Qualcosa non torna...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7
BRAUNSCHWEIG
00domenica 9 settembre 2012 12:21
Incredibile... da anni la chiesa cattolica istruisce preti e sacerdoti con libri scritti dai "padri della chiesa" e NON con la Sacra Bibbia, insegna una data farlocca nella quale nasce Gesù, che esiste un inferno di fuoco dove i cattivi vengono tormentati in eterno e che il nome di Dio è Signore...

e oggi il "papa" menziona Marco 7:6,7 ...qualcosa non torna...

¯\(°_o)/¯ riporto qui parte dell'articolo...

Prendendo spunto dal vangelo di oggi (XXII domenica per anno, B, Marco 7, 1-8.14-15.21-23), in cui Gesù critica scribi e farisei per il loro formalismo nel seguire la Legge, il papa ha spiegato: "Le parole di Gesù nel Vangelo di oggi contro gli scribi e i farisei devono far pensare anche noi. Gesù fa proprie le parole del profeta Isaia: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (Mc 7,6-7; cfr Is 29,13). E poi conclude: «Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7,8). Anche l'apostolo Giacomo, nella sua Lettera, mette in guardia dal pericolo di una falsa religiosità. Egli scrive ai cristiani: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi» (Gc 1,22)".

Fonte: www.asianews.it/notizie-it/Papa:-Anche-i-cristiani-rischiano-di-ridurre-la-religione-a-pratiche-di-usanze-secondarie-25...

Aquila-58
00domenica 9 settembre 2012 12:38
Re:
BRAUNSCHWEIG, 09/09/2012 12.21:

Incredibile... da anni la chiesa cattolica istruisce preti e sacerdoti con libri scritti dai "padri della chiesa" e NON con la Sacra Bibbia, insegna una data farlocca nella quale nasce Gesù, che esiste un inferno di fuoco dove i cattivi vengono tormentati in eterno e che il nome di Dio è Signore...

e oggi il "papa" menziona Marco 7:6,7 ...qualcosa non torna...

¯\(°_o)/¯ riporto qui parte dell'articolo...

Prendendo spunto dal vangelo di oggi (XXII domenica per anno, B, Marco 7, 1-8.14-15.21-23), in cui Gesù critica scribi e farisei per il loro formalismo nel seguire la Legge, il papa ha spiegato: "Le parole di Gesù nel Vangelo di oggi contro gli scribi e i farisei devono far pensare anche noi. Gesù fa proprie le parole del profeta Isaia: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (Mc 7,6-7; cfr Is 29,13). E poi conclude: «Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7,8). Anche l'apostolo Giacomo, nella sua Lettera, mette in guardia dal pericolo di una falsa religiosità. Egli scrive ai cristiani: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi» (Gc 1,22)".

Fonte: www.asianews.it/notizie-it/Papa:-Anche-i-cristiani-rischiano-di-ridurre-la-religione-a-pratiche-di-usanze-secondarie-25...




Braun, sappiamo tutto questo.
Sai (a mio parere) qual' è la cosa più saggia da fare?
Parlare al cuore dei nostri interlocutori cattolici, più che andare a calcare la mano sulle cose che drammaticamente ci dividono, come quelle a cui tu hai accennato.
D' accordo che questo è un forum di discussione, ma dietro un pc vi è comunque e sempre una persona umana.
Insomma, dobbiamo fare l' esatto contrario di quello che fa Radio Maria da trent' anni.......


Lungosonno
00domenica 9 settembre 2012 13:12
la storia sarebbe incomprensibile se nn si tenesse conto del fattore demonico
e ciò nelle espressioni

la verità è una...si comprende..quando vogliamo o nell'intimità individuale

ma la verità è contesa
e la verità risiede in ognuno di noi

usare parole di verità spesso e servito per fini egoistici
demonici

gianluca martini
00domenica 9 settembre 2012 18:05
Re:
BRAUNSCHWEIG, 09/09/2012 12.21:

Incredibile... da anni la chiesa cattolica istruisce preti e sacerdoti con libri scritti dai "padri della chiesa" e NON con la Sacra Bibbia, insegna una data farlocca nella quale nasce Gesù, che esiste un inferno di fuoco dove i cattivi vengono tormentati in eterno e che il nome di Dio è Signore...

e oggi il "papa" menziona Marco 7:6,7 ...qualcosa non torna...

¯\(°_o)/¯ riporto qui parte dell'articolo...

Prendendo spunto dal vangelo di oggi (XXII domenica per anno, B, Marco 7, 1-8.14-15.21-23), in cui Gesù critica scribi e farisei per il loro formalismo nel seguire la Legge, il papa ha spiegato: "Le parole di Gesù nel Vangelo di oggi contro gli scribi e i farisei devono far pensare anche noi. Gesù fa proprie le parole del profeta Isaia: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (Mc 7,6-7; cfr Is 29,13). E poi conclude: «Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7,8). Anche l'apostolo Giacomo, nella sua Lettera, mette in guardia dal pericolo di una falsa religiosità. Egli scrive ai cristiani: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi» (Gc 1,22)".

