Le tre poltrone che piacciono a molti...

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ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 18:22
Gara prestigiosa da Svolgersi tra il 28 aprile e la metà di Maggio... Vede protagonisti una quindicina circa di Parlamentari e Senatori dei due blocchi.

Decisamente possente la squadra di centrosinistra... Più sparuta, ma determinata quella del centro destra...

L'assedio si svolgerà in maniera pseudo-ordinata riguardando le ridenti località Romane...


MonteCitorio, presto da Ribattezzare Monte Rosso... Vede contrapposto un (EX)comunista coi baffi (cazzo... i comunisti con i baffi [SM=x584463] ) ed un (EX)socialista pelato (cazzo... i socialisti pelati [SM=x584445] ).


Nella splendida cornice di Palazzo madama se la vedranno due Vetero DC... Uno che era già vecchio nel 1976 e che, come dice grillo, porta una scatola nera sotto la giacca (effetto "gobba") ed un sindacalista di Pastore che di pastore ha persino l'aspetto (gioco di parole per storici del sindacalismo italiano, NdI)
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 19:46
Per adesso facciamo finta di NON SAPERE...

quale sia la terza località in ballo...



[SM=x584429]
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 19:49
La Camera è già un Casino...
lettera di Piero Fassino... [SM=x584427] [SM=x584435]

«Caro Romano, l'intera nostra coalizione ha condiviso con te l'opportunità che le presidenze di Camera e Senato abbiano presidenti che siano espressione della maggioranza di centrosinistra uscita vincente dalle elezioni del 9-10 aprile. In questo contesto il nostro partito nella sua qualità di principale forza della coalizione ha avanzato la richiesta di esprimere un proprio esponente per una delle sue assemblee, con preferenza per la candidatura di Massimo D'Alema alla presidenza della Camera dei deputati, posto che nel frattempo la Margherita ha avanzato la candidatura di Franco Marini per la presidenza del Senato.

Tuttavia la decisione, in sè legittima di Rifondazione comunista di avanzare una propria candidatura per la presidenza della Camera sta determinando una condizione di impasse che, se non risolta, rischia di esporre la coalizione di centrosinistra ad una pericolosa, quanto imbarazzante divisione. A questo punto sta a te, in quanto leader della coalizione, assumere una iniziativa che consenta alla nostra alleanza di ritrovare quella coesione e quella solidarietà indispensabili per approdare alle soluzioni politiche e istituzionali auspicate. Restiamo, dunque in attesa di tue proposte che, proprio perché consapevoli della delicatezza del momento, accoglieremo naturalmente con spirito di unità e solidarietà. Con amicizia».
20 aprile 2006


[SM=x584454] [SM=x584453]

Sapete... Il momento in cui ho amato di più Bertinotti negli ultimi mesi è questo... Far Soffrire D'Alema mi dà sempre il sorriso... [SM=x584425] [SM=x584426]

Comunque... D'Alema con i Corazzieri?
Come la vedete come foto di gruppo?
[SM=x584436]
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 20:47
Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 19.49

Sapete... Il momento in cui ho amato di più Bertinotti negli ultimi mesi è questo... Far Soffrire D'Alema mi dà sempre il sorriso... [SM=x584425] [SM=x584426]




19:40 Camera, Bertinotti: "Per me non cambia nulla"


"Ho letto con attenzione la lettera di Fassino. Non ho altro da dire". E' il commento di Fausto Bertinotti sulla questione della presidenza della Camera. Alla domanda lei resta sulle sue posizioni? "Certo, perché non dovrei? Non è cambiato nulla", risponde il segretario del Prc.


[SM=x584489]
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 21:22
Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 19.49
lettera di Piero Fassino... [SM=x584427] [SM=x584435]

«Caro Romano, l'intera nostra coalizione ha condiviso con te l'opportunità che le presidenze di Camera e Senato abbiano presidenti che siano espressione della maggioranza di centrosinistra uscita vincente dalle elezioni del 9-10 aprile. In questo contesto il nostro partito nella sua qualità di principale forza della coalizione ha avanzato la richiesta di esprimere un proprio esponente per una delle sue assemblee, con preferenza per la candidatura di Massimo D'Alema alla presidenza della Camera dei deputati, posto che nel frattempo la Margherita ha avanzato la candidatura di Franco Marini per la presidenza del Senato.

Tuttavia la decisione, in sè legittima di Rifondazione comunista di avanzare una propria candidatura per la presidenza della Camera sta determinando una condizione di impasse che, se non risolta, rischia di esporre la coalizione di centrosinistra ad una pericolosa, quanto imbarazzante divisione. A questo punto sta a te, in quanto leader della coalizione, assumere una iniziativa che consenta alla nostra alleanza di ritrovare quella coesione e quella solidarietà indispensabili per approdare alle soluzioni politiche e istituzionali auspicate. Restiamo, dunque in attesa di tue proposte che, proprio perché consapevoli della delicatezza del momento, accoglieremo naturalmente con spirito di unità e solidarietà. Con amicizia».
20 aprile 2006


[SM=x584454] [SM=x584453]

Sapete... Il momento in cui ho amato di più Bertinotti negli ultimi mesi è questo... Far Soffrire D'Alema mi dà sempre il sorriso... [SM=x584425] [SM=x584426]

Comunque... D'Alema con i Corazzieri?
Come la vedete come foto di gruppo?
[SM=x584436]



Sta lettera mi inqueta molto...
E' evidente che intendano cedere montecitorio per il quirinale...
ma al quirinale baffino noooooooooooooo
ti prego,Piero,noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo [SM=x584481]
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 21:25
Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 20.47



19:40 Camera, Bertinotti: "Per me non cambia nulla"


"Ho letto con attenzione la lettera di Fassino. Non ho altro da dire". E' il commento di Fausto Bertinotti sulla questione della presidenza della Camera. Alla domanda lei resta sulle sue posizioni? "Certo, perché non dovrei? Non è cambiato nulla", risponde il segretario del Prc.


