Non vedo l'ora!

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la_cosa
00lunedì 28 aprile 2008 20:11
Mi auguro tanto che qui, in Roma, chiudano tutti i centri "sosciali". S'è finita "la sarsiscia" popolare. Bene.


ASPETTANDO GODO

[SM=x584469]
profondoorrosso
00lunedì 28 aprile 2008 20:23
Re:
la_cosa, 28/04/2008 20.11:

Mi auguro tanto che qui, in Roma, chiudano tutti i centri "sosciali". S'è finita "la sarsiscia" popolare. Bene.


ASPETTANDO GODO

[SM=x584469]




forse non hai capito che ha vinto alemagno

la_cosa
00lunedì 28 aprile 2008 21:31
Re: Re:
profondoorrosso, 28/04/2008 20.23:




forse non hai capito che ha vinto alemagno




Ti posso dare il numero di telefono del mio neurologo. O dei miei neurologi. Sono tantissimi e, ognuno di loro dice la sua. Una figata.
Poi, sai, io faccio il cavolo che mi pare. Rido loro in faccia.
FONDAMENTALMENTE non ho paura di vivere come te. [SM=x584461]

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]


eptadone
00martedì 29 aprile 2008 01:41
minchia raga...
...presa dai fatti miei mi ero dimenticata delle elezioni a Roma,
ora che ho visto mi viene la pelle d'oca.
Caspita.
Non me lo aspettavo davvero.... :-(
profondoorrosso
00mercoledì 7 maggio 2008 22:16
Re: Re: Re:
la_cosa, 28/04/2008 21.31:



Ti posso dare il numero di telefono del mio neurologo. O dei miei neurologi. Sono tantissimi e, ognuno di loro dice la sua. Una figata.
Poi, sai, io faccio il cavolo che mi pare. Rido loro in faccia.
FONDAMENTALMENTE non ho paura di vivere come te. [SM=x584461]

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]




veramente io ho paura di morire
e ora l' emoticons che piu' mi piace se c'e'
non c'e'
ma c'era


Conte Von Stauffemberg
00venerdì 9 maggio 2008 21:48
Re:
la_cosa, 28/04/2008 20.11:

Mi auguro tanto che qui, in Roma, chiudano tutti i centri "sosciali". S'è finita "la sarsiscia" popolare. Bene.


ASPETTANDO GODO

[SM=x584469]


scusa,ma Alemanno non appartiene alla dx sociale?


eptadone
00lunedì 12 maggio 2008 01:19
da Roma...
Università Roma 3
«An blocca festa di sinistra»
Il rettore vieta un appuntamento dei collettivi. Che occupano e denunciano: è l'effetto Alemanno. «E sabato prossimo tutti a Verona»
Giacomo Russo Spena
Roma

Alla fine la festa s'è fatta. Anche se rimane tutto da capire quali pressioni abbia esercitato An sui vertici dell'università. Giornata piuttosto tesa ieri a Roma Tre, culminata con l'occupazione della facoltà di Lettere da parte dei collettivi studenteschi dopo che il rettore Guido Fabiani, che prima aveva autorizzato «iniziative serali» agli studenti nelle facoltà di Architettura e, appunto, Lettere, aveva ritrattato per «motivi di par condicio». L'ateneo è in campagna elettorale: il 14 e 15 maggio si vota per eleggere gli organi interni. E per il rettore o «tutte le liste organizzano feste o nessuna». «E' solo un pretesto - denunciano i giovani dei collettivi - Il vero motivo è che An ha fatto pressioni sulla presidenza per annullare le iniziative. E' uno dei primi effetti della nuova amministrazione Alemanno».
Per il neosindaco è un ritorno di fiamma, quello a Roma Tre. Già nel 2004, quando era ministro dell'Agricoltura, partecipò a un dibattito organizzato a Scienze Politiche dalla lista «nera». Sul tema degli ogm. E accadde che proprio a margine dell'incontro, avvenuto in un ateneo blindato, tre giovani dal look «di sinistra» fossero malmenati da alcuni sostenitori del neosindaco.
Questa volta l'iniziativa nella facoltà di Architettura, prevista per mercoledì sera, è saltata all'ultimo momento per il diniego improvviso di Fabiani e, soprattutto, per l'irruenza della Digos che ha minacciato a brutto muso gli studenti di denunce in caso avessero svolto comunque la festa. Stessa sorte spettava a quella organizzata ieri sera a Lettere. Ma gli studenti dei collettivi si sono ripresi quello che «ci era stato ingiustamente tolto».
«Roma tre - afferma uno di loro - ha piegato la testa perché si vuole tener buono il Comune. In ballo c'è la costruzione di un campus universitario, che tra l'altro prevede alloggi per gli studenti a prezzo di mercato, e una enorme piscina per le Olimpiadi del 2009. Fabiani vorrebbe appropriarsi del tutto dopo la competizione e si deve tenere buono Alemanno». Intanto nella festa si sono rilanciati i percorsi sul diritto allo studio e all'accesso a un sapere svincolato dalle logiche di profitto. Senza tralasciare il tema dell'odio contro il diverso e della xenofobia che divampa nella società. «Saremo - dicono - a Verona per riaffermare l'unica verità: Nicola, come Renato Biagetti, è morto per mano fascista».