Fonte: www.asianews.it/notizie-it/Papa:-Anche-i-cristiani-rischiano-di-ridurre-la-religione-a-pratiche-di-usanze-secondarie-25...





Trovo decisamente positivo il fatto che il capo della Chiesa di Roma faccia continui riferimenti alle sacre Scritture e che ne suggerisca delle applicazioni pratiche per i fedeli.

Questo sensibilizza, avvicina le persone alla Parola di Dio e crea i presupposti per delle conversazioni costruttive nell'opera di predicazione.

[SM=g7474]
DIEGO.1966
00domenica 9 settembre 2012 22:19
Felice serata a tutti voi,

"""""""Incredibile... da anni la chiesa cattolica istruisce preti e sacerdoti con libri scritti dai "padri della chiesa" e NON con la Sacra Bibbia,..."""""""""""


Se permettete, da cattolico, posso non essere daccordo?
Oltre duemila anni di storia e siamo ancora qui.
Certo, anche facendo tesoro di una tradizione millenaria che parte da quella apostolica.
Per noi cattolici, la sacra tradizione "2 Ts 2:15" e la sacra Scrittura costituiscono un solo deposito della parola di Dio affidato per noi alla Chiesa.
Detto questo, non credo sia corretto affermare che i pastori della chiesa cattolica vengono formati escludendo il testo sacro.
Questa mi sembra una affermazione a dir poco irrazionale.
È magari più corretto affermare quindi che la chiesa intende glorificare la Parola di Dio oltre che con la lettura e lo studio dei libri sacri anche con il supporto della, per noi, Sacra Tradizione.

Scusatemi ancora
Saluti. [SM=g1944981]

(domingo7)
00domenica 9 settembre 2012 23:08

Incredibile... da anni la chiesa cattolica istruisce preti e sacerdoti con libri scritti dai "padri della chiesa" e NON con la Sacra Bibbia, insegna una data farlocca nella quale nasce Gesù, che esiste un inferno di fuoco dove i cattivi vengono tormentati in eterno e che il nome di Dio è Signore..



Veramente i padri della chiesa sono studiati nei seminari nella materia "patristica", mentre la Bibbia è affrontata in discipline che di solito si chiamano "Sacre Scritture". Ora il problema è che la patristica non assuma un peso smisurato e comunque superiore allo studio della Parola di Dio. Si tratta di un problema quantitativo e non qualitativo. I padri hanno sviluppato interessanti riflessioni sulla Bibbia, riflessioni che non sempre sono infallibili ma che molte volte possono essere logiche, storiche, chiarificatrici ed illuminanti. E' un po' come la letteratura prodotta dal vostro corpo direttivo: può contenere degli errori ma se assunta con criterio e con giudizio può facilitare molti studi biblici su non pochi argomenti ....

La nascita di Gesù è stata fissata il 25 dicembre perché tale data corrisponde approssimativamente alla festa ebraica della purificazione o delle luci o di Hanukka e perché tale data si prestava molto bene a scalzare e a coprire il culto pagano del sole invictus ....

L'ipotesi dell'inferno di fuoco è intimamente legata all'immortalità dell'anima: chi non crede all'immortalità dell'anima non può certo accettare l'inferno perpetuo, mentre chi crede che qualcosa dell'uomo sopravvive alla morte deve per forza accettare l'ipotesi del tormento perpetuo, visto che la morte seconda di cui parla Rivelazione può uccidere solo il corpo ma non può eliminare l'anima ....

Sul fatto che il nome di Dio sia solo Signore, direi che non è vera. La chiesa cattolica ha delle resistenze a riportare e a pronunciare il Sacro Nome a livello bilico e a livello liturgico solo perché negli ultimi anni si è fatta delle paranoie assurde basate sulla paura di offendere gli ebrei..... sono stato recentemente a Siena e nel duomo, dietro all'altare, c'è un bel tetragramma in ebraico ...

Di fatto, le forme Jahoh, Jahoué, Jahvé e Jabé sono sostenute da antichi ed autorevoli testimoni cattolici come:

·Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, I, 94;
·Ireneo, Contro le Eresie, II, XXXV, 3;
·Clemente Alessandrino, Stromata, V, 6;
·Epifanio di Salamina, Contro le Eresie, I, 3, 40;
·Teodoreto di Ciro, Questioni sull'Esodo, XV;
·Origene, Commento al Vangelo di Giovanni, II, 1.

A favore di Jehovah si espressero poi, nel passato, pure persone ebreee e cattoliche al di sopra di ogni sospetto come:

.Giuda Levita, Il Re dei Kazari, libro IV;
.Papa Innocenzo III, Sermones sanctis, Sermo IV;
.Nicola Cusano, Opera Omnia, Sermo XLVIII;
-Pietro Galatino, De Arcanis Catholicae Veritatis, Libro II.
DIEGO.1966
00domenica 9 settembre 2012 23:25
Carissimo Domingo,

"""""""A favore di Jehovah si espressero poi, nel passato, pure persone ebreee e cattoliche al di sopra di ogni sospetto come:

.Giuda Levita, Il Re dei Kazari, libro IV;
.Innocenzo III, Sermones sanctis, Sermo IV;
.Nicola Cusano, Opera Omnia, Sermo XLVIII;
-Pietro Galatino, De Arcanis Catholicae Veritatis, Libro II. """""""""""


Bisogna però ricordare che, alcuni studiosi cattolici hanno usato questo nome nei secoli passati, anche se raramente in versioni di studio ma mai nella preghiera o nella liturgia . Infatti la maggior parte di essi lo ritenevano filologicamente errato e ne hanno progressivamente abbandonato l'utilizzo. Si é ritenuto più corretto la forma Yahweh o addirittura, preferendo non vocalizzare in alcun modo il tetragramma, come anche da te affermato, per come era di costume nel mondo ebraico.

