La sentenza di Lille

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eptadone
00lunedì 2 giugno 2008 00:43
una questione di membrana

taglio basso

La vergine mancata che fa discutere la Francia
Clamorosa sentenza a Lille, un giudice annulla le nozze e scatena la reazione di associazioni, sinistra e intellettuali. Ma la ministra Dati difende la decisione

ANNA MARIA MERLO
Parigi

La sentenza dice che c'è stato «errore sulle qualità essenziali del congiunto». Il tribunale di Lilla nell'aprile scorso ha annullato un matrimonio perché la sposa non era vergine. La notizia dell'annullamento delle nozze civili è stata pubblicata su una rivista giuridica in questi giorni e immediatamente è scoppiata la polemica. Secondo i giudici la sposa ha mentito - e lo ha ammesso - su una «qualità essenziale» per il marito, di religione musulmana come lei. E per questo il matrimonio si poteva annullare. Per Xavier Labbée, l'avvocato dello sposo, la religione «non è essenziale. Bisogna riportare la questione alla menzogna. La soluzione sarebbe stata la stessa per qualcuno che avesse nascosto una fedina penale sporca, il fatto di essere già stato sposato o di essere una prostituta» e ha citato una sentenza di fine '800, che aveva permesso l'annullamento di un matrimonio perché lo sposo non aveva detto di essere un ex galeotto. Per l'avvocato, «il divorzio punisce una mancanza agli obblighi del matrimonio. Io devo fedeltà alla mia sposa, la tradisco quindi lei divorzia. Qui invece c'è un vizio di origine». Lo sposo ha scoperto «la mancanza alle qualità essenziali» la notte di nozze. L'avvocato ha precisato che non ha potuto mostrare agli invitati il lenzuolo con la prova della verginità e così ha deciso di chiedere l'annullamento. La sfortunata ragazza è stata cacciata e rimandata a casa dei genitori. «La giovane sposa aveva nascosto la verità - spiega la rivista giuridica - convinta che il fidanzato non l'avrebbe mai sposata se avesse saputo come stavano realmente le cose». La decisione del tribunale è dunque «perfettamente logica» per l'avvocato.
La polemica infuria, anche perché questa sentenza potrebbe fare giurisprudenza in Francia. Il Partito socialista la giudica «sconvolgente». Sos Racisme parla di «umiliazione pubblica» della ragazza. Per l'associazione Ni putes ni soumises è «una fatwa contro la libertà delle donne». La sottosegretaria ai diritti delle donne, Valérie Létard, si è detta «costernata». L'Ump, il partito di Sarkozy, ha chiesto al ministero della giustizia di fare ricorso. Ma qui, sorpresa: per la ministra Rachida Dati il tribunale di Lilla non ha fatto altro che applicare l'articolo 180 del codice civile, «un criterio giuridico, visto che c'è stato un errore sulla qualità essenziale della persona per una delle parti in causa». Questa presa di posizione rischia di far crescere la sfiducia verso la ministra, un tempo molto vicina a Sarkozy, ma oggi messa da parte e contestata nel mondo giudiziario e tra i suoi colleghi di partito.
Per la filosofa Elisabeth Badinter la sentenza è una «vergogna» per la giustizia francese: «Sono esterefatta che il tribunale abbia accettato di giudicare una cosa del genere, poiché la sessualità delle donne è una questione privata e libera in Francia». Per la filosofa, la sentenza è un nuovo esempio della «tendenza differenzialista della nostra società», che nega alle donne i valori di eguaglianza e di liberà. Badinter ha espresso «grande inquietudine», perché «questo spingerà molto probabilmente numerose ragazze musulmane ad andare negli ospedali per farsi rifare l'imene. Il tribunale, invece di difendere le donne, al contrario accentua la pressione su di esse». Elisabeth Badinter pensa «a questa povera ragazza, umiliata pubblicamente, che ritorna nella sua famiglia. Quello che ha vissuto deve essere stato spaventoso. Provo vergogna che la giustizia francese non si sia preoccupata di difendere questa ragazza».
Per l'antropologa Doumia Bouzar, la sentenza illustra «la difficoltà di considerare i musulmani dei cittadini pari agli altri: è immaginabile questo tipo di sentenza per una sposa cristiana? Tuttavia la verginità delle donne è un valore comune alla Bibbia e al Corano. Altra domanda: è immaginabile questo tipo di decisione per lo sposo?». Anche per l'Ump si tratta di «una rimessa in causa dell'eguaglianza uomo-donna, visto che gli uomini non possono essere messi in causa per lo stesso motivo». Per il segretario dell'Ump, Patrick Devedjian, la sentenza equivale a «integrare la pratica del ripudio nel diritto positivo».

