Il Bisagno: problemi idrogeologici, canale scolmatore, possibili solette, coperture

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euge1893
00mercoledì 1 novembre 2006 17:41
Sul Secolo XIX di oggi un articolo rivelava la possibilità che, nell'ambito della dismissione della rimessa dei bus posta alla radice di Via Montaldo e della ristrutturazione del mercato comunale di Piazzale Parenzo, sia realizzata una nuova piastra sul Bisagno per migliorare la viabilità e per ovviare al "tappo" determinato dal fatto che il ponte carrabile esistente è insufficiente al traffico che deve veicolare.

In sostanza si tratterebbe di un allungamento verso sud della piastra autostradale oggi esistente, che - ove non comportasse problemi in caso di piena del torrente - mi parrebbe una soluzione di buon senso.

L'alternativa, secondo l'atricolo, è il raddoppio del ponte oggi esistente.
titoit
00mercoledì 1 novembre 2006 21:18
Qualcosa bisogna fare in quella zona.Nei giorni di partite (sempre più spesso) e comunque anche nei giorni feriali si fanno delle code pazzesche già a cominicare dal casello di Ge Est L'altro giorno per andare da Ge Est a Via Bracelli (Marassi) in auto ho impiegato circa 45' e stiamo parlando di un paio di km!!!!
GenoaJackson
00giovedì 2 novembre 2006 10:44
Io punterei l'attenzione anche su un altra cosa: se si dismette la rimessa AMT c'è da sperare che anzichè ri-sfruttare quell'area centimetro per centimetro, si lasci un po' di spazio aperto per la vivibilità della zona. Capisco che Genova ha pochi spazi, ma saturare avidamente la zona mi parrebbe un grave errore che riporterebbe agli scempi urbanistici del passato.
euge1893
00venerdì 1 dicembre 2006 12:03
Scusate ma io non riesco a comporre il seguente rebus: se continuano a progettare e a discutere di piastre o sezioni di copertura del Bisagno, allora vuole dire che non è la copertura in sé a comportare rischi di esondazione del torrente, ma soltanto una copertura che non consente un completo deflusso delle acque in piena (come era il caso della copertura storica a valle di Brignole).
O mi sbaglio [SM=g27994] ?
tuthmoses
00venerdì 1 dicembre 2006 15:59
Re:

Scritto da: euge1893 01/12/2006 12.03
Scusate ma io non riesco a comporre il seguente rebus: se continuano a progettare e a discutere di piastre o sezioni di copertura del Bisagno, allora vuole dire che non è la copertura in sé a comportare rischi di esondazione del torrente, ma soltanto una copertura che non consente un completo deflusso delle acque in piena (come era il caso della copertura storica a valle di Brignole).
O mi sbaglio [SM=g27994] ?



Ciao a tutti riprendo un mio pallino da sempre: Ma non si parlava di normative che IMPEDISCONO di costruire tombinature di torrenti, o forse ci sbagliamo e a ciò si può derogare, se per tombinatura si intende, pulizia di fondo ed argini, ( tipo lavori Vle Brig. Partigiane). Perchè allora vedreo il tutto sulla possibilità di coprire il Bisagno e Farvi scorrere la Metro! o il tram [SM=g27985]
tht
Badx1
00sabato 2 dicembre 2006 21:37
Per quel poco che ho studiato di idraulica...
In "linea generale" non sono ammesse coperture dei torrenti, MA, se ci sono opere che permettono di impedire l'esondazione con un certo margine di sicurezza,...si può coprire.
Logicamente, per "opere" non s'intende togliere a jungla del bisagno, ma cementificazione del greto, canali scolmatori, vasche di riempimento...
Ovviamente il tutto supportato da calcoli e previsioni probabilistiche su tutti gli orizzonti temporali...

Insomma...non è proprio la cosa più semplice coprire...e si preferisce seguire la "linea generale"

(OT: Ovviamente rimango pronto per auto umiliarmi in caso arrivasse un ing più esperto a dire che sono tutte corbellerie quelle appena scritte [SM=g27995] [SM=g27995] )
sandro.raso
00lunedì 2 aprile 2007 21:03
Le norme per dimensionare i ponti e le coperture dei torrenti sono state redatte con metodi statistici, ossia riferiti alle probabilità che si ripetano eventi simili alla massima piena registrata in tempi storici.