Saluti
(Gladio)
00lunedì 10 settembre 2012 00:15
Re:
DIEGO.1966, 09/09/2012 23.25:

Carissimo Domingo,

Si é ritenuto più corretto la forma Yahweh o addirittura, preferendo non vocalizzare in alcun modo il tetragramma, come anche da te affermato, per come era di costume nel mondo ebraico.

Saluti



E spiegami una cosa carissimo:perchè senti il bisogno di seguire una traduzione ebraica??????
Non ti rendi conto che l'opposizione all'uso del nome è più un problema per voi filosofico che pratico?????


DIEGO.1966
00lunedì 10 settembre 2012 00:47
Ciao Gladio,saluti a te.

"""""E spiegami una cosa carissimo:perchè senti il bisogno di seguire una traduzione ebraica??????""""""""

Scusami ma io personalmente non sento assolutamente il bisogno di seguire una tradizione ebraica.
Mi piace molto Jahvé anche se, personalmente, quando mi rivolgo a lui amo chiamarlo semplicemente Padre.

Saluti.
barnabino
00lunedì 10 settembre 2012 01:05
Caro Diego,


Mi piace molto Jahvé anche se, personalmente, quando mi rivolgo a lui amo chiamarlo semplicemente Padre



Anche Geova è molto bello, ed almeno è italiano! Perché aver paura di chiamare nostro papà (e mamma, ah, il buon Albino!) per nome?

Shalom [SM=g27985]


Aquila-58
00lunedì 10 settembre 2012 08:38
Re:
barnabino, 10/09/2012 01.05:

Caro Diego,


Mi piace molto Jahvé anche se, personalmente, quando mi rivolgo a lui amo chiamarlo semplicemente Padre



Anche Geova è molto bello, ed almeno è italiano! Perché aver paura di chiamare nostro papà (e mamma, ah, il buon Albino!) per nome?

Shalom [SM=g27985]





Concordo pienamente com' è ovvio!
Noi testimoni di Geova sappiamo benissimo che la forma "Geova" (derivante dal latino Jehova) non è certamente la vocalizzazione esatta del Nome, come a nostro parere non lo è neppure la forma "Jahvè".
Ma noi testimoni di Geova sappiamo anche che il Nome eterno di Dio (Esodo 3:15) non è certamente "Signore", e neppure "Eterno" o "Padre", come lo chiamavano gli stessi ebrei pur chiamandolo contemporaneamente col suo Nome proprio perfino nello stesso versetto (Isaia 63:16): "Tu, o Geova, sei nostro Padre...".
La forma italianizzata "Geova" ha però un pregio enorme: quello di focalizzare immediatamente l' attenzione sul tetragramma divino, YHWH, e sul suo significato unico e incomparabile, che non può certo essere sostituito da appellativi come Signore, Eterno, Altissimo, Padre, ecc., che non hanno neppure lontanamente lo stesso significato racchiuso nel tetragramma divino YHWH, che contiene in se la stessa essenza divina.....
La forma "Geova" ha anche il pregio non indifferente di comunicare immediatamente il referente, cioè di chi si sta parlando....


Aquila-58
00lunedì 10 settembre 2012 08:53
Re:
Carissimo Domingo,

(domingo7), 09/09/2012 23.08:

L'ipotesi dell'inferno di fuoco è intimamente legata all'immortalità dell'anima: chi non crede all'immortalità dell'anima non può certo accettare l'inferno perpetuo, mentre chi crede che qualcosa dell'uomo sopravvive alla morte deve per forza accettare l'ipotesi del tormento perpetuo, visto che la morte seconda di cui parla Rivelazione può uccidere solo il corpo ma non può eliminare l'anima ....




Concedimi un solo appunto su questa tua ultima affermazione.
Ritengo di non essere d' accordo: se infatti colleghi i passi di Mt. 18:8-9 con Mt. 25:41 , Apocalisse 20:10 e 21:8, ti accorgerai che il fuoco eterno, la Geenna, il lago di fuoco e zolfo altro non stanno che a simbolizzare la seconda morte, cioè l' annichilimento totale della persona, e non solo del corpo.
Infatti, Gesù in Mt. 10:28 affermò che sia la psychè che il corpo, quindi l' intera persona, vanno nella Geenna, ergo alla seconda morte...
Scusami e ciao.


gianluca martini
00lunedì 10 settembre 2012 08:56
Re:
DIEGO.1966, 10/09/2012 00.47:

Ciao Gladio,saluti a te.

