Re: Re: UN UOMO DI MERDA
Scritto da: ISKRA! 22/04/2006 0.46
Comunque, capisco che tu sia inviperito per D'Alema che è sempre candidatissimo al quirinale...
IL RETROSCENA. Dopo la "rottura", Prodi pensa alla Quercia
per il Quirinale e valuta anche l'ipotesi Finocchiaro
Ds in pole position per il Colle
spunta l'ipotesi di una donna
di CLAUDIO TITO
La senatrice Finocchiaro potrebbe essere la carta di Prodi per il Quirinale
ROMA - "Uno scoglio è superato. Ma quello della rappresentanza Ds resta...". Il nodo della presidenza della Camera è ormai sciolto, ma per Romano Prodi la questione dei rapporti con la Quercia rimane intatta. La prima forza della coalizione al momento non trova posto tra le più alte cariche dello Stato. Per il centrosinistra si sta trasformando in un rompicapo. Solo una casella, quella più alta, rimane "disponibile": il Quirinale. E lo scarto di ieri per aprire la strada di Montecitorio a favore di Fausto Bertinotti, impone al Professore una riflessione sul ruolo dei diessini. Insomma il leader dell'Unione ammette a questo punto che per il Colle sarebbero comprensibili le richieste del Botteghino.
"Però - è il ragionamento fatto in serata con i fedelissimi - ci vuole qualcuno che dia il senso della novità, che possa essere spendibile almeno nel tentativo di un'intesa bipartisan. Magari una donna". Ecco, appunto. Una donna. Una scelta che verrebbe presentata come innovativa. Di fronte alla quale la Casa delle libertà non potrebbe limitarsi ad un semplice "no, grazie" dopo i tanti voti sprecati in Parlamento all'inseguimento delle "quote rosa".
Scorrendo l'elenco dei papabili, il dito di Prodi cade su una parlamentare Ds: Anna Finocchiaro. La prima "ministra" per le pari opportunità, neosenatrice della Quercia è già in corsa per il ruolo di capo del gruppo unico a Palazzo Madama. Per riequilibrare la presenza del partito di Fassino nel futuro esecutivo era stata segnalata anche per il ministero degli Interni. Da ieri sera il Professore ne vorrebbe fare il vessillo di una alleanza che si presenta "in rosa". L'ipotesi è ancora tutta da valutare, da studiare insieme agli alleati.
Tant'è che sul tavolo di Piazza Santi Apostoli c'è pure l'ipotesi di confermare Ciampi. Mentre la candidatura dello stesso D'Alema appare per il momento poco praticabile. "Qualcuno la sta montando - dicono dalle parti del Professore - ma non so perché". E dopo le aperture dei giorni scorsi, adesso
il Cavaliere stoppa sul presidente Ds: "Gli italiani scenderebbero in piazza".
Sicuramente il suo nome, dopo il braccio di ferro con Bertinotti alla Camera, potrebbe non incontrare tutti i favori nel centrosinistra e risultare una provocazione per il centrodestra. "Io - si è infatti sfogato ieri Silvio Berlusconi - le avances le ho fatte, ora non ne faccio più. Su D'Alema non mi hanno seguito e certo non posso indicarlo io. Ma non hanno il coraggio di farlo".
E comunque, dopo il disco verde di Bertinotti alla Camera, se il presidente Ds salisse sul Colle "i nostri elettori, gli italiani scenderebbero in piazza". Il Cavaliere, dunque, aspetta. Vuole che sia l'Unione a fare il primo passo per poi far pesare il suo sì. Considera la corsa al Colle una sorta di "suq in cui bisogna trattare in una posizione di forza: mi facciano un nome e io all'ultimo gli farò calare dall'alto il mio sì". Chiedendo magari in cambio qualcos'altro, anche in termini di "pacificazione" politico-economica. Pure in caso di un secondo mandato per Ciampi, la linea di Berlusconi non cambierà: "Prodi mi faccia il suo nome e poi vediamo". Sebbene, in assenza dell'alternativa più gradita di Giuliano Amato, per il capo forzista la soluzione Ciampi sarebbe tra le più indolori: "Se poi Prodi cade, sarà tutto aperto. Anche alla presidenza della Repubblica".
Sta di fatto che le "grandi manovre" tra Unione e Cdl scattano proprio adesso. E se la Finocchiaro è il jolly del Professore, la subordinata resta appunto il bis ciampiano. Ieri, negli incontri avuti a Piazza Santi Apostoli, Prodi non ha mai escluso questa conclusione per il risiko istituzionale. Un percorso, peraltro, che per il presidente del consiglio in pectore presenterebbe un altro vantaggio: i tempi per ricevere l'incarico si ridurrebbero sensibilmente, la seduta comune per confermare Ciampi potrebbe essere anticipata alla prima settimana di maggio.
Prima di allora, però, le due coalizioni sono attese all'appuntamento per eleggere i presidenti di Camera e Senato. Tant'è che in attesa dei primi scrutini per il dopo-Ciampi, il premier uscente sta mettendo a punto la strategia per complicare i giochi dell'Unione a Palazzo Madama. "La cosa principale è sparigliare - ha spiegato anche giovedì ai "big" della Cdl -: se riusciamo a non far eleggere Marini, il governo Prodi nemmeno nasce. Possiamo votare Andreotti, certo, ma anche Mastella". "Andreotti, però, - è l'osservazione che ripete da giorni Pier Ferdinando Casini - può essere per noi quello che fu Spadolini nel '94 per la sinistra. Sarebbe un'operazione solo istituzionale, mentre con Clemente daremmo l'idea del mercanteggiamento".
(22 aprile 2006)
Io non sono inviperito CON D'Alema,sia ben chiaro.
Sono inviperito con chi non capisce che uan candidatura D'Alema al Quirinale sarebeb vissuta da almeno mezzo Paese coem una forzatura.
Lui è così in gamba,nonostante tutto,che credo lo sappia benissimo...
Infatti sono giorni che dico che NON ANDRA' al Colle.non è possibile.adesso spunta la finocchiaro? mah,io credo alal fine prevarrà Amato,ha più chances di ottenere i necessari voti della cdl.
Sono piuttosto inviperito con bertinotti.I DS ancora una volta hanno manifestato davvero senso di responsabilità degno di una forte tradizione dmeocratica, il TUO segretario ha dimostrato piuttosto di essere il solito egocentrico ed egoista e chiacchierone e destabilizzatore del cazzo.
Una figura davvero barbina, e meschina,di cui a medio termine pagherà le conseguenze,in termini elettorali...e pure umani,credo,nel rapporto con la coalizione.