In sintesi qualsiasi ponte o piastra deve lasciare libera per il passaggio delle acque una sezione pari a quella occorrente per la massima piena ipotizzabile più un certo franco di sicurezza.

Ovviamente risalendo dalla foce di un torrente verso la sorgente i valori da considerare man mano diminuiscono in proporzione al diminuire del bacino sotteso in quel punto.

Peraltro va detto che le normative sono state aggiornate, aumentando di molto le sezioni necessarie (il che ha richiesto la demolizione e rifacimento di molti ponti) in base ai valori registrati in occasione delle varie alluvioni che hanno devastato Genova e varie altre zone della Liguria. Mi sembra giusto per evitare altri eventi luttuosi come quelli che tutti ricordano.
Il Celle
00venerdì 22 febbraio 2008 19:29
novità?
Venerdì scorso a Roma il progetto definitivo per il canale scolmatore del Bisagno ha superato uno dei vari paletti che la burocrazia gli impone. Questa notizia è certa perché mi è stata riferita da una delle persone che era là ma purtroppo non sono per nulla chiare, me ne rendo conto, cercherò di approfondire il discorso.
p.s.
Non sapevo dove piazzare questa notizia, non ho trovato nessuna discussione più specifica
euge1893
00mercoledì 19 marzo 2008 13:48
da Pro.No. Provincia Notizie
PROVINCIA: PRIMO SI ALLO SCOLMATORE DEL BISAGNO DAL CONSIGLIO DEI LAVORI PUBBLICI

L’assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, massimo organo consultivo dello Stato sulle opere, ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo del canale scolmatore, chiedendo solo approfondimenti sui costi nella progettazione esecutiva.
Genova, 18 - Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha “promosso” dal punto di vista tecnico il progetto definitivo della Provincia di Genova per lo scolmatore del Bisagno, che il piano di bacino del torrente indica, insieme al rifacimento della copertura del torrente da Brignole alla Foce, come opera fondamentale per la messa in sicurezza del corso d’acqua che attraversa la Val Bisagno e il centro cittadino. “La valutazione tecnica del massimo organo consultivo dello Stato sulle opere pubbliche è un passo avanti positivo e importante per lo scolmatore - dice l’assessora provinciale alla difesa del suolo Manuela Cappello - e la Provincia è pronta a fornire al più presto ogni approfondimento e chiarimento al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici sulle risorse che saranno necessarie per realizzarlo.” La Provincia, d’intesa con il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Liguria, ha sottoposto la complessa progettazione definitiva dello scolmatore (che prevede una galleria di sei chilometri, dalla Sciorba al mare, tra la Foce e Punta Vagno, destinata a convogliare 470 metri cubi d’acqua al secondo dal bacino del Bisagno, opere accessorie di sicurezza e la riqualificazione dell’alveo del torrente nella vallata, compresa una pista ciclabile e percorsi pedonali, per un totale di 230 milioni di euro) al vaglio dell’Assemblea generale del Consiglio dei Lavori Pubblici che “l’ha accolto positivamente –dice l’assessora Cappello – indicando quali aspetti dovranno essere ulteriormente approfonditi, soprattutto nella progettazione esecutiva: in particolare sui costi dell’opera il Consiglio ha chiesto una previsione molto dettagliata delle spese e la scala di priorità e necessità delle opere accessorie, come le gallerie di servizio del cantiere. Siamo pronti a farlo e chiediamo fin d’ora l’ìmpegno del prossimo Governo a finanziare la progettazione esecutiva e la realizzazione di quest’opera di importanza nazionale per la riduzione del rischio alluvionale a Genova.” Il progetto Bisagno della Provincia con enti e istituzioni comprende anche il miglioramento e la difesa del litorale, dalla Foce a corso Italia, dove sfocerà il futuro scolmatore e i lavori di allungamento dell’arenile sono già in corso tra i Bagni Lido e i Bagni Benvenuto. “Gli interventi, d’intesa con il Comune, la Regione e gli operatori del settore, vengono realizzati dalla Provincia - dice l’assessora Cappello - che li ha finanziati con 1,3 milioni di euro. I primi interventi per difendere le spiagge dalle mareggiate e renderle migliori e più accessibili sono iniziati nel 2006. Quelli attualmente in corso, con un ripascimento di oltre 20.000 metri cubi di materiali di ottima qualità dallo Scrivia, saranno sospesi durante la stagione balneare, e poi proseguiranno fino al 2009. Abbiamo già completato il molo di levante e prevediamo di completare anche quello di ponente prima dell’estate.”

cliobini
00giovedì 10 aprile 2008 08:15
metrosur, 09/04/2008 23.03:

basta posizionarli sul bordo (dove adesso c'è il marciapiede) e non vedo il problema a farlo. In questo modo la portata del Bisagno non sarebbe intaccata e si potrebbe costruirci la metro, la metrotranvia, il trasporta persone o la monopattinovia...