"""""E spiegami una cosa carissimo:perchè senti il bisogno di seguire una traduzione ebraica??????""""""""

Scusami ma io personalmente non sento assolutamente il bisogno di seguire una tradizione ebraica.
Mi piace molto Jahvé anche se, personalmente, quando mi rivolgo a lui amo chiamarlo semplicemente Padre.

Saluti.




Ovviamente siamo liberi di usare titoli ed attributi per parlare di Dio.
Per molti anni per me è stato l'Eterno, perchè 'credevo' fosse quello il Suo nome.

Ma quando ho sentito pronunciare per la prima volta Geova non solo gli orecchi, il mio stesso cuore è esploso di gioia.
Scoprire che la persona più grande, più importante dell'Universo aveva un nome personale e che desiderava fosse usato (come puntualizza l'apostolo Paolo in Romani 10:13 Poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”) mi ha dato grande felicità.

Anche io regolarmente mi rivolgo a Lui chiamandolo Dio, Signore, Padre ma non potrei più rinunciare al Suo Nome, che nella nostra lingua è tradotto Geova.

(domingo7)
00lunedì 10 settembre 2012 09:59
Carissimo Aquila 58

Concedimi un solo appunto su questa tua ultima affermazione.
Ritengo di non essere d' accordo: se infatti colleghi i passi di Mt. 18:8-9 con Mt. 25:41 , Apocalisse 20:10 e 21:8, ti accorgerai che il fuoco eterno, la Geenna, il lago di fuoco e zolfo altro non stanno che a simbolizzare la seconda morte, cioè l' annichilimento totale della persona, e non solo del corpo.
Infatti, Gesù in Mt. 10:28 affermò che sia la psychè che il corpo, quindi l' intera persona, vanno nella Geenna, ergo alla seconda morte... Scusami e ciao.



Ma no, non scusarti, il tuo intervento è più che legittimo ....

Anche tra noi cattolici esistono frange di studiosi che la pensano come i tdG, interpretando in modo simbolico (cioè come distruzione definitiva) la Geenna e lo stagno di fuoco. Non posso che nutrire una certa simpatia verso tale interpretazione, che mi sembra tutto sommato più umana, logica e comprensibile ....

Se ammettiamo però che nell'uomo, oltre ala psiche ed al soma ci sia pure un pneuma razionale, le possibiltà di distruzione di tale componente sono praticamente nulle. Se, invece, non ammettiamo l'esistenza di un pneuma immortale evidentemente il tuo ragionamento è ineccepibile ....

Di fatto, Satana ed i suoi angeli ribelli non furono distrutti da Dio forse perché è anche per Dio impossibile distruggere i puri spiriti essendo questi immateriali (ed essendo distruttibile solo ciò che è materiale) ....

Non per nulla nel libro di Rivelazione è scritto:


E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. [Apocalisse 20,10)



Insomma, sarei ben contento se avessi ragione tu (ed i tuoi fratelli tdG) ma credo che il destino dei malvagi sia purtroppo molto molto triste ....
DIEGO.1966
00lunedì 10 settembre 2012 10:25
Carissimo Aquila,

"""""""Concordo pienamente com' è ovvio!
Noi testimoni di Geova sappiamo benissimo che la forma "Geova" (derivante dal latino Jehova) non è certamente la vocalizzazione esatta del Nome, come a nostro parere non lo è neppure la forma "Jahvè". """"""""


Quindi concordi nel dire che, ad oggi, non siamo a conoscenza della pronuncia corretta del nome di Dio. Quindi non è Geova.
Nulla in contrario che lo si chiami così, ma che sia chiaro, come anche tu hai ribadito, che questo non è la forma corretta del nome di Dio.


""""""""""Ma noi testimoni di Geova sappiamo anche che il Nome eterno di Dio (Esodo 3:15) non è certamente "Signore", e neppure "Eterno" o "Padre", come lo chiamavano gli stessi ebrei pur chiamandolo contemporaneamente col suo Nome proprio perfino nello stesso versetto (Isaia 63:16): "Tu, o Geova, sei nostro Padre...". """""""


A questo punto, se la parola Geova è solo una forma non corretta per chiamare per nome il nostro Dio, molti preferiscono chiamarlo Padre, Signore e non con un nome che non è il suo.


"""""""La forma italianizzata "Geova" ha però un pregio enorme: quello di focalizzare immediatamente l' attenzione sul tetragramma divino, YHWH, e sul suo significato unico e incomparabile, che non può certo essere sostituito da appellativi come Signore, Eterno, Altissimo, Padre, ecc., che non hanno neppure lontanamente lo stesso significato racchiuso nel tetragramma divino YHWH, che contiene in se la stessa essenza divina.....
La forma "Geova" ha anche il pregio non indifferente di comunicare immediatamente il referente, cioè di chi si sta parlando.... """""""""

Esatto, ma è come dire io mi chiamo Diego, il mio nome è stato trascritto nei testi come DG. Per non rendere pronunciabile il mio nome a qualcuno viene in mente di aggiungere le vocali di Amo e viene fuori Dago.

