo cliente della nuova giornata. Entrò, alle 6.45 del mattino, l'utente Barkolla. "Gringo," disse al barman "stamattina mi berrei anche le pareti di questo postaccio! Dammi una delle tue magie!". Il Barman, cosciente della lezione ricevuta, rispose pronto:

"Eccoti del buon catrame!"

Alle 06.46 di quella mattina, per la prima volta nella storia della letteratura fantastica, un'entità soprannaturale riuscì a suicidarsi. E un Barman folle continuò la sua marcia verso la gloria.
Il Barman
00venerdì 19 dicembre 2003 15:27
era proprio bellino - a differenza di te, brutu fili mi [SM=g27811]
.roberto.
00venerdì 19 dicembre 2003 15:47
sono ringiovanito[SM=g27828]
ag0ny
00venerdì 19 dicembre 2003 18:58
foxy te l'ho sempre detto: "SCRIVIA PUNTATE, CAZZO!!!" che oltre le 10 righe perdo la concentrzione.
eevee
00venerdì 19 dicembre 2003 23:11
[SM=g27811] :Sm221:
Wilrugby
00sabato 20 dicembre 2003 13:34
Complimenti.
Mi ero perso la prima edizione, allora non ero ancora capitato in questo folle locale...
Enrico Cortoba
00sabato 20 dicembre 2003 14:20
Sempre
Piacevole rileggerti foxillo
citrohan la vendetta
00domenica 21 dicembre 2003 00:10
Re:

Scritto da: Il Barman 19/12/2003 15.27
era proprio bellino - a differenza di te, brutu fili mi [SM=g27811]




ovviamente, quoto.
la ricordavo, l'avevo salvata sul pc.
Maccheddu
00domenica 21 dicembre 2003 02:54
Forse ora avrete compreso il perché l' autore sia costretto in prigionia e tenuto segregato in catene in quella botola nascosta nei meandri putrescenti e sotterranei del BAR. Il talento si paga. [SM=g27820]
foxyb
00domenica 21 dicembre 2003 09:11
Re:

Scritto da: Maccheddu 21/12/2003 2.54
Forse ora avrete compreso il perché l' autore sia costretto in prigionia e tenuto segregato in catene in quella botola nascosta nei meandri putrescenti e sotterranei del BAR. Il talento si paga. [SM=g27820]



Eccoti i soliti 10 euro di tangente...:Sm226:
barkollla
00lunedì 22 dicembre 2003 05:10
Dopo tanto tempo trascorso a cercare di dimenticare quest'obbrobrio.....[SM=g27829]










































[SM=g27828]


[SM=x48736]
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