Ti ricordi l'intervista a Medri? Ti ricordi cosa ha detto a proposito del tunnel di Borgo Incrociati? Che non è stato possibile chiuderlo perchè la provincia ha detto che potrebbe servire come valvola di sfogo in caso di inondazione del borgo...
Non pensiamo alla sezione idraulica del Bisagno come al solo alveo del torrente, ma a tutte le zone l'acqua che può inondare. Se metto un pilone, un muro, un edificio sul bordo del torrente, questo ostacola comunque il deflusso dell'acqua nel caso in cui questa esca dall'argine e magari l'acqua stessa finisce in posti ben più lontani dall'argine di quanto non si possa pensare.
Se invece ho semplicemente una sede stradale, tramviaria, pedonale, ciclabile, l'acqua scorre su questa sede.

Nota: ovviamente sarebbe auspicabile che venissero messi in atto tutti quegli interventi che - a prescindere dalla presenza di ferrovie, tram, metropolitane e monopattini - assicurino l'incolumità di persone e cose in caso di eventi meteo eccezionali


Il Celle
00giovedì 10 aprile 2008 09:46
Re:
cliobini, 10/04/2008 8.15:

Ti ricordi l'intervista a Medri? Ti ricordi cosa ha detto a proposito del tunnel di Borgo Incrociati? Che non è stato possibile chiuderlo perchè la provincia ha detto che potrebbe servire come valvola di sfogo in caso di inondazione del borgo...
Non pensiamo alla sezione idraulica del Bisagno come al solo alveo del torrente, ma a tutte le zone l'acqua che può inondare. Se metto un pilone, un muro, un edificio sul bordo del torrente, questo ostacola comunque il deflusso dell'acqua nel caso in cui questa esca dall'argine e magari l'acqua stessa finisce in posti ben più lontani dall'argine di quanto non si possa pensare.
Se invece ho semplicemente una sede stradale, tramviaria, pedonale, ciclabile, l'acqua scorre su questa sede.




questa spiegazione mi piace già di più, anche se non mi convince completamente: significa che in tutta la zona inondabile non si dovrebbe poter costruire niente eppure ciò non avviene, anzi i posti auto sotto il livello stradale nella zona di corso Sardegna non si contano più, le stesse inferriate dello stadio (Grazie Pisanu, OT) costituiscono intralcio al deflusso in caso di inondazione...
Il mio sospetto è che si tratti, da parte del comune o di chi per esso, di [SM=x1405313].
(A pensar male si fa peccato ma...)
tuthmoses
00giovedì 10 aprile 2008 09:46
binari e bisagno
Ciao A tutti:

mi pare di ricordare che nell'ambito dei lavori previsti per il bacino del bisagno siano previsti sia il completo rifacimento della copertura a valle ferrovia ( fino alla foce) , e che quei lavori prevedano anche la pulizia dell'alveo sotterraneo. Inotre se la memoria non inganna anche lo scolmatore a monte è in fase progettuale ...

Ora se si fanno quei lavori perchè non pensare all'utilizzo di spazi guadagnati al 'torrente maledetto'?

Le solette laterali hanno funzione di sfogo degli spazi solo dove questi non siano presenti... Via Moresco ( no soletta ) Via Bobbio (no soletta) via Piacenza ( si soletta ) oltre direi che non ce ne sia bisogno... Poi se vogliamo, la cava di Geirato prima o poi si dovrà chiudere... non è che possono farci una galleria ( anche se.... [SM=g27993] )

saluti
un pò di ottimismo ragazzi.... [SM=g27988]
em66
00giovedì 10 aprile 2008 09:52
Re: Re:
Il Celle, 10/04/2008 9.46:




questa spiegazione mi piace già di più, anche se non mi convince completamente: significa che in tutta la zona inondabile non si dovrebbe poter costruire niente eppure ciò non avviene, anzi i posti auto sotto il livello stradale nella zona di corso Sardegna non si contano più, le stesse inferriate dello stadio (Grazie Pisanu, OT) costituiscono intralcio al deflusso in caso di inondazione...
Il mio sospetto è che si tratti, da parte del comune o di chi per esso, di [SM=x1405313].
(A pensar male si fa peccato ma...)