eptadone
00lunedì 2 giugno 2008 00:55
Ora dico la mia
- secondo me la ragazza doveva fin da principio trovarsi uno sposo migliore,
che non rompesse tanto le palle per una questione così ridicola.

- oppure, appena accortasi che a lui non andava bene così com'era, andarsene
lei per prima facendo su baracca e burattini.

- la sentenza è assurda per il fatto che se uno vuole annullare un matrimonio, può ben trovare una ragione più sensata. Una scusa migliore. Che russa o che le puzzano i piedi.
lo troverei più accettabile.

- io comunque come donna mi rifiuterei di stare con uno che pretende cose che non stanno nè in cielo nè in terra.

- anche la scusa della menzogna (ha mentito e quindi...) è una bazeccola. Sfido a provare che invece lui a lei abbia detto sempre la verità e nient'altro che la verità.

- qui sta il disguido: a una donna si puossono dire cose che a un uomo nessuno direbbe.
e fare 'ste cose in tribunale è assurdo !

- inoltre il marito se proprio ci teneva poteva verificare la cosa prima di sposarla, no?

- comunque sono cose assurde. Come se io facessi verificare il fidanzato per vedere se ha ancora il menisco o le tonsille o se gli hanno tolto il dente del giiudizio....

- ecco perchè io vorrei uno stato davvero laico.

[SM=x584473]



zobmie
00lunedì 2 giugno 2008 08:45
Se il marito ne aveva preventivamente posto una condizione essenziale credo che sciogliere il matrimonio sia una soluzione inevitabile, visto che la vita in due sarebbe impossibile.
Il problema sta a chi dare la colpa, alla moglie menzognera o al marito troppo pretenzioso.
Io comunque darei la colpa al marito perchè pretende una condizione improponibile in quanto invade la sfera intima della persona.

[SM=x584438]


Gordon Bennett
00lunedì 2 giugno 2008 11:37
Re: Ora dico la mia
eptadone, 02/06/2008 00:55:

- secondo me la ragazza doveva fin da principio trovarsi uno sposo migliore,
che non rompesse tanto le palle per una questione così ridicola.

- oppure, appena accortasi che a lui non andava bene così com'era, andarsene
lei per prima facendo su baracca e burattini.

- la sentenza è assurda per il fatto che se uno vuole annullare un matrimonio, può ben trovare una ragione più sensata. Una scusa migliore. Che russa o che le puzzano i piedi.
lo troverei più accettabile.

- io comunque come donna mi rifiuterei di stare con uno che pretende cose che non stanno nè in cielo nè in terra.

- anche la scusa della menzogna (ha mentito e quindi...) è una bazeccola. Sfido a provare che invece lui a lei abbia detto sempre la verità e nient'altro che la verità.

- qui sta il disguido: a una donna si puossono dire cose che a un uomo nessuno direbbe.
e fare 'ste cose in tribunale è assurdo !

- inoltre il marito se proprio ci teneva poteva verificare la cosa prima di sposarla, no?

- comunque sono cose assurde. Come se io facessi verificare il fidanzato per vedere se ha ancora il menisco o le tonsille o se gli hanno tolto il dente del giiudizio....