Essendo stata persa l'esatta pronuncia ci sarà chi mi ricorderà nei secoli come Dago...ma, ti chiedo, Dago...chi è? [SM=g27993]

Con tutto il rispetto possibile ( sò quanta importanza date a questo nome) Aquila, rimane il fatto che Geova non è la forma corretta del nome di Dio.
E a me basta la tua come sempre esauriente risposta. ( lungi da me riaprire dibattiti su un argomento già ampiamente trattato)

Ti sauto cordialmente.
[SM=g1944981]


DIEGO.1966
00lunedì 10 settembre 2012 10:39
Caro Gianluca buona giornata a te,

"""""""Anche io regolarmente mi rivolgo a Lui chiamandolo Dio, Signore, Padre ma non potrei più rinunciare al Suo Nome, che nella nostra lingua è tradotto Geova. """"""


Certo Gianluca, anche se per santificare il suo Nome io intendo altra cosa, sarei concorde con te se questa fosse davvero la traduzione del Vero Nome di Dio. Ma resta il fatto che Italianizzi un nome che non è affatto il nome di Dio.
Dicendo la parola Geova a molti più che Dio viene in mente la vostra opera che testimonia e fa conoscere questo nome.
Ma ripeto nulla di male se si vuole riconoscere Dio con questo nome.

Cari saluti.
Aquila-58
00lunedì 10 settembre 2012 10:52
Re:
Carissimo Diego

DIEGO.1966, 10/09/2012 10.25:

Carissimo Aquila,

"""""""Concordo pienamente com' è ovvio!
Noi testimoni di Geova sappiamo benissimo che la forma "Geova" (derivante dal latino Jehova) non è certamente la vocalizzazione esatta del Nome, come a nostro parere non lo è neppure la forma "Jahvè". """"""""


Quindi concordi nel dire che, ad oggi, non siamo a conoscenza della pronuncia corretta del nome di Dio. Quindi non è Geova.
Nulla in contrario che lo si chiami così, ma che sia chiaro, come anche tu hai ribadito, che questo non è la forma corretta del nome di Dio.




assolutamente si, e come potrebbe essere il contrario.
Ma converrai altrettanto con me che il Nome non sia nè Signore nè Altissimo nè Eterno nè Padre, o sbaglio?

DIEGO.1966, 10/09/2012 10.25:



""""""""""Ma noi testimoni di Geova sappiamo anche che il Nome eterno di Dio (Esodo 3:15) non è certamente "Signore", e neppure "Eterno" o "Padre", come lo chiamavano gli stessi ebrei pur chiamandolo contemporaneamente col suo Nome proprio perfino nello stesso versetto (Isaia 63:16): "Tu, o Geova, sei nostro Padre...". """""""


A questo punto, se la parola Geova è solo una forma non corretta per chiamare per nome il nostro Dio, molti preferiscono chiamarlo Padre, Signore e non con un nome che non è il suo.



si, però la forma "Geova" in italiano è un Nome proprio, quindi più assimilabile, pur nella sua imperfezione, al Nome proprio di quanto non possa esserlo un titolo o un appellativo, non trovi?

DIEGO.1966, 10/09/2012 10.25:




"""""""La forma italianizzata "Geova" ha però un pregio enorme: quello di focalizzare immediatamente l' attenzione sul tetragramma divino, YHWH, e sul suo significato unico e incomparabile, che non può certo essere sostituito da appellativi come Signore, Eterno, Altissimo, Padre, ecc., che non hanno neppure lontanamente lo stesso significato racchiuso nel tetragramma divino YHWH, che contiene in se la stessa essenza divina.....
La forma "Geova" ha anche il pregio non indifferente di comunicare immediatamente il referente, cioè di chi si sta parlando.... """""""""

Esatto, ma è come dire io mi chiamo Diego, il mio nome è stato trascritto nei testi come DG. Per non rendere pronunciabile il mio nome a qualcuno viene in mente di aggiungere le vocali di Amo e viene fuori Dago.

Essendo stata persa l'esatta pronuncia ci sarà chi mi ricorderà nei secoli come Dago...ma, ti chiedo, Dago...chi è? [SM=g27993]




Mi sembra un paragone infelice Diego, e vorrai scusarmi. Se io dico Geova o Jahvè la gente comprende subito di chi si sta parlando, e non penso che Dio si...offenderà se lo chiamiamo Geova o Jahvè.
Ora, nella grande amicizia e stima che nutro per te, posso comunque dirti che trovo simili argomentazioni un pochino oziose?

DIEGO.1966, 10/09/2012 10.25:



Con tutto il rispetto possibile ( sò quanta importanza date a questo nome) Aquila, rimane il fatto che Geova non è la forma corretta del nome di Dio.
E a me basta la tua come sempre esauriente risposta. ( lungi da me riaprire dibattiti su un argomento già ampiamente trattato)

Ti sauto cordialmente.
[SM=g1944981]





Che non sia la forma corretta siamo noi i primi a dirlo, ma in Nome divino non è Signore, che peraltro non ha neppure il merito di focalizzare l' attenzione sul sacro tetragramma, cosa che ha invece la forma italianizzata Geova
Scusami, e carissimi saluti.


barnabino
00lunedì 10 settembre 2012 11:03
Caro Diego,


Nulla in contrario che lo si chiami così, ma che sia chiaro, come anche tu hai ribadito, che questo non è la forma corretta del nome di Dio



Vedi... è qui che ti sbagli: Geova è la forma italiana corretta del nome di Dio, capisci? In italiano, la nostra lingua, quel nome è corretto. Che poi non conosciamo con precisione come venisse pronunciato al tempo di Mosè o di Davide o di Gesù poco ci importa dal punto di vista pratico.