[SM=x584489]



Bertinotti dovrebbe fare un passo indietro epr il BENE DEL PAESE.
non si possono spalancare le porte del Colle a d'alema.inaccettabile.

Con meno del 6% non può pretendere Montecitorio.
se non ha le palle per sporcarsi le mani al governo,non deve pagare per questo l'intero Paese.
Fermo restando che sarebbe certamente un ottimo erede di Terracini Ingrao Iotti e Napolitano.
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 21:29
Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 21.25

Con meno del 6% non può pretendere Montecitorio.



Prova a dire "CASINI"

e poi a ripetere la frase di prima... [SM=x584434] [SM=x584435] [SM=x584454]
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 21:35
Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 21.22


ma al quirinale baffino noooooooooooooo
ti prego,Piero,noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo [SM=x584481]





Prova ad abituarti alla foto... Che dopo la vedrai arrivare in tutti i pubblici uffici... [SM=x584467]
Modificato da ISKRA! 20/04/2006 21.36
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 21:37
Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 21.29


Prova a dire "CASINI"

e poi a ripetere la frase di prima... [SM=x584434] [SM=x584435] [SM=x584454]



Ma è diversissimo
Ci pensavo,a casini,mentre scrivevo.
Ma la CDL aveva 4 partiti,l'Unione ne ha il doppio...
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 21:38
Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 21.35




Prova ad abituarti alla foto... Che dopo la vedrai arrivare in tutti i pubblici uffici... [SM=x584467]
Modificato da ISKRA! 20/04/2006 21.36



no no, è intollerabile. [SM=x584474]

Uno schiaffo all'80% degli italiani.vedrai che non accadrà.
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 21:41
Re: Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 21.37


Ma è diversissimo
Ci pensavo,a casini,mentre scrivevo.
Ma la CDL aveva 4 partiti,l'Unione ne ha il doppio...



No caro... Al senato... prova a contarli...
Sono quattro a poter formare un gruppo secondo regolamento (10 seggi)...

[SM=x584435]


Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 21:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 21.41


No caro... Al senato... prova a contarli...
Sono quattro a poter formare un gruppo secondo regolamento (10 seggi)...

[SM=x584435]





ma cosa c'entrano i gruppi parlamentari?
al senato poi? montecitorio era la camera,almeno prima della riforma...
Non è che siccome la rnp,dipietro,mastella non hanno un gruppo al senato staranno fuori dal totonomine,istituzionale e governativo!

RifCom ha un grosso limite:dopo il Lider, il vuoto.
Ma di questo non ne ha colap la coalizione.
se Bertinotti vuole la Camera,al governo chi va? Giordano? [SM=x584429] e a fare che? il ministro della disocccupazione organizzata?
Faustino si è impuntato nel non voler fare il ministro,am se questo NIET implica spalancare le porte dle colle a d'alema,si metta una mano sulla coscienza...
Non gli ha votato al fiducia coem premier prima che gettasse dombe su belgrado,adesso lo manda a fare il primo Italiano?
eccheccazzo.
sarebbe davvero triste,mercificazione pura.
d'alema non può e non deve andare al quirinale.stop! [SM=x584473]
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 22:00
L'impasse si può sbloccare sbloccando il Senato.
la Margherita deve fare un passo indietro...e accontnetarsi d'altro(Interni,Istruzione,Giustizia? mica cazzi!).
così palazzo madama la si può dare a un ds e bertinotti tenersi il seggiolino alla camera.E D'Alema va alla Farnesina.
Marini può benissimo accontentarsi degli Italiani all'estero,qualche abruzzese dovrebbe esserci...
ISKRA!
00giovedì 20 aprile 2006 22:08
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 21.53
Ma cosa c'entrano i gruppi parlamentari?



Il punto è semplice...

Nell'Unione esistono i Riformisti e l'ala Radicale, più le sfumature.

La discussione è se l'ala radicale abbia diritto ad una rappresentazione istituzionale o se questa spetti solo ad una spartizione tra Ulivisti, CattoUlivisti ed DiessUlivisti.

Personalmente ci ridacchio sopra... Però non è una questione inerente SOLO le poltrone... Ma riguarda anche una "garanzia di visibilità" che permarrebbe anche oltre la garanzia fornita da Prodi al governo.

Quindi è evidente perchè sia più importante la pres della camera, proprio in questa condizione in cui il governissimo entro qualche mese è una ipotesi POSSIBILISSIMA.

[SM=x584454] [SM=x584453]
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 22:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: ISKRA! 20/04/2006 22.08


Ma riguarda anche una "garanzia di visibilità" che permarrebbe anche oltre la garanzia fornita da Prodi al governo.

Quindi è evidente perchè sia più importante la pres della camera, proprio in questa condizione in cui il governissimo entro qualche mese è una ipotesi POSSIBILISSIMA.

[SM=x584454] [SM=x584453]



certo, è come poter scegliere fra il posto fisso e fare il cococo.
però,a maggior ragione,voi sareste più affidabili al governo che non alla presidenza di montecitorio...più ricattabili in caso di strane idee...