- ecco perchè io vorrei uno stato davvero laico.

[SM=x584473]


Cominciamo dalla fine:

"ecco perchè io vorrei uno stato davvero laico".

Tralasciando il fatto che la Francia e' lo stato piu' laico di tutta Europa, questa sentenza ha ben poco - se nulla - a che vedere con la laicita' o la confessionalita': e' per lo piu' una semplice questione giurisprudenziale.


"la sentenza è assurda per il fatto che se uno vuole annullare un matrimonio, può ben trovare una ragione più sensata. Una scusa migliore. Che russa o che le puzzano i piedi.
lo troverei più accettabile".



La sentenza si basa su un fatto molto semplice: la sposa ha dato a credere allo sposo qualcosa di NON VERO, infrangendo percio' una condizione fondamentale per la stipulazione di quello che dovrebbe essere il patto fiduciario per eccellenza.

Le motivazioni dello sposo, non sta alla corte giudicarle. Tu puoi dire che e' un coglione retrogrado finche' ti pare, ma la tipa si era innamorata di lui, o comunque voleva sposarlo. E la determinazione di lei era tanto forte che ha dovuto mentire sulla sua verginita'. Quindi puoi anche dire che lei era una cretina. Ma nessuna di queste considerazioni va a detrimento del merito della sentenza: si e' dato a credere una falsita', che lo sposo riteneva essenziale.

Evidentemente la corte ha accertato che la tipa aveva scientemente mentito, e che la condizione di verginita' sine qua non era stata resa chiara prima della cerimonia di nozze. Rileggi:


La soluzione sarebbe stata la stessa per qualcuno che avesse nascosto una fedina penale sporca, il fatto di essere già stato sposato o di essere una prostituta» e ha citato una sentenza di fine '800, che aveva permesso l'annullamento di un matrimonio perché lo sposo non aveva detto di essere un ex galeotto. Per l'avvocato, «il divorzio punisce una mancanza agli obblighi del matrimonio. Io devo fedeltà alla mia sposa, la tradisco quindi lei divorzia. Qui invece c'è un vizio di origine».



Poi:


anche la scusa della menzogna (ha mentito e quindi...) è una bazeccola. Sfido a provare che invece lui a lei abbia detto sempre la verità e nient'altro che la verità.



Ma qua non stiamo facendo la guerra tra sessi [SM=x584423] Se lei avesse scoperto che lui le aveva mentito (per esempio, sul fatto che era un ex-galeotto), avrebbe potuto chiedere l'annullamento sulle stesse basi - proprio come nel precedente menzionato.

Questa evoca immagini abbastanza bruttine:


inoltre il marito se proprio ci teneva poteva verificare la cosa prima di sposarla, no?



Forse il marito si fidava della parola di lei? Che terribile cosa, la fiducia nella sposa...


Come se io facessi verificare il fidanzato per vedere se ha ancora il menisco o le tonsille o se gli hanno tolto il dente del giiudizio....



Forse il menisco no, ma se dopo il matrimonio tu accertassi che il tuo fidanzato e' sterile, che lo sapeva e non te l'aveva detto anche quando glielo avevi chiesto esplicitamente, credo che ci sarebbero tutte le ragioni per annullare il matrimonio.

Ma fondamentalmente la domanda e', perche' la tipa non si e' fatta fare un'operazione di ricucitura dell'imene? Lo fanno in tante, non costa neppure tanto (pare).
zobmie
00lunedì 2 giugno 2008 13:27
Allora se io subordino il matrimonio al fatto che la sposa in passato abbia detto il rosario tutte le sere e poi scopro che il 27 marzo 2005 ha saltato la cerimonia ho il diritto di chiedere lo scioglimento del matrimonio per colpa di lei?
Non sono io che chiedo condizioni irricevibili?