A questo punto, se la parola Geova è solo una forma non corretta per chiamare per nome il nostro Dio, molti preferiscono chiamarlo Padre, Signore e non con un nome che non è il suo



Non vedo il nesso sinceramente, Padre e Signore non sono dei nomi propri ma sono alcuni degli attributi di Dio, c'è una differenza fondamentale nella comunicazione. D'altronde anche il figlio di Dio potrebbe essere chiamato tanto con Giosuè, Giasone o Gesù ma convenzionalmente in italiano non ci facciamo problemi a chiamarlo Gesù che comunica egregiamente il nome di quella persona. Non capisco bene il problema che hai con Geova, il nome di Dio...


Esatto, ma è come dire io mi chiamo Diego, il mio nome è stato trascritto nei testi come DG. Per non rendere pronunciabile il mio nome a qualcuno viene in mente di aggiungere le vocali di Amo e viene fuori Dago



Si, ma quel è il problema? Se nella lingua B il significante "Dago" storicamente traducesse il significante "Diego" nella lingua A non capisco perché non usarlo, infatti noi comunichiamo nella lingua B e non nella lingua A, tanto più che anche nel testo ebraico se ci limitiamo a leggere usando le vocali nel testo viene fuori Geova...


Essendo stata persa l'esatta pronuncia ci sarà chi mi ricorderà nei secoli come Dago...ma, ti chiedo Dago...chi è?



Nella lingua B "Dago" è la forma comunemente accettata nei secoli in quella lingua di un nome di cui nella lingua A si è persa la pronuncia. A te non vede interessare come si pronunciasse "Dago" in un'altra lingua A mille anni fa, a te deve interessare che cosa comunica "Dago" nella lingua B nel 2012. Se nella lingua B quando dici "Dago" tutti capiscono che ti riferisci alla stessa cosa/persona che nella lingua A era indicata con "Diego" (o Dugo, o Digo, o Dego) non vedo il problema, stai comunicando correttamente nella tua lingua, ed è questo quello che ci interessa.

Shalom
Aquila-58
00lunedì 10 settembre 2012 11:09
Re: Carissimo Aquila 58
Carissimo Domingo,

(domingo7), 10/09/2012 09.59:


Concedimi un solo appunto su questa tua ultima affermazione.
Ritengo di non essere d' accordo: se infatti colleghi i passi di Mt. 18:8-9 con Mt. 25:41 , Apocalisse 20:10 e 21:8, ti accorgerai che il fuoco eterno, la Geenna, il lago di fuoco e zolfo altro non stanno che a simbolizzare la seconda morte, cioè l' annichilimento totale della persona, e non solo del corpo.
Infatti, Gesù in Mt. 10:28 affermò che sia la psychè che il corpo, quindi l' intera persona, vanno nella Geenna, ergo alla seconda morte... Scusami e ciao.



Ma no, non scusarti, il tuo intervento è più che legittimo ....

Anche tra noi cattolici esistono frange di studiosi che la pensano come i tdG, interpretando in modo simbolico (cioè come distruzione definitiva) la Geenna e lo stagno di fuoco. Non posso che nutrire una certa simpatia verso tale interpretazione, che mi sembra tutto sommato più umana, logica e comprensibile ....

Se ammettiamo però che nell'uomo, oltre ala psiche ed al soma ci sia pure un pneuma razionale, le possibiltà di distruzione di tale componente sono praticamente nulle. Se, invece, non ammettiamo l'esistenza di un pneuma immortale evidentemente il tuo ragionamento è ineccepibile ....

Di fatto, Satana ed i suoi angeli ribelli non furono distrutti da Dio forse perché è anche per Dio impossibile distruggere i puri spiriti essendo questi immateriali (ed essendo distruttibile solo ciò che è materiale) ....




credo che per Dio non ci sia nulla di impossibile, Domingo (Mt. 19:26), neppure elininare definitivamente Satana e i suoi demoni.
Quanto a uno pneuma razionale che resti immortale, francamente non trovo riscontri biblici, e spero che non si torni alla solita parabola del ricco epulone e Lazzaro, dai...

(domingo7), 10/09/2012 09.59:


Non per nulla nel libro di Rivelazione è scritto:


E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. [Apocalisse 20,10)



Insomma, sarei ben contento se avessi ragione tu (ed i tuoi fratelli tdG) ma credo che il destino dei malvagi sia purtroppo molto molto triste ....



il destino dei malvagi è l' annientamento eterno, leggi ad esempio la resa CEI di Salmo 37:38...quanto al considerare il lago di fuoco e zolfo un luogo di tormento eterno, due controindicazioni:
a) il lago di fuoco e zolfo nell' Apocalisse è definito la seconda morte, e non luogo di tormento cosciente;
2) dovremmo ammettere che la bestia e il falso profeta siano personaggi reali, ma lo sono?
O simbolizzano qualcuno?
Cari saluti.