Ma i posti auto sotterranei in che modo sono di ostacolo al deflusso?

metrosur
00giovedì 10 aprile 2008 10:42
Insomma siamo al solito teatrino italiano pieno di regole e regolamenti che servono solo per NON FARE NIENTE! se un pilone dovrebbe bloccare l'acqua allora non ci dovrebbe essere nulla lungo il Bisagno, le auto parcheggiate non sono molto peggio, per esempio? e i ponti che già ci sono? come mai all'estero i fiumi addirittura li deviano e noi non possiamo manco metterci qualche pilone nelle vicinanze? questo piano di bacino mi sembra l'ennesima cosa fatta per evitare che nessuno abbia responsabilità in caso di innondazione...
P.s. Per Cliobini: Io non mi ricordo mai niente, ricordi che ho la memoria di un pesce rosso? o non te l'ho detto? [SM=g27987]
em66
00giovedì 10 aprile 2008 10:47
Non mi preoccuperei troppo per le auto parcheggiate... l'acqua le porta via.
Comunque il progetto per lo scolmatore c'e` ma per ora mancano i finaziamenti.
Il Celle
00giovedì 10 aprile 2008 10:52
Re: Re: Re:
em66, 10/04/2008 9.52:


Ma i posti auto sotterranei in che modo sono di ostacolo al deflusso?





non lo ostacolano ma se anche le strade intorno al torrente sono per il deflusso delle acque far costruire qulacosa sotto il livello della strada non è assolutamente in sicurezza però per "venire incontro" al mezzo privato si può oltrepassare il piano di bacino, quando è il comune che deve tirar fuori soldi allora ogni scusa è buona.

Che ci sia una normativa incoerente lo testimonia anche il post di metrosur... [SM=x1405314]
em66
00giovedì 10 aprile 2008 11:03
Ripensandoci non mi ricordo di nuovi garage sotterranei costruiti ultimamente in zona Corso Sardegna... a cosa ti riferisci?
Comunque anche se le auto finiscono allagate non vedo quale problema di sicurezza ci sia.

Perche dici che la normativa e` incoerente?

parte di post cancellata dal moderatore euge1893
Il Celle
00giovedì 10 aprile 2008 11:14
Re:
em66, 10/04/2008 11.03:

Ripensandoci non mi ricordo di nuovi garage sotterranei costruiti ultimamente in zona Corso Sardegna... a cosa ti riferisci?
Comunque anche se le auto finiscono allagate non vedo quale problema di sicurezza ci sia.

Perche dici che la normativa e` incoerente?

parte di post cancellata dal moderatore euge1893




Stiamo andando [SM=x1177061] però: box di nuova costruzione ci sono quelli nel palazzo di corso Galliera tra lo Scantinato e la palestra; se un locale frequentato finisce sott'acqua non mi pare particolarmente sicuro, poi a me delle auto non mi interessa molto, ne annegassero ci sarebbe meno traffico [SM=g27988], mi può dispiacere per i proprietari che non hanno pinna e boccaglio...
se non si può risurre la sezione idraulica bisognerebbe elimenare tutti i ponti che hanno i piloni che poggiano sull'alveo e rifarli sospesi e bisognerebbe impedire la sosta delle auto nelle zone inondabili perché, per quanto l'acqua le porta via, prima o poi trovano un'ostacolo su cui fermarsi e fanno diga e se non lo trovano è spiacevole fare il bagno al mare con tutte le auto trasportate dalle esonsazioni che ti nuotano intorno... (qui si va nella zona delle cazzate!)

Comunque vedremo cosa tirerà fuori Transdev che è la più interessata a trovare la soluzione migliore dato che ci mette la grana
em66
00giovedì 10 aprile 2008 11:29
Mi sembra che si tratti solo di una trasformazioni di locali gia` esistenti, non di nuove costruzioni. Dal punto di vista idraulico non dovrebbe cambiare nulla.
Prima cosa c'era in quei locali?