Se GIA' la mettete così...allora aveva ragione Guzzanti,siete lì per scherzaaaaare [SM=x584435]
Tutto questo non è serio. non lo è nei confronti dell'elettorato del csx e di prodi.
Tutti sapevano e sanno che non è possibile governare 5anni con rifondazione.certo l'ulivo sperava di andar meglio e di rendervi meno determinanti,ma siccome han votato gli italiani e non solo i dipendenti unipol... [SM=x584429]
Io credo che le cose vadano chiarite subito(non dubito che stia già succedendo,certamente prodi e fassino e rutelli non han bisogno del mio consiglio!):rifcom sarà leale per tutta la legislatura?
perchè quello che dici tu(che è lo stesso che ha detto giordano oggi ai tg)lascia pensare il contrario.
Ripeto,il problema di rifcom è il suo gruppo dirigente inesistente.Ma se bertinotti vuole essere serio,dovrà dare garanzie.la colpa è sua,non di altri.
secondo me sarebbe un bel segnale cedere la Camera ai ds(è davvero IMPENSABILE che il primo partito non ne abbia una).oppure,la margherita ceda il senato...
Se Prodi blindasse davvero l'esecutivo con tutti i leader dei partiti,bertinotti non potrà smarcarsi,e si rimangerà la promessa preelettorale.sbrogliando anche l'impasse montecitorio,che inizia ad essere squallida,perchè anche i compagni più pazienti leggono i giornali e vedono la tv...e gli girano le palle.
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 22:55
tu mi risponderai che non rifcom a minare la compattezza della maggioranza,ma le tentazioni neocentriste di altri...
Sareste voi a pretendere la camera a mo' di risarcimento preventivo...
Mi pare evidente,comuqnue sia,che NESSUNO sta scommettendo su prodi,e questa una notizia,proveniendo dall'Unione...
Il punto che con Bertinotti alla Camera ed IL NULLA(leggi giordano o altri...casomai questi altri esistessero) al governo vi sollevereste da molte responsabilit.
Invece io credo che rifcom,come terzo partito della coalizione,debba avere un peso adeguato nell'esecutivo.ma cos non sar,con tutta evidenza.
A livello temporale,le presidenze delle camere precedono quella dello Stato.
Ma se entro fine mese si sar gi sciolto il nodo quirinale,e quindi con tutta probabilit sar il nome o di Ciampi o di qualche esponente condiviso anche a destra(Monti?-comunque non ds),non credo che i ds potranno rinunciare ad una camera...
Forse sar pi facile,allora,che sia la margherita(adeguatamente ricompensata al governo)a cedere il senato.
Altrimenti,un ds al Colle significherebbe il non voto della cdl...ed io non credo possa andare cos.

In definitiva,Iskra:bertinotti di troppo! [SM=x584429]
scombussola i piani, in un quadrato l'angolo a 91 gradi!!!
Vedrai che andr al governo...obbligato.
altrimenti,se Marini non cede e berty nemmeno,veramente baffino al colle...ma non ci posso nemmeno pensare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi sto obbligando a ragionare "come se Dio esistesse" [SM=x584435]

p.s.:mancano le accentate...sii paziente! [SM=x584491]
Modificato da Slobodan 20/04/2006 23.02
Slobodan
00giovedì 20 aprile 2006 23:01
ROMA - Tocca a Romano Prodi decidere chi farà il presidente della Camera, Massimo D'Alema o Fausto Bertinotti. Sale la tensione nell'Unione, prosegue il gioco a incastri per la distribuzione degli incarichi e il Professore incassa l'aut aut dei Ds in una lettera di Piero Fassino. Che definisce "legittima" la decisione di Rifondazione comunista di avanzare una propria candidatura per Montecitorio. Ma ciò, aggiunge il leader della Quercia, "sta determinando una condizione di impasse". Dunque, "restiamo in attesa di tue proposte". Lo staff di Prodi fa sapere che nessuna decisione è stata ancora presa. In agenda, domani, un incontro con il segretario di Rifondazione. Anche Fassino sarà consultato di nuovo.

Il leader del centrosinistra deve scegliere. I due contendenti non mollano e soprattutto Fassino non può presentarsi senza risultati per la Quercia, che domani riunisce la direzione. Le elezioni non sono state un trionfo, il partito rischia di restare escluso dalle maggiori cariche: Prodi a Palazzo Chigi, Franco Marini (Dl) a Palazzo Madama e Bertinotti a Montecitorio. Al Quirinale, chissà.

La scelta è fra Rifondazione "ingabbiata" dal ruolo istituzionale di Bertinotti, i Ds umiliati e D'Alema sul piede di guerra, oppure accontentare la Quercia e chiedere al segretario di Prc di pazientare, magari in attesa che il presidente Ds dal vertice di Montecitorio diventi il candidato unico della coalizione al Quirinale. Previa trattativa con Silvio Berlusconi e la Cdl. A quel punto Bertinotti avrebbe la strada spianata per lo scranno più alto della Camera.

L'ipotesi della 'staffetta' era già circolata nei giorni scorsi. Ora viene riproposta in ambienti dell'Unione. Anche se il Rifondazione ha già detto no, e lo stesso D'Alema la esclude categoricamente.

Quella di oggi è stata la giornata più tesa dal 10 aprile. Fassino è in difficoltà: D'Alema ha detto chiaramente che una rinuncia su Montecitorio sarebbe una sconfitta per il segretario e per il partito. In ambienti dalemiani si osserva che "se Fassino non porta a casa la Camera, l'opzione del doppio incarico governo-partito resta in piedi solo per pochi mesi". Dunque Fassino non può pensare di mantenere la guida del partito e assumere insieme incarichi di governo.

Le stesse frasi di D'Alema, dopo un incontro tra i due, non fanno presagire nulla di buono: "C'è un'assoluta identità di vedute tra me e Fassino su tutto e del resto questa non è una proposta mia, ma del segretario: se lui la ritira, la proposta non c'è più...".

