Lo squadrismo degli zombi.

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Bl@CkBoY
00giovedì 15 maggio 2008 19:34

Dopo i fatti di Napoli, dove alcuni cittadini del quartiere Ponticelli hanno assaltato e bruciato diverse baracche in un campo nomadi dopo un sospetto rapimento di bambina da parte di una Rom di 16 anni, gli episodi di violenze e di intolleranza verso i “figli del vento” aumentano in maniera preoccupante.

Nella città partenopea le ronde antigitane dilagano, spingendosi soprattutto nelle zone in cui esistono piccoli e grandi insediamenti di Rom. Lo dichiarano gli attivisti del gruppo EveryOne, associazione internazionale di tutela dei diritti umani che da anni si batte per la salvaguardia dei diritti dei popoli Rom e Sinti in Italia. Testimoni vicini all’associazione segnalano diversi episodi di ingiurie, minacce e maltrattamenti inflitti a bambini, donne (anche incinte) e uomini "zingari". I Rom evitano di percorrere le zone popolose della città e le famiglie non rimangono mai isolate.

A Milano una ronda di razzisti percorreva la zona di via Morosini, nel quartiere Monforte, alla ricerca di Rom. Nella stessa zona una bomba molotov ha incendiato un edificio abbandonato in cui vivevano alcuni Rom, già oggetto l'altro ieri di un pestaggio. A Roma circolano pericolose ronde anti-Rom, armate di spranghe, mazze, coltelli. La polizia presidia alcune zone calde, ma campi come il Casilino 900 sono abbandonati a se stessi. A Pisa la polizia ha distrutto alcune baracche, mettendo famiglie Rom sulla strada.

Victor Lacatus e la sua famiglia, che hanno già subito aggressioni e che hanno perduto una bambina nel famigerato "Rogo di Livorno", sono stati gettati sulla strada senza alcuna assistenza e la polizia ha distrutto la baracca in cui vivevano. Ricordiamo che Victor subì condanna a un anno e sei mesi di carcere per "abbandono di minore" in seguito al tragico incendio, nonostante la morte dei bambini nella loro baracca fosse stata rivendicata con una lettera ai giornali dal gruppo di estrema destra "Gape" e nonostante le indagini del gruppo EveryOne avessero dimostrato agli inquirenti la matrice razzista dell'evento.



I "figli del vento" non sono angeli, anzi dovrebbero chiedersi se abbiano sbagliato qualcosa in questi anni nei rapporti con gli indigeni.

Ma quello che avviene ha solo il senso di soffiare sul fuoco per rendere l'aria irrespirabile non solo agli alieni.
C'è una frustrazione repressa che hatrovato contro chi indirizzarsi: contro i nuovi ebrei.

Occorre riscrivere un nuovo patto di convivenza fra indigeni e allogeni, ma soprattutto va attuato il patto fra cittadini d'Europa che ristabilisca un contenuto accettabile del diritto di cittadinanza.

Questo non può farlo la destra che vuole svuotare il ruolo della Repubblica per affidarlo all'Impresa, anche per la fornitura dei servizi essenziali, sostituendo la raccolta delle risorse attraverso il fisco progressivo con la raccolta dei premi da parte delle assicurazioni.
Scavando ulteriori solchi fra diritti di cittadinanza diversi e fondati sull'accesso alla ricchezza e quindi alimentando la spirale della frustrazione e della caccia all'untore.
Conte Von Stauffemberg
00venerdì 16 maggio 2008 22:49
Re:
Bl@CkBoY, 15/05/2008 19.34:


Dopo i fatti di Napoli, dove alcuni cittadini del quartiere Ponticelli hanno assaltato e bruciato diverse baracche in un campo nomadi dopo un sospetto rapimento di bambina da parte di una Rom di 16 anni, gli episodi di violenze e di intolleranza verso i “figli del vento” aumentano in maniera preoccupante.

Nella città partenopea le ronde antigitane dilagano, spingendosi soprattutto nelle zone in cui esistono piccoli e grandi insediamenti di Rom. Lo dichiarano gli attivisti del gruppo EveryOne, associazione internazionale di tutela dei diritti umani che da anni si batte per la salvaguardia dei diritti dei popoli Rom e Sinti in Italia. Testimoni vicini all’associazione segnalano diversi episodi di ingiurie, minacce e maltrattamenti inflitti a bambini, donne (anche incinte) e uomini "zingari". I Rom evitano di percorrere le zone popolose della città e le famiglie non rimangono mai isolate.

A Milano una ronda di razzisti percorreva la zona di via Morosini, nel quartiere Monforte, alla ricerca di Rom. Nella stessa zona una bomba molotov ha incendiato un edificio abbandonato in cui vivevano alcuni Rom, già oggetto l'altro ieri di un pestaggio. A Roma circolano pericolose ronde anti-Rom, armate di spranghe, mazze, coltelli. La polizia presidia alcune zone calde, ma campi come il Casilino 900 sono abbandonati a se stessi. A Pisa la polizia ha distrutto alcune baracche, mettendo famiglie Rom sulla strada.

Victor Lacatus e la sua famiglia, che hanno già subito aggressioni e che hanno perduto una bambina nel famigerato "Rogo di Livorno", sono stati gettati sulla strada senza alcuna assistenza e la polizia ha distrutto la baracca in cui vivevano. Ricordiamo che Victor subì condanna a un anno e sei mesi di carcere per "abbandono di minore" in seguito al tragico incendio, nonostante la morte dei bambini nella loro baracca fosse stata rivendicata con una lettera ai giornali dal gruppo di estrema destra "Gape" e nonostante le indagini del gruppo EveryOne avessero dimostrato agli inquirenti la matrice razzista dell'evento.



I "figli del vento" non sono angeli, anzi dovrebbero chiedersi se abbiano sbagliato qualcosa in questi anni nei rapporti con gli indigeni.

Ma quello che avviene ha solo il senso di soffiare sul fuoco per rendere l'aria irrespirabile non solo agli alieni.
C'è una frustrazione repressa che hatrovato contro chi indirizzarsi: contro i nuovi ebrei.

Occorre riscrivere un nuovo patto di convivenza fra indigeni e allogeni, ma soprattutto va attuato il patto fra cittadini d'Europa che ristabilisca un contenuto accettabile del diritto di cittadinanza.

Questo non può farlo la destra che vuole svuotare il ruolo della Repubblica per affidarlo all'Impresa, anche per la fornitura dei servizi essenziali, sostituendo la raccolta delle risorse attraverso il fisco progressivo con la raccolta dei premi da parte delle assicurazioni.
Scavando ulteriori solchi fra diritti di cittadinanza diversi e fondati sull'accesso alla ricchezza e quindi alimentando la spirale della frustrazione e della caccia all'untore.


è una guerra tra disperati,forse il forte odore dell'immondizia esaspera gli animi


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