Ad ogni modo la faccenda mi ricorda un episodio di quando in una specie di assemblea scolastica il discorso cadde sulla verginità ed io tutto infervorato mi alzai e dissi che per togliere il problema (e le rotture di balle sull'argomento) lo stato avrebbe dovuto "sverginare" d'iniziativa su tutte giovinette, come si trattasse di una vaccinazione qualsiasi.
Ricordo il gelo dell'auditorio.
All'epoca anche in Italia (soprattutto al Sud) era un sine qua non.
Ad ogni modo certi paesi rimasti ancora alle catacombe dovrebbero meditare sulla mia proposta. [SM=x584453]


[SM=x584423]
Gordon Bennett
00lunedì 2 giugno 2008 14:26
Re:
zobmie, 02/06/2008 13:27:

Allora se io subordino il matrimonio al fatto che la sposa in passato abbia detto il rosario tutte le sere e poi scopro che il 27 marzo 2005 ha saltato la cerimonia ho il diritto di chiedere lo scioglimento del matrimonio per colpa di lei?
Non sono io che chiedo condizioni irricevibili?


Secondo certe consuetudini (e ricordo che la consuetudine costituisce, per tutti gli ordiamenti giuridici occidentali, valida fonte del diritto) non e' affatto irricevibile, una sposa vergine.

Per noi "civilta' avanzate" e' forse raro, ma niente affatto impossibile: ci sono ancora molte ragazze che pensano che l'atto sessuale sia da valorizzare, e da preservare per l'uomo della loro vita e nessun altro. Tra un po' finiremo a pensare che queste sono pazze o cretine - romanticherie da abolire, nella nostra sacra evoluzione. Pensa un po' dove cazzo siamo finiti, se uno fa dei ragionamenti di merda di questo tipo.

Per "quelli che sono rimasti alle catacombe", come la metti tu, la verginita' al matrimonio e' la norma.

Ma ovviamente quei trogloditi del cazzo hanno torto, e l'Occidente ragione... sempre nel nome della "Liberta'".

Bene, avanti cosi'.
eptadone
00lunedì 2 giugno 2008 15:00
più che una scelta romantica...
...è l'imposizione di un sistema patriarcale ;-)


Secondo me la tipa poteva trovare una scusa buona tipo:

"ho dovuto fare il pap test".

[SM=x584456]




zobmie
00lunedì 2 giugno 2008 15:59
Re: Re:
Gordon Bennett, 02/06/2008 14.26:




Per "quelli che sono rimasti alle catacombe", come la metti tu, la verginita' al matrimonio e' la norma.

Ma ovviamente quei trogloditi del cazzo hanno torto, e l'Occidente ragione... sempre nel nome della "Liberta'".





Ribadisco.
Io credo che la tutela della verginità sia un fatto individuale della donna.
E che non le possa essere addebitata nessuna colpa se questa donna una volta ha deciso di perderla.
Se anzichè una faccenda che riguarda la passera, una certa cultura imponesse che la donna prima del matrimonio non deve mai assaggiare una mela, che etichetta dovremmo dare a questa cultura se non " indebitamente oppressiva"?
Andando per analogia, e forzando s'intende, una donna potrebbe ottenere l'annullamento del matrimonio perchè ha scoperto che nonostante i dinieghi il marito da giovinotto si masturbava... [SM=x584423]
Quindi ritengo una cultura che "pretende" la verginità, una cultura da catacombe che mi auguro che venga superata al più presto.
Verginità peraltro a senso unico, cioè sempre della donna.
Che sia una cultura in via di estinzione lo vediamo anche dalle nostre parti osservando come ad esempio in Sicilia si sia così presto tolta (ormai del tutto, credo) dalle spalle delle donne questa croce (come prima è stato soppresso il delitto d'onore, ormai guardato con ironia).


Naturalmente tutto questo appunto in nome della "libertà" individuale, libertà appunto da condizionamenti ingiustificati che altri pretenderebbero di imporre al "libero arbitrio" della persona.
E aggiungiamoci pure un fattore di privacy!