Ma se D'Alema passa la palla a Fassino, il leader della Quercia la passa a Prodi. Con una lettera al Professore (scritta insieme a D'Alema e Mussi) lo invita ad "assumere un'iniziativa che consenta alla nostra alleanza di trovare quella coesione e quella solidarietà indispensabili per approdare alle soluzioni politiche e istituzionali auspicate".

Dopo aver ribadito che i Ds propongono la candidatura di D'Alema a Montecitorio, e precisato che le ambizioni di Bertinotti stanno "determinando una condizione di impasse che, se non risolta, rischia di esporre la coalizione di centrosinistra a una pericolosa quanto imbarazzante divisione" Fassino si rimette alla decisione del leader. Che i Ds accoglieranno "con spirito di unità e solidarietà".

Più tardi è D'Alema a far visita al Professore: "Ci rimettiamo alle decisioni di Prodi. Se deciderà che si voterà Bertinotti, voteremo Bertinotti". E il segretario del Prc fa sapere di aver passato una giornata ordinaria al partito e di attendere gli eventi con serenità.

Tutti guardano a Prodi. Anche la Margherita non nasconde un certo disappunto per le parole del diessino Vannino Chiti: "C'è uno schema che prevede Marini al Senato e D'Alema alla Camera. Nel caso dovesse saltare la presidenza di Montecitorio si ridiscute tutto".

La sconfitta dei Ds potrebbe avere ripercussioni a catena, mal controllabili per tutta la coalizione. Dirigenti Dl obiettano che forse( [SM=x584429] ) Prodi ha fatto troppe promesse e ora deve sbrogliare la matassa. Nella sede della Margherita ci si chiede se sia più conveniente per Prodi scontentare Bertinotti o D'Alema. L'opinione condivisa dai più è che la navigazione del governo sarebbe più tranquilla se a fare un passo indietro fosse il Prc.

In questa situazione diventa difficile avere pronta la squadra di governo in tempo per la 'finestra' dei primi di maggio. Quella che Prodi potrebbe eventualmente sfruttare per ottenere l'incarico di formare l'esecutivo prima delle dimissioni di Carlo Azeglio Ciampi. A maggior ragione, se l'intesa tra gli alleati dovesse prevedere la "staffetta" Montecitorio-Quirinale per il presidente Ds.

(20 aprile 2006)
Dott.Zivago
00venerdì 21 aprile 2006 00:36
Re:

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 22.55
baffino al colle...ma non ci posso nemmeno pensare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
[SM=x584491]
Modificato da Slobodan 20/04/2006 23.02



MA come, un'amante della goliardia come te non apprezzerebbe la summa di tutti i surrealismi?
Perchè il presidente col Bandana si e il presidente col Baffino no??
Andrà a finire diversamente cmq: temo un Senato all'UDC- Follini transfuga, Berty alla Camera,Amato al Quirinale e un DS presidente del consiglio.
ISKRA!
00venerdì 21 aprile 2006 01:34
Esordio In-Fausto

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 23.01 Prodi ha fatto troppe promesse e ora deve sbrogliare la matassa. [...] L'opinione condivisa dai più è che la navigazione del governo sarebbe più tranquilla se a fare un passo indietro fosse il Prc.



Guarda, l'ipotesi di Fausto alla Camera circola negli ambienti del PRC da MESI... Da subito dopo le primarie l'idea che la sinistra radicale dovesse avere un peso istituzionale si era dimostrata quella preferibile rispetto alle richieste di ministeri "pesanti" che sembravano gravate da difficoltà oggettive al tempo, che adesso sono divenute assolute.

L'accordo fu fatto direttamente tra Romano e Fausto... tant'è che da un annetto buono Bert nega ministeri per sè con assoluta tranquillità.

L'affermazione del PRC è stata buona, mentre i riformisti non hanno brillato, ma la situazione della maggioranza impedisce di pensare ad alcuna azione radicale nei grandi temi elettorali di Rifondazione (abolizione della legge 30, della rif.Moratti, della Bossi Fini etc.) spostando l'asse su quello della visibilità dei contenuti, più che sulla presenza dei contenuti stessi nell'azione governativa... Insomma attuando una forma di Mimesi istituzionale che garantirebbe in qualche modo il motto "unità e radicalità" che bertinotti ha propinato durante tutta la campagna elettorale.

La presidenza della Camera garantirebbe quella visibilità, mentre i ministeri per cui rifondazione è papabile NO (a meno che non vogliano dare a Bert gli esteri, per i quali vagheggiava nel 2004, ma mi pare abbastanza campato in aria come discorso).

L'alternativa è quella di un PRC costretto a ritagliarsi la visibilità al GOVERNO e nell'AULA parlamentare... Ma questo non renderebbe stabilità all'esecutivo, bensì il contrario, soprattutto in una situazione così difficile, ed inoltre segnerebbe nell'area di Rifondazione una profonda rottura con Prodi, che è ritenuto ben più di D'Alema o Fassino il vero alleato ed il garante della sinistra (vedi tu quanto male siamo messi... [SM=x584424]).

Ed in questo caso Bertinotti si terrebbe ancor più le mani libere.
Semplicemente declinando (come ha già fatto) il ministero del welfare e rimanendo nell'ambito di istruzione (o beni culturali) e giustizia (con un sottosegretario all'economia, tanto per gradire).

I DS invece sono in piena crisi e metteranno sul piatto il loro indubbio potere di veto, con il rischio però che la corda sia tirata all'eccesso...

Proprio per questo la mediazione di Prodi si fa molto complicata.
L'ipotesi staffetta, ad esempio, si può prendere in considerazione, ma è suscettibile di variabili (e agguati) talmente numerose che è davvero solo l'uscita di emergenza.

