Re: Re:
erevnitis, 20/06/2017 15.32:
Sulla questione delle frazioni, la bibbia non è specifica, si tratta di una zona griggia e quindi ognuno valuta personalmente.
Mentre nel caso del sangue la bibbia è specifica esattamente come si è specifici sui comportamenti che si debba avere con gli scomunicati.
Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi.
Il "disassociare" più che un atto "
ufficiale" è un atto comportamentale verso un individuo il quale, per la sua
specificacondotta, non è più da considerare una buona compagnia, o persona da poter frequentare, senza che sia messa in pericolo pure la propria condizione spirituale.
Il principio da applicare è il seguente:
(1 Corinti 5:11)
...Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo.
L'annuncio che sia fatto è solo per mettere a conoscenza che non ne fosse al corrente, che la persona in oggetto, non sta più seguendo i principi biblici che un buon cristiano deve salvaguardare.
Associare "
direttamente" al principio sopra riferito il seguente:
(Atti 15:28, 29)
...Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: 29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!”
E'
puramente arbitrario.
Nel primo caso si riferisce il concetto di "
apologia o di
reiterazione di un errore, peccato o
condotta non cristiana.
Nel secondo caso, è un comando "
specifico ma personale" dato alla
persona come tale..
E' serio, essendo equiparato alla fornicazione e all'idolatria.
Chi si trova di fronte a una tale gravosa circostanza, (di una "assolutamente necessaria trasfusione, pena certamente la propria morte"), deve prendere gravose decisioni che sono assolutamente "
personali".
A circostanze come queste, non si può "
associare" come disposizione "
conseguente" il principio di primo Corinti, in quanto sarebbe andare
oltre le scritture.
Ci sono poi circostanze molto variabili che dovrebbero essere valutate caso per caso.
Quando, invece, ci fosse associata a tale violazione (che ripeto, è questione "
personale"), azione di "
apologia", o di cercare di convincere altri (fratelli), per giustificare se stessi o per altri motivi, la situazione cambierebbe e gli
anziani dovranno valutare una tale "
condotta" o
modo di agire" della persona.
La "vita" è "personale" ed è fra le cose della massima importanza. Solo chi si trova di fronte a tali difficili situazioni può e deve fare le sue scelte fra i principi di santità della vita e il reale rischio di perdere la fisica "sua" vita.
Ritengo importante che siano considerati
questi aspetti, in merito a questa delicata questione.
monseppe2