Caro Barnaba,
non c’è bisogno di scaldarsi tanto
Non mi scaldo affatto, ti chiedo solo un po' di chiarezza metodologica, altrimenti giochiamo a quello, come diceva Kant, che munge il becco e l'altro gli tiene sotto la staccio.
La realtà è molto più semplice, la risposta è: qualsiasi tipo di prova legittima
Cosa è per te una prova "legittima"? Un'eurovisione? Un documento giurato firmato da Dio e sottoscritto da Odifreddi? Capisci che dire "legittima" non significa nulla, parlando di ispirazione.
ai bene che in tutte le discussioni, specie quelle di natura legale, si esigono delle prove di quel che si afferma, e spetta all’interessato portare queste prove, che possono essere di tipo diverso, molto vario
A me basta che un questo "vario ed eventuale" repertorio di prove legittime me ne indichi qualcuna che possa convincerti, perché altrimenti facciamo il giochino di quello che porta le prove a l'altro, come hai fatto, le considera illegittime.
Sei in grado di
dirmi in modo chiaro che tipo di prove ti servono per credere nell'ispirazione di qualcosa o qualcuno? Non mi pare una domanda difficile, fai un esempio.
Perché allora ti pare così strano che in un personaggio come Paolo, che afferma di aver visto e sentito Gesù, tu ti senta immediatamente portato a credergli sulla parola, e non pensi invece altro di lui?
E io potrei porti la stessa domanda, cosa ti servirebbe per credere che Paolo ha davvero avuto una visione di Gesù? Cosa ci trovi si strano da un punto di vista
storico nella sua vocazione? Naturalmente nessuno è storicamente in grado di dire se proprio Gesù parlò a Paolo o se quella fosse solo una visione, ma storicamente è assurdo mettere in dubbio che Paolo esperienzò quella visione, da lui interpretata come proveniente da Cristo risorto, e che tale vocazione cambiò la sua vita in termini assolutamente non "psicotici".
La realtà è che tu, in genere i cristiani, sanno che non esiste nessuna prova, bisogna fidarsi e basta, è giusto?
No, la fede non si basa sulla cieca fiducia, ma su delle prove. Il problema è che non posso parlarti delle
mie prove, sei tu che devi dirmi (dire a te stesso) che prove ti servono per convincerti. Se non riesci a definire i termini del problema, non è che
non ci sono prove in assoluto, ma sei che tu non sai che prove ti servono, e dunque sei tu quello che per il momento ragiona in termini non razionali, dato che
non ti basi su alcuna analisi metodologicamente corretta del problema, analisi che richiede che tu debba esplicitare chiaramente il tipo di prove e fatti da analizzare e con quali metodi.
Poi mi chiedi cosa intendo io per ispirazione divina, veramente è una domanda che mi piacerebbe fare a te, a voi. Cosa intendete?
Di nuovo, se non ci dici tu cosa intendi per ispirazione giochiamo al giochino di quello che dice una cosa e l'altro ribatte per partito preso. Se tu ritieni che Paolo non sia ispirato ma psicotico non siamo noi a dire cosa è l'ispirazione,
ma sei tu che devi prima dire cosa è quello che tu neghi. Altrimenti cosa fai? Neghi
qualcosa che non sai neppure definire? Capisci cosa intendo quando parlo di metodo delirante?
Shalom