La vedo duretta... Sinceramente.
Nulla di tragico, ma un incipit che potrebbe rivelarsi pessimo.
[SM=x584453] [SM=x584454]
ISKRA!
00venerdì 21 aprile 2006 02:24
il Manifesto la mette così:

Massimo comun candidato
COSIMO ROSSI
Ricapitoliamo. Fausto Bertinotti alla presidenza della camera, Franco Marini al senato e Massimo D'Alema al Quirinale. Ovvero: «La soluzione c'è già e quadra alla perfezione», come annunciavano fin dai primi dell'anno le staffette indaffarate a comporre il puzzle istituzionale.
Sono passati pochi mesi. E' stato doppiato in voto del 9 e 10 aprile. E, come ampiamente pronosticato, il centrosinistra ha vinto. Certo, Berlusconi ha dato prova di avere stoffa da lottatore con una superba rimonta. Ma, che lo ammetta o no, ha perso. L'Unione non ha stravinto. Ma, che se ne compiaccia o meno, ha vinto. E se l'Italia è divisa in due, non lo è né più né meno di prima e di quanto non lo sia per forza al goniometro del bipolarismo.
Nelle ultime ore si è svolto un vorticoso giro consultazioni tra Romano Prodi e tutti i leader. E nessuno, stando alle prese di posizione ufficiali, si è espresso contro la terna. «L'accordo c'è»: sulla carta. Oggi come tre mesi fa, infatti, il problema è solo il come. Ovvero il fatto che le presidenze delle camere si eleggono prima del capo dello stato: perciò, a scanso di sgambetti, D'Alema vuole passare per la presidenza di Montecitorio, che invece Bertinotti rivendica - anche politicamente - in prima battuta e non di ripiego. Eppoi, lamenta lo stesso ex premier, i margini per il colle sono «risicatissimi».
L'accordo ci sarebbe. Ma non si può dire in quanto chiama in causa il Quirinale, la carica per cui è buona regola chiamare in concausa le opposizioni. E qui si arena tutta la faccenda. A meno che l'Unione non operi uno scatto di iniziativa politica, anziché annaspare all'inseguimento delle contromanovre del cavaliere. E la sola iniziativa seria e trasparente sarebbe forse dire che Massimo D'Alema è il candidato unitario della maggioranza alla carica di capo dello stato. O non è cosi?
Carlo Azeglio Ciampi, del resto, si è autoescluso da una successione a se stesso che - parole sue -, per quanto universalmente benaccetta, avrebbe il sapore di una «monarchia repubblicana». La stessa Casa delle libertà riconosce che la presidenza delle repubblica possa essere ragionevolmente appannaggio di un esponente del centrosinistra. Può darsi che a un certo punto avanzi anche qualcuno dei nomi già noti da tempo: Giuliano Amato e Franco Marini im primis; l'uno anche più dell'altro assai gradito alle gerarchie ecclesiastiche.
Ma il centrosinistra ha tutti gli argomenti per ribadire all'unisono che ugualmente D'Alema rimane il più indicato a salire sul colle e a raccogliere per questo anche la spinta delle opposizioni. Nello specifico si tratta di una prerogativa lungi dall'essere motivo di riserva, bensì che corrisponde al profilo richiesto per l'alta carica. E perciò comune anche con Marini e Amato. Non per questo però l'Unione può ammettere che il colle sia utilizzato al solo scopo di destabilizzare politicamente la maggioranza. Buona la terna, quindi, ma il candidato resta D'Alema. Oppure no?
Del resto, riportiamo le preoccupazioni come fremono, sul nodo cruciale del conflitto di interessi è stato schivo anche Ciampi e non è mai stato capace il parlamento. E qualora ci fosse solo di che dubitare sulla correttezza di alcuno nei confronti del paese non meno che del cittadino Berlusconi imprenditore, tanto varrebbe non darsi neanche la pena di discutere. A meno che invece non sia qui l'ostacolo. Ma allora bisognerebbe che venissero avanzate le richieste di credenziali precise da parte di chi ne esige.
Altrimenti Massimo D'Alema ha le credenziali in regola per essere il candidato unico del centrosinistra e raccogliere il consenso del centrodestra. Come pare convenga a un buon presidente della repubblica. Tranne che nei conclavi, infatti, per essere eletti prima o poi bisogna anche essere candidati. E per giunta Ratzinger insegna che si può addirittura entrar papa per uscirne cum «gaudio magno».
yakomos
00venerdì 21 aprile 2006 11:16
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: La Camera è già un Casino...

Scritto da: Slobodan 20/04/2006 21.53
d'alema non può e non deve andare al quirinale.stop! [SM=x584473]



Ah, davvero? Per caso preferisci che ridiventi per la seconda volta presidente del consiglio dopo Prodi? Lo sai, vero, che Cossiga è ancora in ottima forma? [SM=x584429]

Slobodan
00venerdì 21 aprile 2006 12:50
Re: Esordio In-Fausto

Scritto da: ISKRA! 21/04/2006 1.34


l'idea che la sinistra radicale dovesse avere un peso istituzionale si era dimostrata quella preferibile rispetto alle richieste di ministeri "pesanti"



ma è su questo che avrei da ridire.
L'ulivo ha superato il 30%, prc è sotto il 6...
non mi pare peregrina l'ipotesi che entrambe le camere siano di area ulivista.
ma è legittima la richiesta di bertinotti,per carità.
però se è d'intralcio...dovrebbe fare 2+2.e un leniniano passo indietro.

Io non credo che Diliberto o Pecoraro Scanio preferiscano Bertinotti a qualche altro ulivista...e secondo me non lo credi nemmeno tu.
per cui questa candidatura di Berty come rappresentante dell'area radicale è forzata:sarebeb una candidatura soddisfacente per rifcom,e non altro.