DIEGO.1966
00lunedì 10 settembre 2012 11:15
Carissimo amico Aquila,

""""""Mi sembra un paragone infelice Diego, e vorrai scusarmi. Se io dico Geova o Jahvè la gente comprende subito di chi si sta parlando, e non penso che Dio si...offenderà se lo chiamiamo Geova o Jahvè.
Ora, nella grande amicizia e stima che nutro per te, posso comunque dirti che trovo simili argomentazioni un pochino oziose? """""""

Scusami ancora.
Io non ho mai detto, e lungi da me dirlo in futuro, che Dio Onnipotente possa offendersi per essere cercato con tale nome nel suo più grande rispetto.
Tante altre sono le cose che offendono Dio.
Mi sono permesso di scrivere questa similitudine con il mio nome per ricordare a tutti quale sia e come nasce il nome che poi porta all'italianizzazione Geova. ( Jehowah )

È provato che il nome sacro di Dio JHWH non veniva mai pronunciato ma fu sostituito con un’altra parola cioè Adonaj "Signore" e questo ormai credo sia noto.
Tutti sappiamo cosa si fece per far leggere in questo modo il nome divino.
Alle consonanti JHWH aggiunsero le vocali del termine sostitutivo Adonaj che in ebraico sono. e o a.
Chiaramente tutti coloro che non conoscevano questa, chiamiamola procedura, leggevano erroneamente quello che non era affatto il nome di Dio e cioé Jehowah o italianizzato Geova.

Scusatemi ancora.




gianluca martini
00lunedì 10 settembre 2012 11:26
Re:
DIEGO.1966, 10/09/2012 10.39:

Caro Gianluca buona giornata a te,

"""""""Anche io regolarmente mi rivolgo a Lui chiamandolo Dio, Signore, Padre ma non potrei più rinunciare al Suo Nome, che nella nostra lingua è tradotto Geova. """"""


Certo Gianluca, anche se per santificare il suo Nome io intendo altra cosa, sarei concorde con te se questa fosse davvero la traduzione del Vero Nome di Dio. Ma resta il fatto che Italianizzi un nome che non è affatto il nome di Dio.
Dicendo la parola Geova a molti più che Dio viene in mente la vostra opera che testimonia e fa conoscere questo nome.
Ma ripeto nulla di male se si vuole riconoscere Dio con questo nome.

Cari saluti.




Concordo che per santificare Dio non sia sufficiente chiamarlo per nome ma che sia necessario molto altro.
Geova Dio sa molto bene, leggendo i nostri cuori, quanto amore possiamo nutrire per Lui, a prescindere dal titolo che utilizziamo.
Può anche darsi che Geova sorvoli sul fatto che molti si rivolgano a Lui usando un generico titolo ma il chiamarlo con quello che è ritenuto il Suo Nome personale di certo lo rallegra, ci aiuta a sentirci a Lui più intimi e, come giustamente rilevi, riconosce senza ombra di dubbio, coloro che desiderano identificarsi come Il Suo popolo :

" Poiché tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre.(Michea 4:5)


Non sono d'accordo però sulla tua affermazione:" Ma resta il fatto che Italianizzi un nome che non è affatto il nome di Dio."

Come puoi affermarlo con tanta certezza?
Se non ne conosciamo l'esatta pronuncia, non si può nemmeno essere così rigidamente sicuri che Geova non sia quella corretta, non trovi?

E se invece fosse proprio Geova il corretto modo di pronunciare il Nome di Dio, non pensi che ciò possa costituire la perdita di una opportunità unica ed irripetibile non pronunciandolo affatto?

Un caro saluto anche a te.
DIEGO.1966
00lunedì 10 settembre 2012 11:40
Caro Gianluca,

""""""Non sono d'accordo però sulla tua affermazione:" Ma resta il fatto che Italianizzi un nome che non è affatto il nome di Dio."

Come puoi affermarlo con tanta certezza?
Se non ne conosciamo l'esatta pronuncia, non si può nemmeno essere così rigidamente sicuri che Geova non sia quella corretta, non trovi?

E se invece fosse proprio Geova il corretto modo di pronunciare il Nome di Dio, non pensi che ciò possa costituire la perdita di una opportunità unica ed irripetibile non pronunciandolo affatto?

Un caro saluto anche a te. """""""""

Prima di ogni cosa, grazie per il tuo intervento.
Ho pochi minuti fa postato un breve sunto sulle origini del nome Jehowah.
Probabile che tu non l'abbia letto.
È proprio la parola stessa jehowah che è stata creata, seccessivamente anche italianizzata, proprio per evitare che si pronunciasse la corretta forma del Nome di Dio ad oggi non nota.

[SM=g1944981]
Aquila-58
00lunedì 10 settembre 2012 11:46
Re:
Carissimo Diego, solo una brevissima battuta, poichè non sono in casa (purtroppo [SM=g7556] ).....

