LA NUOVA COALIZIONE IRACHENA

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centrosardegna
00sabato 28 luglio 2007 18:30
Sette delle più importanti organizzazioni sunnite di insorti che combattono l'occupazione Usa in Iraq si sono accordate per formare un'alleanza politica pubblica con lo scopo di preparare negoziati in vista di un ritiro americano, a quanto hanno detto i loro leader al Guardian.

In quella che è la loro prima intervista con media occidentali dall'invasione Usa-britannica del 2003, i leader di tre gruppi di insorti-responsabili di migliaia di attacchi contro le forze armate e la polizia Usa e irachene hanno chiarito che continueranno la loro resistenza armata sino a che non verranno ritirate dall'Iraq tutte le truppe straniere, e hanno attaccato al Qaeda per i suoi omicidi settari e gli attentati suicidi contro i civili.

Parlando a Damasco, i portavoce dei tre gruppi - le Brigate Rivoluzionarie 1920, Ansar al-Sunna e Hamas dell'Iraq - hanno detto che stanno pianificando di tenere un congresso per lanciare, entro le prossime settimane, un fronte unito e si sono appellati ai governi arabi, ad altri governi e all'Onu perché li aiutino a stabilire una presenza politica permanente all'esterno dell'Iraq.

Abu Ahmad, portavoce di Iraqi Hamas ha detto: "La resistenza pacifica non porrà fine all'occupazione. Gli Usa hanno detto chiaramente che intendono rimanere per molti decenni. È oggi opinione comune all'interno della resistenza che essi inizieranno a ritirarsi entro un anno."

Questa mossa rappresenta un grosso cambio di strategia da parte della principale resistenza irachena, la cui leadership è rimasta nell'ombra e ha fortemente ristretto la comunicazione col mondo esterno a brevi dichiarazioni su Internet o sui media arabi.

Gli scorsi tre mesi sono stati i più sanguinosi per le forze Usa, con 331 morti e 2029 feriti mentre il loro incremento di 28.000 soldati li ha esposti a più attacchi; le perdite inflitte dagli insorti sono comunemente riconosciute come un fattore chiave nella crescente pressione politica a Washington per il ritiro dall'Iraq.

I leader dei tre gruppi - che non hanno usato i loro nomi reali nell'intervista - hanno detto che il nuovo fronte, che riunisce tutte le maggiori organizzazioni armate sunnite tranne al Qaeda e i Ba'athisti, ha trovato un accordo sui maggiori punti di un programma politico unitario, che comprende un impegno a liberare l’Iraq dalle truppe straniere, il rifiuto a qualunque collaborazione con partiti coinvolti nelle istituzioni politiche stabilite sotto l'occupazione, e una dichiarazione che tutte le decisioni e gli accordi presi dall'occupazione Usa e dal governo iracheno sono privi di validità.

Lo scopo dell'alleanza - che include un insieme di gruppi islamisti e nazionalisti e che è attualmente chiamato Ufficio Politico per la Resistenza Irachena - è di creare un collegamento con altri gruppi iracheni contrari all'occupazione per negoziare con gli americani in vista di un loro prossimo ritiro. Il programma prevede un governo tecnico temporaneo per gestire il paese durante un periodo di transizione sino a che non verranno tenute libere elezioni.

I gruppi di insorti negano che vi sia un qualunque appoggio proveniente da governi stranieri, compresa la Siria, ma affermano che gli sono state offerte armi e finanziamenti dall'Iran e li hanno rifiutati sospettando delle motivazioni degli iraniani. Dicono di essere stati messi sotto pressione da parte dell'Arabia Saudita e della Turchia perché si unissero e affermano di aver avuto contatti indiretti con la Francia sulla creazione delle condizioni per stabilire una presenza politica all'esterno dell'Iraq.

"Siamo l'unico movimento di resistenza nella storia moderna che non ha ricevuto alcun aiuto o appoggio da altri paesi", ha detto al Guardian Abdallah Suleiman Omary, capo del dipartimento politico delle Brigate Rivoluzionarie 1920. "La ragione è che stiamo combattendo contro l'America. "

Centrale per la nuova alleanza - che include anche le potenti Jaish al-Islami, Jami (il Fronte Islamico di Resistenza Irachena), Jaish al-Mujahideen e Jaish al-Rashideen - è l'opposizione al settarianismo criminale che ha fatto presa in Iraq sotto l'occupazione, e in particolare al ruolo di al Qaeda.

Tutti e tre i leader della resistenza sunnita affermano di essere perfettamente consapevoli della minaccia posta dalla divisione settaria al futuro dell’ Iraq e sottolineano l'importanza di lavorare insieme a gruppi sciiti - ma respingono qualunque legame con le milizie sciite e i partiti a causa della loro partecipazione alle istituzioni politiche allestite dagli americani e per il loro ruolo negli omicidi settari.

Abd al-Rahman al-Zubeidy, portavoce politico di Ansar al-Sunna, un gruppo salafita (islamico purista) con una reputazione particolarmente violenta in Iraq, ha detto che la sua organizzazione si è divisa per quanto riguarda le relazioni con al Qaeda, i cui membri sono soprattutto iracheni ma i cui leader sono in gran parte stranieri.

"La resistenza non riguarda solo l'uccisione degli americani senza alcuno scopo o obiettivo. Il nostro popolo è giunto ad odiare al Qaeda, che dà al mondo esterno l'impressione che la resistenza in Iraq sia fatta da terroristi. Siamo contro le uccisioni indiscriminate, i combattimenti dovrebbero essere concentrati solamente contro il nemico," ha affermato.

Egli ha aggiunto: "Una grossa divisione si è aperta tra sunniti e sciiti sotto l'occupazione e al Qaeda ha contribuito ad essa."







IL PARTITO BA’ATH STA PER FORMARE LA SUA ALLEANZA POLITICA



Non sono passate nemmeno ventiquattr'ore da quando il Guardian ha riferito della nuova alleanza politica di gruppi della resistenza irachena che esclude al Qaeda e il partito Ba’ath.

Il quotidiano Alquds ha riportato in esclusiva che il partito Ba’ath sta per formare la Sua alleanza politica con altri gruppi della resistenza islamica irachena.

Secondo Alquds la nuova alleanza è ancora in una fase di negoziato, e verrà presto organizzata una conferenza con la partecipazione dei seguenti gruppi:

- Jaish Almurabiteen.
- Brigate per la Jihad e la Liberazione.
- Esercito Muhammad Alfatih.
- Brigate Salah Aldin.
- Brigate Azadi.
- Brigate Imam Ali.
- Brigate Al-Hussein.

Invitati alla conferenza:

- Ala Nazionale Araba Progressista.
- Sheikh Jawad al-Khalisi.
- Fronte Iracheno per la Resistenza e la Liberazione.
- Associazione degli Studiosi Islamici.

Particolare interessante: se non lo aveste notato questa è un'alleanza politica tra sunniti e sciiti.

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