La Chiesa di Sant'Elena Imperatrice di Quartu

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centrosardegna
00lunedì 2 ottobre 2006 19:07
Storia
La chiesa parrocchiale di S. Elena ubicata nell'omonima piazza presentava, in una prima fase anteriore al 1596, un impianto planimetrico e un'architettura in parte cancellati e in parte nascosti dagli ampliamenti e dalle modifiche a cui fu sottoposto, mentre è certo che la chiesa era dotata di campanile , innalzato prima del 1650, e di sacrestia realizzata nel 1673.

Documenti d'archivio riferiscono che l'edificio, orientato a nord-est come l'attuale, era costituito da presbiterio e unica navata dove si affacciavano nove cappelle aperte in epoche diverse.
Il prospetto principale, compreso tra due contrafforti obliqui, oggi inseriti nella muratura del campanile e della torre dell'oratorio, avevano probabilmente il terminale piatto merlato. Si trattava quindi di una costruzione gotico-catalana, impiantata forse nel XV secolo.

Una prima proposta d'ampliamento e restauro del monumento venne formulata nel 1780 dal piemontese capitano ingegner Cochis; il progetto venne forse "aggiornato" dal punto di vista stilistico, nel 1809, quando s'iniziò a ingrandire la chiesa, non risulta però dai documenti se i modi neoclassicheggianti dell'edificio fossero già previsti nel progetto del Cochis o se si debbano invece a modifiche apportate nel 1809 ai disegni originari.

Numerosi e imponenti interventi di restauro furono poi realizzati dall'Amministrazione a partire dalla seconda metà dell'800. Il progetto per l'ampliamento del campanile fu redatto dall'ingegnere del Genio Civile Agostino Loi nel 1865 e le opere furono concluse nel 1875. L'attuale edificio della parrocchia è il risultato di un radicale rifacimento del precedente impianto, intervenuto tra il 1780 e il 1828, dopo che un incendio nel 1775 aveva fortemente danneggiato la chiesa.


Interno
Attualmente si presenta a croce latina, con tre navate di cui quella centrale, più vasta e luminosa, comunica con le due laterali tramite archi a tutto sesto dall'archivolto sottolineato da un'esile modanatura a toro e impostati su robusti pilastri cruciformi.
Le sue forme neoclassiche sono il risultato dei rimaneggiamenti attuati nella navata e nelle cappelle dell'edificio preesistente e dell'ampliamento di quest'ultimo con l'aggiunta di un ampio transetto cupolato nella crociera e di un vasto presbiterio.

L'unica parte dell'antico edificio ancora oggi esistente è costituita attualmente dall'Oratorio del Rosario, assegnabile ai primi decenni del '600 e utilizzato come Museo parrocchiale. Questo ambiente, adiacente alla chiesa, è a pianta quadrata, coperto da volta stellare con costoloni modanati poggianti su capitelli angolari con motivi fitomorfi. La parete frontale e quelle laterali sono segnate da altri costoloni che formano archi a sesto acuto.

Sia la chiesa che l'oratorio custodiscono numerosi arredi, alcuni anche di grande interesse culturale, tra questi gli arredi marmorei eseguiti da maestri genovesi alla fine del XVII secolo; il fonte battesimale del 1735, il pulpito barocco del 1741, il coro in legno del 1747, la paratora della sacrestia realizzata nel 1773, il paliotto dell'altare del 1775 e le numerose sculture lignee del XVI secolo, custodite nell'attuale sacrestia.

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