I proprietari delle auto mica se ne staranno in garage a coccolare l'auto durante un'alluvione.
Pensandoci bene se uno e` cosi` stupido da comprare o affittare un box li forse qualche rischio lo corre (e si merita di ritrovarsi l'auto a bagno).
Al limite sono molto piu` pericolosi supermercati, negozi, palestre e officine nei fondi del palazzi (posti dove ci stanno persone a lavorare e non solo le macchine parcheggiate).

In effetti per essere del tutto sicuri bisognerebbe costruire una linea di metropolitana e vietare il transito di tutti i mezzi di superficie (compresi bus e tram) nelle zone allagabili della Val Bisagno. [SM=g27988]
Il Celle
00giovedì 10 aprile 2008 11:38
prima c'era un deposito di materiali edili dello stesso personaggio che ha costruito i box e qualche hanno fa anche il mio palazzo. Effettivamente è più pericoloso un supermercato comunque ripensandoci il mio intervento sui box era fuori luogo...
cliobini
00giovedì 10 aprile 2008 12:57
metrosur, 10/04/2008 10.42:

questo piano di bacino mi sembra l'ennesima cosa fatta per evitare che nessuno abbia responsabilità in caso di innondazione...

Sul fatto che non si voglia fare niente concordiamo perfettamente.
Sul fatto che il piano di bacino sia una cosa fatta per motivazioni diverse da quella di tutelare il territorio e le popolazioni ci andrei più cauto. I torrenti genovesi e liguri hanno già dato ampia dimostrazione di essere i padroni degli spazi che abbiamo preso in affitto.
Con questo non voglio dire che bisogna radere al suolo, nè che dobbiamo stabilire un divieto di circolazione per auto e persone in tutta la valle del bisagno. Mi farebbe però piacere che, prima di pensare di poter piantar piloni qua e là, si contasse fino a dieci (in greco)...



em66
00giovedì 10 aprile 2008 14:08
Non volevo offendere Metrosur, il mugugno e` libero e non e` mia abitudine ribattere a chi mugugna.
La mia osservazione era diretta a Il Celle che, in qualche maniera, sembrava voler prendere il post in questione a sostegno di una sua tesi.
euge1893
00giovedì 10 aprile 2008 14:19
Come vedete, ho staccato un pezzo della discussione sui tram in Val Bisagno, scivolata inesorabilmente sul solito argomento dei problemi idrogeologici del Bisagno.

Ho ritenuto di aprire un post ove possiamo concentrare tutte le notizie e le nostre opinioni sui problemi causati dal caro vecchio Bisagno e sulla possibilità di risolvere questi problemi con il canale scolmatore o altre diavolerie.

Inoltre qui possiamo discutere sull'ammissibilità o meno di nuove costruzioni nell'alveo o sopra l'alveo del pericoloso torrente alla luce degli strumenti vigenti (Piano di Bacino etc.)
em66
00giovedì 10 aprile 2008 14:39
da prono.provincia.genova.it

PROVINCIA: PRIMO SI ALLO SCOLMATORE DEL BISAGNO DAL CONSIGLIO DEI LAVORI PUBBLICI

L’assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, massimo organo consultivo dello Stato sulle opere, ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo del canale scolmatore, chiedendo solo approfondimenti sui costi nella progettazione esecutiva.

