Feltri stronca su «Libero» il programma di Mentana. A sorpresa interviene il direttore del «Tg4». Che dice la sua.
Alla vigilia del suo Matrix Enrico Mentana aveva cautamente dichiarato che se lo share si fosse fermato al 16 per cento sarebbe stato soddisfatto. E invece la prima attesissima puntata del 5 settembre ha ottenuto il 24 per cento e 1 milione 745 mila spettatori. Risultato di tutto rispetto visto che, fa notare lui, «nessun programma giornalistico di seconda serata è stato mai capace di fare tanto all’esordio».
Difendendo il suo prodotto «fragrante, ruspante, la cui cifra stilistica non può che essere la diretta», adesso la colonna della seconda serata informativa di Canale 5 punta «a cementare il rapporto fiduciario con il pubblico».
Ricordando che davanti a sé ha ancora 111 puntate. Il vero scontro (e il vero confronto utile di dati di ascolto) è in programma però lunedì 12, quando tornerà in video Bruno Vespa con il suo Porta a porta. Che come media annuale, tra prime e seconde serate, ha segnato il 21 per cento di share.
In attesa del grande match mediatico Vittorio Feltri, sulla prima pagina di Libero, senza mezzi termini fa per così dire la cronaca di una morte annunciata. Di Mentana e del suo Matrix, naturalmente. Non lascia dubbi il titolo: «La caduta del piccolo dio». E come se non bastasse, a seguire altri due paginoni zeppi zeppi di sentenze al vetriolo.
A sorpresa, considerati i non sempre facili rapporti, in difesa di «Chicco» arriva tempestivo Emilio Fede. «Aprisse con l’influenza dei polli Feltri. È un giudizio prematuro il suo» dice il direttore del Tg4. Al quale è stata subito chiesta un’intervista per esprimere la sua...
«Ma c’è che ho detto no. Ho preferito dichiarare di non avere visto il programma» confessa. «Sa qual è la verità, forse? Che in cuor nostro, mio, suo (metta tutti i cuori che può, la prego) c’è quel diavoletto che si chiama invidia. Perché lui e non io? Perché al timone di Matrix c’è Mentana e non...» aggiunge malizioso.
«Del resto Feltri è imprevedibile e il suo quotidiano Libero è libero di essere libero» continua. «Il fatto ineluttabile è che il caso Mentana è un sasso nello stagno. La vera sfida sarà verificare se i cerchi saranno concentrici o se affonderà».
Lei, direttore, che ovviamente ha visto Matrix, che ne pensa? «Dico che Mentana ce la farà. Per ora gli assegno un 10 per la professionalità, un 5 per la confusione, un 8 per la curiosità suscitata nel pubblico e un altro bel 10 tondo per la polemica che è riuscito a sollevare».
E la sfida con Vespa?
«Per carità, Bruno è bravo, ma negli ultimi tempi ha mixato troppo lo spettacolo con l’informazione, quindi...». Previsioni ai limiti massimi della bontà dunque quelle di Fede.
«Ma no, alla fine siamo anche amici io ed Enrico. E poi lui ha una grande fortuna alle spalle che si chiama Michela Rocco di Torre Padula.
È bella e porta bene, è la sua musa ispiratrice. E per la verità anche la mia. Ogni tanto la chiamo al telefono. Dopo Afef».
13/9/2005
(Panorama)