Quindi, tornando a bomba, nessun annullamento del matrimonio ma divorzio per colpa del marito.Le fisime costano! [SM=x584423]



profondoorrosso
00lunedì 2 giugno 2008 17:25
Re: più che una scelta romantica...
eptadone, 02/06/2008 15.00:

...è l'imposizione di un sistema patriarcale ;-)


Secondo me la tipa poteva trovare una scusa buona tipo:

"ho dovuto fare il pap test".

[SM=x584456]








non e' importante la scusa che trovava la tipa
ma quella che trovava la topa


zobmie
00lunedì 2 giugno 2008 17:54
Re: Re: Re:
zobmie, 02/06/2008 15.59:




Ribadisco.
Io credo che la tutela della verginità sia un fatto individuale della donna.
E che non le possa essere addebitata nessuna colpa se questa donna una volta ha deciso di perderla.
Se anzichè una faccenda che riguarda la passera, una certa cultura imponesse che la donna prima del matrimonio non deve mai assaggiare una mela, che etichetta dovremmo dare a questa cultura se non " indebitamente oppressiva"?
Andando per analogia, e forzando s'intende, una donna potrebbe ottenere l'annullamento del matrimonio perchè ha scoperto che nonostante i dinieghi il marito da giovinotto si masturbava... [SM=x584423]
Quindi ritengo una cultura che "pretende" la verginità, una cultura da catacombe che mi auguro che venga superata al più presto.
Verginità peraltro a senso unico, cioè sempre della donna.
Che sia una cultura in via di estinzione lo vediamo anche dalle nostre parti osservando come ad esempio in Sicilia si sia così presto tolta (ormai del tutto, credo) dalle spalle delle donne questa croce (come prima è stato soppresso il delitto d'onore, ormai guardato con ironia).


Naturalmente tutto questo appunto in nome della "libertà" individuale, libertà appunto da condizionamenti ingiustificati che altri pretenderebbero di imporre al "libero arbitrio" della persona.
E aggiungiamoci pure un fattore di privacy!

Quindi, tornando a bomba, nessun annullamento del matrimonio ma divorzio per colpa del marito.Le fisime costano! [SM=x584423]







PS "pretendere" la verginità in una donna non è pretendere qualcosa che appartiene ad altri (cioè a lei)?


Gordon Bennett
00lunedì 2 giugno 2008 19:36
Re: Re: Re:
zobmie, 02/06/2008 15.59:




Ribadisco.
Io credo che la tutela della verginità sia un fatto individuale della donna.
E che non le possa essere addebitata nessuna colpa se questa donna una volta ha deciso di perderla.
Se anzichè una faccenda che riguarda la passera, una certa cultura imponesse che la donna prima del matrimonio non deve mai assaggiare una mela, che etichetta dovremmo dare a questa cultura se non " indebitamente oppressiva"?
Andando per analogia, e forzando s'intende, una donna potrebbe ottenere l'annullamento del matrimonio perchè ha scoperto che nonostante i dinieghi il marito da giovinotto si masturbava... [SM=x584423]
Quindi ritengo una cultura che "pretende" la verginità, una cultura da catacombe che mi auguro che venga superata al più presto.
Verginità peraltro a senso unico, cioè sempre della donna.
Che sia una cultura in via di estinzione lo vediamo anche dalle nostre parti osservando come ad esempio in Sicilia si sia così presto tolta (ormai del tutto, credo) dalle spalle delle donne questa croce (come prima è stato soppresso il delitto d'onore, ormai guardato con ironia).


Naturalmente tutto questo appunto in nome della "libertà" individuale, libertà appunto da condizionamenti ingiustificati che altri pretenderebbero di imporre al "libero arbitrio" della persona.
E aggiungiamoci pure un fattore di privacy!