Genova, 18 - Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha “promosso” dal punto di vista tecnico il progetto definitivo della Provincia di Genova per lo scolmatore del Bisagno, che il piano di bacino del torrente indica, insieme al rifacimento della copertura del torrente da Brignole alla Foce, come opera fondamentale per la messa in sicurezza del corso d’acqua che attraversa la Val Bisagno e il centro cittadino. “La valutazione tecnica del massimo organo consultivo dello Stato sulle opere pubbliche è un passo avanti positivo e importante per lo scolmatore - dice l’assessora provinciale alla difesa del suolo Manuela Cappello - e la Provincia è pronta a fornire al più presto ogni approfondimento e chiarimento al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici sulle risorse che saranno necessarie per realizzarlo.” La Provincia, d’intesa con il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Liguria, ha sottoposto la complessa progettazione definitiva dello scolmatore (che prevede una galleria di sei chilometri, dalla Sciorba al mare, tra la Foce e Punta Vagno, destinata a convogliare 470 metri cubi d’acqua al secondo dal bacino del Bisagno, opere accessorie di sicurezza e la riqualificazione dell’alveo del torrente nella vallata, compresa una pista ciclabile e percorsi pedonali, per un totale di 230 milioni di euro) al vaglio dell’Assemblea generale del Consiglio dei Lavori Pubblici che “l’ha accolto positivamente –dice l’assessora Cappello – indicando quali aspetti dovranno essere ulteriormente approfonditi, soprattutto nella progettazione esecutiva: in particolare sui costi dell’opera il Consiglio ha chiesto una previsione molto dettagliata delle spese e la scala di priorità e necessità delle opere accessorie, come le gallerie di servizio del cantiere. Siamo pronti a farlo e chiediamo fin d’ora l’ìmpegno del prossimo Governo a finanziare la progettazione esecutiva e la realizzazione di quest’opera di importanza nazionale per la riduzione del rischio alluvionale a Genova.” Il progetto Bisagno della Provincia con enti e istituzioni comprende anche il miglioramento e la difesa del litorale, dalla Foce a corso Italia, dove sfocerà il futuro scolmatore e i lavori di allungamento dell’arenile sono già in corso tra i Bagni Lido e i Bagni Benvenuto. “Gli interventi, d’intesa con il Comune, la Regione e gli operatori del settore, vengono realizzati dalla Provincia - dice l’assessora Cappello - che li ha finanziati con 1,3 milioni di euro. I primi interventi per difendere le spiagge dalle mareggiate e renderle migliori e più accessibili sono iniziati nel 2006. Quelli attualmente in corso, con un ripascimento di oltre 20.000 metri cubi di materiali di ottima qualità dallo Scrivia, saranno sospesi durante la stagione balneare, e poi proseguiranno fino al 2009. Abbiamo già completato il molo di levante e prevediamo di completare anche quello di ponente prima dell’estate.”

18/03/2008 - 15:26 - Pro.No. 2008 243/55/6 - PROV - SV/sv



Direi che la volonta` di trovare una soluzione al problema c'e`,rispettando "regole e regolamenti" e senza necessita` di abbattere i ponti sul Bisagno, le coperture a magari anche qualche fila di palazzi costruiti dove una volta c'era l'alveo del torrente.
em66
00giovedì 10 aprile 2008 14:47
Piu` che in off-topic questa discussione non dovrebbe essere nella sezione delle infrastrutture?
euge1893
00giovedì 10 aprile 2008 19:04
credo che tu abbia ragione: ecco spostata la discussione nell'area che più mi pare pertinente.
em66
00venerdì 16 maggio 2008 12:19
da www.ilsecoloxix.it

16 maggio 2008
Bertolaso: «Il Bisagno può annientare Genova»

Cinque grandi rischi di calamità naturali in Italia: eventuale eruzione del Vesuvio; alluvione dell’Arno, che minaccia sempre Firenze e due terzi della Toscana, ma anche del Bisagno, che può annientare Genova, e del Volturno, capace di sconvolgere la Campania; terremoti, soprattutto in Calabria e in Campania; incendi dei boschi, soprattutto in vista dell’state; blocchi improvvisi di strade e ferrovie per colpa del fragilissimo sistema nazionale dei trasporti.

È l’elenco dei rischi tracciato in una lettera indirizzata al premier Silvio Berlusconi dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che in un’intervista al Quotidiano Nazionale spiega che un evento catastrofico può costare al Paese «più di una Finanziaria». Bertolaso prende ad esempio l’Arno: «L’autorità di bacino ha calcolato che un’alluvione come quella del 1966 provocherebbe danni per 15 miliardi di euro». La mappa dei rischi si apre con il Vesuvio: «Un eventuale risveglio del vulcano - spiega Bertolaso - ci costringerebbe a evacuare rapidamente più di 500mila persone. Buona parte del Meridione correrebbe pericolo. E l’eruzione provocherebbe danni incalcolabili».

«Tutto l’Appennino centromeridionale - prosegue - soffre di rischio sismico. Anche perché città e paesi sono fatti di vecchie case, non costruite secondo le regole di sicurezza e prevenzione. Quanto alle frane, il nostro è un Paese che cede, perché la pioggia spacca la roccia naturalmente instabile».

Al quarto posto nella mappa dei rischi, secondo Bertolaso, ci sono gli incendi. «Anche qui la situazione è sotto controllo - spiega il capo della Protezione civile - ma temiamo l’arrivo dell’estate». Infine, sulla situazione di strade e autostrade, aggiunge: «Il sistema è fragilissimo. E a rischio.