Su D'Alema presidente...altro che goliardia,ci sarebbe ben poco da ridere!
D'Alema sarebbe un ottimo ministro degli esteri,per i ds sarebbe pure una bella scommessa e una prova di maturità.
Ma Fassino pare impuntarsi su una carica istituzionale...a questo punto,spero la spunti Napolitano al Colle,che sarebbe molto più apprezzato di baffino,che sta sul cazzo a trequarti del Paese,di dx di cx e di sx!
soleluna75
00venerdì 21 aprile 2006 13:14
Mah.. a parte lo spettacolo indecoroso che stanno dando tutti sul litigio per queste poltroncine, cosa che credevo evitabilissima, visto che da mesi si erano già presi accordi abbastanza precisi sull'assetto di governo, dunque mi sembra una polemica pretestuosa e mi puzza lontano un miglio di imboscata.. cmq, credo che per Bertinotti, che aveva un accordo chiaro con Prodi su questo punto, sia quasi inevitabile impuntarsi sulla presidenza della camera, perchè secondo me non può fare molto altro.. non può prendersi un ministero chiave, perchè non credo che possa renderne conto al suo elettorato così facilmente.. insomma, se prendesse l'economia vederlo "ritoccare", dare qualche colpo di make up, alla legge biagi e non abolirla, per esempio, non lo vedo fattibile.. agli esteri ce lo vedete a spostare militari in un risiko globale dall'iraq all'afganistan o peggio? Insomma, non mi mi sembra che abbia molte alternative plausibili per il suo elettorato e credo che Prodi, legandolo istituzionalmente alla nuova legislatura, lo voglia bloccare per evitare danni da una parte e "premiare" per la nuova "fedeltà" dall'altra.. questo gioco va bene sia a Prodi che a Bertinotti in definitiva, credo.. va meno bene ai Ds, che in quanto primo partito della coalizione hanno ben il diritto di far valere le loro candidature, ma credo che abbiano anche però la possibilità di avere molti ministeri importanti, oltre al vicepremier ed eventualemte il quirinale.. insomma, sapevano degli accordi pregressi, stanno rialzando la posta in gioco per ottenere il colle, ma lo spettacolo che si da all'esterno è pessimo..




Roma, 21 apr. (Apcom) - Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera, Franco Marini a quella del Senato e Massimo D'Alema al Quirinale. Il leader dell'Unione Romano Prodi, a quanto si apprende, potrebbe a breve formalizzare le candidature dell'Unione per i nuovi vertici delle Camere e porre le basi del percorso che porti il presidente dei Ds al Colle.

Le ultime prese di posizione dei leader di Ds e Margherita, sottolineano gli uomini più vicini a Prodi, "hanno lasciato al professore il cerino in mano" e non si nasconde il rischio di bruciarsi. L'iniziativa presa ieri da Fassino e D'Alema, spiegano al Botteghino, aveva proprio questo scopo: spingere Prodi ad una "assunzione di responsabilità". La lettera del segretario infatti è stata una mossa non prevista che serviva a rendere esplicito il valore della posta in gioco. I Ds chiariscono di non aver rinunciato alla candidatura di D'Alema sullo scranno più alto di Montecitorio, ma non si può trascinare la questione troppo a lungo. "E' un problema della coalizione - ripetono - e di Prodi in quanto leader, decida lui quale è la scelta migliore per il bene del centrosinistra".

Nella Quercia si continua a far notare però che il Quirinale è un tema "indisponibile" e non sovrapponbile con le presidenze delle Camere, a meno che non maturasse un accordo interno al centrosinistra per mandare un diessino al Colle. Se il centrosinistra lo sostenesse in maniera compatta il mancato consenso dell'opposizione non sarebbe un ostacolo.

Nel centrosinistra c'è chi ancora sostiene l'ipotesi che lo schema (con un solo ministro per Rifondazione: Pisapia alla Giustizia) passi per una indicazione di D'Alema alla Farnesina, in attesa dell'ascesa al Colle. Ma dai Ds questa idea viene scartata. D'altra parte la Farnesina è "il minimo" che toccherebbe comunque ai Ds, primo partito della coalizione, nella compagine delnuovo governo, per il quale si profila per giunta il nome di un tecnico per il ministero più pesante e potente, quello dell'Economia.

Slobodan
00venerdì 21 aprile 2006 20:50
Re:

Scritto da: soleluna75 21/04/2006 13.14
lo spettacolo che si da all'esterno è pessimo..







meno male che c'è qualcunA che se accorge.

pensavo di essere l'unico... [SM=x584487]

ed era una solitudine ANGOSCIANTE.
Slobodan
00venerdì 21 aprile 2006 21:18
non siamo soli, sole!!!

Scritto da: Slobodan 21/04/2006 20.50


meno male che c'è qualcunA che se accorge.

pensavo di essere l'unico... [SM=x584487]

ed era una solitudine ANGOSCIANTE.



20:45 D'Alema: "Rinuncio per non indebolire il Paese"
"Ho informato Prodi e Fassino della mia decisione di rinunciare alla candidatura alla Presidenza della Camera". Lo afferma Massimo D'Alema, presidente dei Democratici di sinistra, in una nota. "E' apparso evidente - aggiunge il presidente dei Ds - anche dagli incontri di oggi che vi è infatti una contrapposizione che potrebbe portare dolorose lacerazioni e indebolire il governo del Paese".