Quindi, tornando a bomba, nessun annullamento del matrimonio ma divorzio per colpa del marito.Le fisime costano! [SM=x584423]



Mi pare chiaro che siamo di due pareri diversi: io ritengo invece che come cultura abbia un valore enorme, fondamentale, e spero che venga preservata il piu' a lungo possibile, anche se non da tutti.

In ogni caso, vorrei richiamare l'attenzione su un certo schema malato di ragionamento.

La donna aveva due scelte di fronte: 1) rifiutare la consuetudine, come senz'altro farebbe l'intrepida Eptadone, e mandare a spasso il fidanzato che le chiedeva l'integrita' imenica (si dice cosi'?) o 2) accettare la consuetudine.

Nel secondo caso, poteva a) confessare al tipo di averla gia' data in passato da qualche altro fortunello e sperare nella sua comprensione, b) farsi ricucire chirurgicamente o c) mentire e sperare di farla franca.

Ha scelto la 2c. Ha scelto di accettare il sistema, e ha cercato di fregare il sistema. E' rimasta invece fregata. Ora qualcuno vuole essere cosi' cortese da spiegarmi che cosa c'e' da frignare?


PS e poi, sussurrato fra di noi... ma non saranno cazzi loro?
Gordon Bennett
00lunedì 2 giugno 2008 19:41
Re: Re: Re: Re:
zobmie, 02/06/2008 17.54:




PS "pretendere" la verginità in una donna non è pretendere qualcosa che appartiene ad altri (cioè a lei)?


Guarda, se vuoi mettere in discussione l'istituto del matrimonio, sta bene, se vuoi accettarlo, sta bene, ma non mi stare con due piedi in due staffe. Deciditi: o il matrimonio va bene, e allora va bene anche che per certe culture lo sposo abbia diritto a chiedere alla sposa la verginita' (cosi' come la sposa ha diritto di esigere dal marito stabilita' economica e fedelta'), oppure il matrimonio non va bene, e allora l'annullamento di uno di questi non dovrebbe che renderti felice [SM=x584433]


eptadone
00martedì 3 giugno 2008 05:03
raga...
...ci avevo messo un'ora a scirvere la risposta e il browser me l'ha cancellata :-S

adesso non ho le palle di riscriverla, vediamo se domani ci ho il coraggio...

sigh! [SM=x584475]

comunque apprezzo il diverbio.

salute ! [SM=x584433]
zobmie
00martedì 3 giugno 2008 14:05
Re: Re: Re: Re: Re:
Gordon Bennett, 02/06/2008 19.41:


Guarda, se vuoi mettere in discussione l'istituto del matrimonio, sta bene, se vuoi accettarlo, sta bene, ma non mi stare con due piedi in due staffe. Deciditi: o il matrimonio va bene, e allora va bene anche che per certe culture lo sposo abbia diritto a chiedere alla sposa la verginita' (cosi' come la sposa ha diritto di esigere dal marito stabilita' economica e fedelta'), oppure il matrimonio non va bene, e allora l'annullamento di uno di questi non dovrebbe che renderti felice [SM=x584433]






Non so se sono in contraddizione.
Il fatto è che non mi va giù che la verginità sia considerata un valore.
Un valore non per chi la vuole vivere autonomamente (che sarebbe padronissimo di farlo) ma per l'altro che ne vuole "godere" e addirittura per l'estraneo che non ha nessuna voce in capitolo ma è bello soddisfatto se questo requisito è assolto (vedi ad es. la per me barbara usanza del lenzuolo insanguinato).
Ora, a parte il fatto che certuni sostengono (credo con fondamento) che la cultura maschile abbia introdotto la verginità per timore del confronto che la donna potrebbe fare (e quindi le origini del mito non mi sembrano molto nobili), non vedo come l'uomo la possa "pretendere".
Un valore, lo dico ad abundantiam, che può essere facilmente preservato con pratiche sessuali più "diabolche" della classica scopata e che spesso è di problematico accertamento.
Un valore che costa sacrifici preservare a meno che la verginità sia mantenuta per assenza di attrazione verso l'altro sesso o il partner o per ostacoli fisici o psicologici ( tutte cose che sarebbe bene accertare prima).
Un valore ( o supposto tale) che può grandemente inibire le donne dal vivere in modo più libero e naturale.Un ostacolo in più nel loro cammino.
Credo poi nel sacrosanto diritto (e spesso nell'opportunità) che il promesso sposo ha di non confessare tutti i suoi precedenti al partner, anche se specificatamente sollecitato in tal senso.
Ecco quindi perchè non mi piace, ove esiste, la tradizione della verginità "imposta" prima del matrimonio.