I miei uffici hanno fatto una rilevazione dal primo gennaio al 10 maggio 2008. Ebbene, su 131 giorni ben 116 sono stati segnati da interruzioni di vario tipo, fra incidenti, perdita del carico, guasti». Il governo perciò, conclude Bertolaso, «dovrà puntare sulla prevenzione e metterci in condizione di operare al meglio».

cliobini
00venerdì 16 maggio 2008 12:45
Piccolo [SM=x1177061]

Tra le varie persone incopententi e arraffone che cercano di mandare avanti il nostro Paese, mi sembra che Bertolaso meriti un apprezzamento, se non altro per il fatto che è rimasto indenne ai vari cambiamenti di governo che si sono succeduti dalla sua nomina a direttore del dipartimento della Protezione Civile.
ralco
00venerdì 16 maggio 2008 14:58
Concordo.
Anche perchè è stato abile e tempestivo da sfilarsi dai rifiuti di Napoli prima di restarne travolto pure lui [SM=g27988]
em66
00mercoledì 21 maggio 2008 16:10
da www.ilsecoloxix.it

18 maggio 2008
Bisagno a rischio, servono 100 milioni
Matteo Indice
«STIAMO LAVORANDO, certo, ma per dire che la situazione Bisagno è completamente sotto controllo mancano ancora 100 milioni di euro e cinque anni di lavoro». Francesca Morgano è l’assessore alle manutenzioni straordinarie del Comune di Genova e ha letto, negli ultimi giorni, le esternazioni del capo della Protezione civile Giuseppe Bertolaso, che inserisce l’esondazione del torrente fra i cinque più grandi rischi di calamità in Italia, capace potenzialmente di provocare 100 mila morti. Sullo stesso argomento, l’altro ieri, si era espresso l’assessore alla città sicura (con delega proprio alla Protezione civile) Francesco Scidone, che aveva parlato di «allarme teorico». Quelle di Morgano non sono proprio smentite, ma precisazioni che disegnano una situazione (parecchio) diversa. E il motivo è abbastanza semplice. «I cantieri che chiuderemo entro la fine dell’anno alla Foce, quelli che i genovesi vedono aperti dal 2004 - precisa Morgano - hanno consentito di sistemare il secondo segmento di copertura, compreso fra la questura e la Foce. Il problema è rappresentato dalla parte a monte, ovvero il tratto fra la questura e la stazione Brignole».

La pericolosità del Bisagno è, soprattutto, una questione di numeri. Con il completamento dell’ultimo lotto, la portata raggiungerà gli 850 metri cubi al secondo. «Elevatissima - insiste Morgano - eppure non sufficiente per dire che non ci sono pericoli». La “piena duecentennale”, ovvero il picco che potrebbe mettere in ginocchio la città (ma l’alluvione del 1970 in teoria la allontana nel tempo) potrebbe far raggiungere i 1200 metri cubi al secondo. Una cifra cui ci si avvicinerebbe, di molto, completando il restyling della copertura anche nella parte immediatamente successiva alla stazione, ed è questo il punto fondamentale. Tursi è in procinto di firmare l’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente, che darebbe il via all’intervento per i primi mesi del 2009. «Le elezioni e l’avvicendamento fra i governi - precisa Morgano - non rappresentano un problema politico, ma potrebbero incidere un po’ sui tempi. Sebbene i vertici del dicastero, proprio perché consapevoli di quanto sia ancora pericoloso il Bisagno, siano intenzionati ad accelerare». Bertolaso aveva accostato l’emergenza genovese ai pericoli rappresentati da un eventuale straripamento dell’Arno o del Volturno, o da un risveglio del Vesuvio. La mappatura dettagliata è contenuta in una comunicazione al presidente del consiglio, che in qualche modo ha colto di sorpresa parte dell’amministrazione comunale. «Chiederò delucidazioni al mio rientro in Italia - aveva ribadito venerdì serra Scidone, in Germania per lavoro - e non escludo di parlare direttamente con il capo della Protezione civile». Il quadro che ne esce è insomma un po’ meno confortante di quello dipinto due giorni fa. Ma cosa occorre perché Genova disinneschi, definitivamente, la bomba Bisagno? Francesca Morgano lo spiega semplicemente: «Lo scolmatore, come diciamo da tempo, un’opera da 200 milioni di euro la cui realizzazione finora risulta difficile».


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