il manifesto . it
eptadone
00martedì 13 maggio 2008 02:55
ALAMANNO e la stampa estera

Nel weekend in cui si è scatenata la vicenda Travaglio-Schifani tutta incentrata sui racconti del giornalista che documentano i rapporti del presidente del Senato con alcuni esponenti mafiosi, anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno se la prende con la stampa, colpevole di descriverlo ancora in camicia nera. Questa volta però nel mirino c’è un giornalista inglese, John Follain del Sunday Times. A lui Alemanno ha scelto di concedere la sua prima intervista con la stampa estera, e non è per niente contento di com’è andata. Già il titolo scelto per il colloquio («“L’Italia aveva bisogno del fascismo”, dice il nuovo Duce») dev’essergli andato di traverso.

«L'intervista è stata deformata in maniera quasi vergognosa», dice il giorno dopo Gianni Alemanno. Tutta colpa di quelle frasette in cui si dice che «ciò che è positivo del fascismo, dal punto di vista storico, è il processo di modernizzazione. Il fascismo – racconta Alemanno – fu fondamentale nella modernizzazione dell'Italia. Il regime prosciugò le paludi, creò le infrastrutture del Paese» e cita l'Eur come, «esempio dell'architettura che contribuì al processo di modernizzazione che diede rilievo all'identità culturale dell'Italia».

Insomma, come «condanna», niente male. Alemanno però è convinto che «la gente che mi chiama Duce mi fa ridere: non sono in alcun modo affatto fascista e penso che oggi quella parola appartenga ai libri di storia. Sono giunto a odiare tutte le forme di totalitarismo – dice ancora nell’intervista – sia di sinistra, sia di destra. Neanche quando ero giovane mi sono mai definito fascista, anche se, negli anni 70 e 80 a destra pensavamo che il fascismo fosse sostanzialmente positivo. Ora capiamo che era un regime totalitario e generalmente negativo, che dev'essere condannato». Il Sunday Times, di quegli anni passati ricorda pure le vicende giudiziarie del neo sindaco, in maniera molto più dettagliata di quanto non lo facciano gli italiani: Alemanno, ricorda Follain, «è stato arrestato nel 1981 per aver picchiato con delle mazze uno studente, insieme ad altri quattro neo fascisti; nel 1982 per aver tirato una molotov contro l’ambasciata russa; nel 1989 per aver tentato di bloccare la parata del presidente americano Gorge W. Bush. Ogni volta è stato prosciolto».

Comunque, Alemanno, scrive Follain, «chiudendo l'intervista fa un ultimo tentativo di spogliarsi dall'etichetta che gli è stata appiccicata addosso per anni»: «Sarebbe impossibile – spiega l’esponente di An – per un fascista essere eletto sindaco di Roma. Roma è una città che ha solide radici democratiche e rispetta tutti. I romani non sono pazzi e neanche io lo sono».

A Roma, intanto, nascerà la delega alla Vita. In Campidoglio, in sostanza, ci sarà un membro della Giunta appositamente delegato a difendere la vita, ancora non è chiaro come. In ogni municipio, fanno sapere dal Comune, ci sarà «un ufficio per la Vita, dove donne e uomini potranno chiedere soccorso in caso di bisogni fisici o morali». Ma non tutte le vite sono uguali, a quanto pare. Lunedì infatti il sindaco incontrerà il neo ministro dell’Interno Roberto Maroni per discutere di immigrazione e campi rom. E nell’intervista al Sunbday Times Alemanno mette le mani avanti: «Mi rendo conto – dice – che la gente possa pensare che sono duro, ma a Roma viviamo nell'emergenza: dobbiamo riconquistare il controllo del territorio», «dobbiamo mettere questa gente su aerei che li riportino a casa».

Tutta colpa dei giornalisti, insomma, le scelte di Alemanno non c’entrano nulla: per lui c’è solo «una volontà costante di dipingere il primo sindaco di centrodestra di questa capitale su un'ottica oscura».



fonte: l'unità
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