Ad ogni modo, a proposito di contraddizioni, lasciami dire che se per te la verginità ha, come scrivi, " un valore enorme, fondamentale, e spero che venga preservata il piu' a lungo possibile" ho qualche dubbio che tu - qualora decidessi si sa mai di sposarti - la possa pretendere dalla tua compagna. [SM=x584423]




PS.assordante il silenzio di Stella sull'argomento. [SM=x584440]
Marx non ha scritto niente sull'argomento? [SM=x584425]
Scherzi a parte sarebbe interessante conoscere il suo pensiero.


Gordon Bennett
00martedì 3 giugno 2008 14:32
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
zobmie, 03/06/2008 14:05:




Non so se sono in contraddizione.
Il fatto è che non mi va giù che la verginità sia considerata un valore.
Un valore non per chi la vuole vivere autonomamente (che sarebbe padronissimo di farlo) ma per l'altro che ne vuole "godere" e addirittura per l'estraneo che non ha nessuna voce in capitolo ma è bello soddisfatto se questo requisito è assolto (vedi ad es. la per me barbara usanza del lenzuolo insanguinato).
Ora, a parte il fatto che certuni sostengono (credo con fondamento) che la cultura maschile abbia introdotto la verginità per timore del confronto che la donna potrebbe fare (e quindi le origini del mito non mi sembrano molto nobili), non vedo come l'uomo la possa "pretendere".
Un valore, lo dico ad abundantiam, che può essere facilmente preservato con pratiche sessuali più "diabolche" della classica scopata e che spesso è di problematico accertamento.
Un valore che costa sacrifici preservare a meno che la verginità sia mantenuta per assenza di attrazione verso l'altro sesso o il partner o per ostacoli fisici o psicologici ( tutte cose che sarebbe bene accertare prima).
Un valore ( o supposto tale) che può grandemente inibire le donne dal vivere in modo più libero e naturale.Un ostacolo in più nel loro cammino.
Credo poi nel sacrosanto diritto (e spesso nell'opportunità) che il promesso sposo ha di non confessare tutti i suoi precedenti al partner, anche se specificatamente sollecitato in tal senso.
Ecco quindi perchè non mi piace, ove esiste, la tradizione della verginità "imposta" prima del matrimonio.


Allora e' tutto la' il discorso: non ti piace che alcuni la pensino in una certa maniera.


Ad ogni modo, a proposito di contraddizioni, lasciami dire che se per te la verginità ha, come scrivi, " un valore enorme, fondamentale, e spero che venga preservata il piu' a lungo possibile" ho qualche dubbio che tu - qualora decidessi si sa mai di sposarti - la possa pretendere dalla tua compagna. [SM=x584423]


E dove sarebbe la contraddizione? Dico solo che il fatto che una donna scelga di non concedersi fisicamente a nessun uomo che non sia quello con cui sceglie di trascorrere il resto della sua vita, secondo me e' un valore, bello e romantico, e che non trovo niente di scandaloso che un uomo lo possa desiderare. A me non dispiacerebbe (a te si' forse?), ma sono realista e non esigo niente; il marito della sventurata in Francia e' invece un idealista convinto.