20:55 Prodi ringrazia d'Alema e i Ds: "Gesto di lealtà"
Romano Prodi ha apprezzato la scelta di Massimo D'Alema di rinunciare alla candidatura alla presidenza della Camera, definendolo un gesto di "sacrificio e lealtà alla coalizione". "Ringrazio Massimo D'Alema e i Ds - ha detto il Professore - per l'alto senso di responsabilità che hanno espresso in questa occasione. Ancora una volta i Ds, il loro segretario e il loro presidente hanno dimostrato spirito di sacrificio e lealtà nei confronti della coalizione; e fedeltà nel processo politico che ci vede impegnati per dare un governo autorevole e forte al paese".



Che figuraccia di merda,bertinotti. [SM=x584474]


Slobodan
00venerdì 21 aprile 2006 22:10
UN UOMO DI MERDA

Scritto da: Slobodan 21/04/2006 21.18






Roma, 21:57

In mattinata, riferiscono fonti uliviste, ci sarebbe stata anche una telefonata tra D'Alema e Bertinotti. Poi il colloquio tra il segretario del Prc e il leader dell'Unione e infine la decisione di D'Alema di tirarsi fuori dalla mischia. Fonti d'alemiane confermate da fonti prodiane, riferiscono che 'la goccia che ha fatto traboccare il vaso' sarebbe stata l'irremovibilita' di Bertinotti unita all'ipotesi di un appoggio esterno del Prc al governo nel caso il segretario del partito non possa salire sullo scranno piu' alto di Montecitorio.
ISKRA!
00sabato 22 aprile 2006 00:46
Re: UN UOMO DI MERDA

Scritto da: Slobodan 21/04/2006 22.10

'la goccia che ha fatto traboccare il vaso' sarebbe stata l'irremovibilita' di Bertinotti unita all'ipotesi di un appoggio esterno del Prc al governo nel caso il segretario del partito non possa salire sullo scranno piu' alto di Montecitorio.



Mah...
Che mi risultasse la posizione era quella di presentare una candidatura di Bandiera al Quirinale, nel caso in cui fosse saltata la presidenza di Bertinotti a Montecitorio...

Comunque, capisco che tu sia inviperito per D'Alema che è sempre candidatissimo al quirinale... [SM=x584425] [SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428]

Ma non te la prendere troppo a cuore... Magari non ce la fa lo stesso e si ritrova alla Farnesina... [SM=x584435]

Questa soluzione, come ti dicevo ieri, garantisce migliore stabilità a Prodi... La scelta di Romano è stata comunicata a D'Alema nel pomeriggio, con la possibilità da parte sua, poi sfruttata, di "sfilarsi" onorevolmente senza essere disarcionato.
Questo lo rende ancora papabile per il Quirinale, altrimenti si sarebbe bruciato.

Hasta Siempre... [SM=x584453] [SM=x584454]
ISKRA!
00sabato 22 aprile 2006 02:35
Slobodan
00sabato 22 aprile 2006 11:01
A Fassino risulta così. di chi fidarsi?
[SM=x584469]


Scritto da: ISKRA! 22/04/2006 0.46


Mah...
Che mi risultasse la posizione era quella di presentare una candidatura di Bandiera al Quirinale, nel caso in cui fosse saltata la presidenza di Bertinotti a Montecitorio...




Roma, 10:03

QUIRINALE: NO DI D'ALEMA; FASSINO A PRODI 'E I PATTI?'
Massimo D'Alema al Quirinale? "E no - risponde il Presidente Ds a 'Repubblica' - adesso basta con questo giochino. Fatemi il favore, non associate piu' il mio nome a nessuna carica. Non vorrei essere costretto ad un altro diniego preventivo...". Alla domanda se sara' ministro degli Esteri, D'Alema risponde: "Non esiste al mondo. Chi dice che abbiamo gia' concordato una nuova spartizione degli incarichi di Governo e' solo un mascalzone. Io nel governo non ci entro manco morto. Non e' una ritorsione, sia chiaro. E' giusto che ci entri Fassino, invece". D'Alema invia poi una stoccata a Bertinotti: "Se fa il Presidente della Camera, chi si occupa di Rifondazione? Con tutto l'affetto ed il rispetto, ci porta Caruso e Luxuria in Parlamento, e poi tocca a noi gestirli?". Il segretario Ds Fassino commenta ancora la rinuncia di D'Alema alla presidenza della Camera e si rivolge al leader dell'Unione: "Romano sa come stanno le cose: i patti erano chiari, ben 11 mesi fa avevamo raggiunto un accordo sul fatto che, se avessimo vinto le elezioni, la Presidenza della Camera sarebbe andata a Massimo, per ragioni di equilibrio politico e prestigio personale. Possibile che non mi posso piu' fidare? Possibile che serva il notaio anche tra di noi?".
Slobodan
00sabato 22 aprile 2006 11:18
Re: Re: UN UOMO DI MERDA

Scritto da: ISKRA! 22/04/2006 0.46



Comunque, capisco che tu sia inviperito per D'Alema che è sempre candidatissimo al quirinale... [SM=x584425] [SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428]




IL RETROSCENA. Dopo la "rottura", Prodi pensa alla Quercia
per il Quirinale e valuta anche l'ipotesi Finocchiaro
Ds in pole position per il Colle
spunta l'ipotesi di una donna
di CLAUDIO TITO


La senatrice Finocchiaro potrebbe essere la carta di Prodi per il Quirinale
ROMA - "Uno scoglio è superato. Ma quello della rappresentanza Ds resta...". Il nodo della presidenza della Camera è ormai sciolto, ma per Romano Prodi la questione dei rapporti con la Quercia rimane intatta. La prima forza della coalizione al momento non trova posto tra le più alte cariche dello Stato. Per il centrosinistra si sta trasformando in un rompicapo. Solo una casella, quella più alta, rimane "disponibile": il Quirinale. E lo scarto di ieri per aprire la strada di Montecitorio a favore di Fausto Bertinotti, impone al Professore una riflessione sul ruolo dei diessini. Insomma il leader dell'Unione ammette a questo punto che per il Colle sarebbero comprensibili le richieste del Botteghino.