C'e' da biasimarlo? La mia risposta, ovviamente, e' un secco NO.
Bl@CkBoY
00martedì 3 giugno 2008 18:02
La giovane è purtroppo sprovveduta e indifesa. Di fronte a un maschietto che chiede il sigillo di garanzia, una si scopa lietamente un battaglione di sommergibilisti al ritorno da una missione oceanica e poi va dal chirurgo "estetico" e si fa ricostruire la verginità per l'amato sposo, così che la notte di nozze lui può mostrare il trofeo felicemente impalmato.



eptadone
00mercoledì 4 giugno 2008 00:20
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Gordon Bennett, 03/06/2008 14.32:


Allora e' tutto la' il discorso: non ti piace che alcuni la pensino in una certa maniera.


Ad ogni modo, a proposito di contraddizioni, lasciami dire che se per te la verginità ha, come scrivi, " un valore enorme, fondamentale, e spero che venga preservata il piu' a lungo possibile" ho qualche dubbio che tu - qualora decidessi si sa mai di sposarti - la possa pretendere dalla tua compagna. [SM=x584423]


E dove sarebbe la contraddizione? Dico solo che il fatto che una donna scelga di non concedersi fisicamente a nessun uomo che non sia quello con cui sceglie di trascorrere il resto della sua vita, secondo me e' un valore, bello e romantico, e che non trovo niente di scandaloso che un uomo lo possa desiderare. A me non dispiacerebbe (a te si' forse?), ma sono realista e non esigo niente; il marito della sventurata in Francia e' invece un idealista convinto.

C'e' da biasimarlo? La mia risposta, ovviamente, e' un secco NO.



Il problema è che una donna una cosa del genere non può nemmeno sognarsi di chiederla.

Tu ti sei preservato vergine per incontrare la donna della tua vita ? Lo avresti fatto ?
Pensi che a livello della crescita personale sia una figata ? E se poi la donna della tua vita non la incontri, che fai ? Rimani vergine fino ai novant'anni ?

Secondo me no, non è una fone di crescita personale e non porta bene.
Anzi, dirò di più - io che sono rimasta vergine anche troppo a lungo oltre la media nazionale - non per motivi religiosi ma per altre ragioni -
ti dirò che il tempo speso a fare le vergini è solo tempo sprecato.
Questo è il mio punto di vista.

[SM=x584461]




Gordon Bennett
00mercoledì 4 giugno 2008 09:43
scelte
eptadone, 04/06/2008 00:20:


Il problema è che una donna una cosa del genere non può nemmeno sognarsi di chiederla


Eptadone, brevemente: vuoi scopare? Scopa. Vuoi rimanere vergine? Rimani vergine. Ti vuoi sposare? Sposati. Vuoi rimanere single per scopazzare in liberta'? Rimani single. Ti fidanzi con uno che ha gia' avuto cento donne, eppure chiede una sposa vergine? Decidi che fare con costui. Vuoi mentire al tuo futuro sposo riguardo alla tua verginita'? Menti.

Ma almeno non ti mettere a gridare all'ingiustizia se poi le bugie hanno le gambe corte e lui ti sgama.

eptadone
00giovedì 5 giugno 2008 01:27
Re: scelte
Gordon Bennett, 04/06/2008 9.43:


Vuoi mentire al tuo futuro sposo riguardo alla tua verginita'? Menti.

Ma almeno non ti mettere a gridare all'ingiustizia se poi le bugie hanno le gambe corte e lui ti sgama.




su questo puoi aver ragione.
ma non credi che sia anche la famiglia a spingere verso determinate scelte (maschio musulmano tradizionalista, nella fattispecie) e che una ragazza in mezzo a due culture così diverse non sappia che pesci pigliare ?
Non è esattamente come essere nati e cresciuti in occidente - con tutti i suoi pro e contro -dove le donne vivono in una condizione abbastanza se non nettamente differente - almeno per quanto riguarda la nazionalità il colore e la provenienza dello sposo...

O sbaglio ???
[SM=x584441]



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