"Però - è il ragionamento fatto in serata con i fedelissimi - ci vuole qualcuno che dia il senso della novità, che possa essere spendibile almeno nel tentativo di un'intesa bipartisan. Magari una donna". Ecco, appunto. Una donna. Una scelta che verrebbe presentata come innovativa. Di fronte alla quale la Casa delle libertà non potrebbe limitarsi ad un semplice "no, grazie" dopo i tanti voti sprecati in Parlamento all'inseguimento delle "quote rosa".

Scorrendo l'elenco dei papabili, il dito di Prodi cade su una parlamentare Ds: Anna Finocchiaro. La prima "ministra" per le pari opportunità, neosenatrice della Quercia è già in corsa per il ruolo di capo del gruppo unico a Palazzo Madama. Per riequilibrare la presenza del partito di Fassino nel futuro esecutivo era stata segnalata anche per il ministero degli Interni. Da ieri sera il Professore ne vorrebbe fare il vessillo di una alleanza che si presenta "in rosa". L'ipotesi è ancora tutta da valutare, da studiare insieme agli alleati.

Tant'è che sul tavolo di Piazza Santi Apostoli c'è pure l'ipotesi di confermare Ciampi. Mentre la candidatura dello stesso D'Alema appare per il momento poco praticabile. "Qualcuno la sta montando - dicono dalle parti del Professore - ma non so perché". E dopo le aperture dei giorni scorsi, adesso il Cavaliere stoppa sul presidente Ds: "Gli italiani scenderebbero in piazza".

Sicuramente il suo nome, dopo il braccio di ferro con Bertinotti alla Camera, potrebbe non incontrare tutti i favori nel centrosinistra e risultare una provocazione per il centrodestra. "Io - si è infatti sfogato ieri Silvio Berlusconi - le avances le ho fatte, ora non ne faccio più. Su D'Alema non mi hanno seguito e certo non posso indicarlo io. Ma non hanno il coraggio di farlo".

E comunque, dopo il disco verde di Bertinotti alla Camera, se il presidente Ds salisse sul Colle "i nostri elettori, gli italiani scenderebbero in piazza". Il Cavaliere, dunque, aspetta. Vuole che sia l'Unione a fare il primo passo per poi far pesare il suo sì. Considera la corsa al Colle una sorta di "suq in cui bisogna trattare in una posizione di forza: mi facciano un nome e io all'ultimo gli farò calare dall'alto il mio sì". Chiedendo magari in cambio qualcos'altro, anche in termini di "pacificazione" politico-economica. Pure in caso di un secondo mandato per Ciampi, la linea di Berlusconi non cambierà: "Prodi mi faccia il suo nome e poi vediamo". Sebbene, in assenza dell'alternativa più gradita di Giuliano Amato, per il capo forzista la soluzione Ciampi sarebbe tra le più indolori: "Se poi Prodi cade, sarà tutto aperto. Anche alla presidenza della Repubblica".

Sta di fatto che le "grandi manovre" tra Unione e Cdl scattano proprio adesso. E se la Finocchiaro è il jolly del Professore, la subordinata resta appunto il bis ciampiano. Ieri, negli incontri avuti a Piazza Santi Apostoli, Prodi non ha mai escluso questa conclusione per il risiko istituzionale. Un percorso, peraltro, che per il presidente del consiglio in pectore presenterebbe un altro vantaggio: i tempi per ricevere l'incarico si ridurrebbero sensibilmente, la seduta comune per confermare Ciampi potrebbe essere anticipata alla prima settimana di maggio.

Prima di allora, però, le due coalizioni sono attese all'appuntamento per eleggere i presidenti di Camera e Senato. Tant'è che in attesa dei primi scrutini per il dopo-Ciampi, il premier uscente sta mettendo a punto la strategia per complicare i giochi dell'Unione a Palazzo Madama. "La cosa principale è sparigliare - ha spiegato anche giovedì ai "big" della Cdl -: se riusciamo a non far eleggere Marini, il governo Prodi nemmeno nasce. Possiamo votare Andreotti, certo, ma anche Mastella". "Andreotti, però, - è l'osservazione che ripete da giorni Pier Ferdinando Casini - può essere per noi quello che fu Spadolini nel '94 per la sinistra. Sarebbe un'operazione solo istituzionale, mentre con Clemente daremmo l'idea del mercanteggiamento".


(22 aprile 2006)


Io non sono inviperito CON D'Alema,sia ben chiaro.
Sono inviperito con chi non capisce che uan candidatura D'Alema al Quirinale sarebeb vissuta da almeno mezzo Paese coem una forzatura.
Lui è così in gamba,nonostante tutto,che credo lo sappia benissimo...
Infatti sono giorni che dico che NON ANDRA' al Colle.non è possibile.adesso spunta la finocchiaro? mah,io credo alal fine prevarrà Amato,ha più chances di ottenere i necessari voti della cdl.

Sono piuttosto inviperito con bertinotti.I DS ancora una volta hanno manifestato davvero senso di responsabilità degno di una forte tradizione dmeocratica, il TUO segretario ha dimostrato piuttosto di essere il solito egocentrico ed egoista e chiacchierone e destabilizzatore del cazzo.
Una figura davvero barbina, e meschina,di cui a medio termine pagherà le conseguenze,in termini elettorali...e pure umani,credo,nel rapporto con la coalizione.
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