DIEGO.1966, 10/09/2012 11.15:

Carissimo amico Aquila,

""""""Mi sembra un paragone infelice Diego, e vorrai scusarmi. Se io dico Geova o Jahvè la gente comprende subito di chi si sta parlando, e non penso che Dio si...offenderà se lo chiamiamo Geova o Jahvè.
Ora, nella grande amicizia e stima che nutro per te, posso comunque dirti che trovo simili argomentazioni un pochino oziose? """""""

Scusami ancora.
Io non ho mai detto, e lungi da me dirlo in futuro, che Dio Onnipotente possa offendersi per essere cercato con tale nome nel suo più grande rispetto.
Tante altre sono le cose che offendono Dio.
Mi sono permesso di scrivere questa similitudine con il mio nome per ricordare a tutti quale sia e come nasce il nome che poi porta all'italianizzazione Geova. ( Jehowah )

È provato che il nome sacro di Dio JHWH non veniva mai pronunciato ma fu sostituito con un’altra parola cioè Adonaj "Signore" e questo ormai credo sia noto.
Tutti sappiamo cosa si fece per far leggere in questo modo il nome divino.
Alle consonanti JHWH aggiunsero le vocali del termine sostitutivo Adonaj che in ebraico sono. e o a.
Chiaramente tutti coloro che non conoscevano questa, chiamiamola procedura, leggevano erroneamente quello che non era affatto il nome di Dio e cioé Jehowah o italianizzato Geova.

Scusatemi ancora.







conosciamo benissimo la "genesi" della forma Geova che però in italiano è la forma corretta del Nome, come è stato osservato.
Ora, i cristiani testimoni di Geova ritengono che, di fronte all' invocare Dio , sia preferibile usare una forma come Geova, che è comunque un nome proprio nella lingua italiana, piuttosto che chiamare Dio "Signore", che non è il suo nome e che non è neppure un nome proprio.
Quanto alla tradizione ebraica, mica vero che i Nome non sia mai stato pronunciato, sai?
Il rabbino Cohen, nel suo libro IL TALMUD, afferma testualmente che nei tempi biblici il nome veniva usato ovviamente in maniera rispettosa, come deve essere, e solo successivamente invalse la tradizione di ometterlo.
Poi stasera ti indico la pagina esatta del libro.
Parola di rabbino...


barnabino
00lunedì 10 settembre 2012 12:11
Caro Diego,


È provato che il nome sacro di Dio JHWH non veniva mai pronunciato ma fu sostituito con un’altra parola cioè Adonaj "Signore" e questo ormai credo sia noto



Si, e con questo? Non capisco il problema, francamente.... che ragione abbiamo di seguire quella consuetudine?


Chiaramente tutti coloro che non conoscevano questa, chiamiamola procedura, leggevano erroneamente quello che non era affatto il nome di Dio e cioé Jehowah o italianizzato Geova



Si, e con questo? A noi, oggi, come è nata la vocalizzazione del Nome Divino ci interessa poco, a noi è sufficiente che il significante "Geova" veicoli, in italiano moderno, il corretto significato, senza ambiguità. Neppure Signore è il nome di Dio ed ha anche lo svantaggio di essere ambiguo, dato che è utilizzato non solo per Dio ma per una vasta gamma di individui, ben diverso dall'unicità ed esclusività del Nome Divino, eppure non mi pare che ci si faccia scrupolo a usarlo.

Ripeto: non capisco davvero quale sia il problema che ti impedisce di usare il nome italiano di Dio, Geova.

Shalom [SM=g2037509]
(domingo7)
00lunedì 10 settembre 2012 12:41
Carissimo Aquila 58

credo che per Dio non ci sia nulla di impossibile, Domingo (Mt. 19:26), neppure elininare definitivamente Satana e i suoi demoni. Quanto a uno pneuma razionale che resti immortale, francamente non trovo riscontri biblici, e spero che non si torni alla solita parabola del ricco epulone e Lazzaro, dai...



Capisco che una parabola possa anche non essere presa in modo letterale ma stupisce che Gesù possa aver utilizzato una similitudine assurda, ben conscio della cultura religiosa dei suoi tempi (lasciamo perdere le conseguenze di un tale utilizzo, visto che Gesù in quanto uomo avrebbe potuto ignorare alcuni sviluppi futuri).

Già nel pensiero ebraico moltissimi credevano nell’immortalità dell’anima. Negli Atti degli apostoli sta infatti scritto: "I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose" (Atti 23,8).

Secondo l’autorevole testimonianza dello storico ebraico Giuseppe Flavio (37 d.C. –103 d.C.), “I Farisei … credono alla immortalità delle anime, e che sotto terra vi siano ricompense e punizioni per coloro che seguirono la virtù o il vizio: eterno castigo è la sorte delle anime cattive, mentre le anime buone ricevono un facile transito a una nuova vita. I Sadducei ritengono che le anime periscano come i corpi. …..Gli Esseni. considerano l’anima immortale e credono di dovere lottare soprattutto per avvicinarsi alla giustizia". [Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, XVIII, 11-18].



il destino dei malvagi è l' annientamento eterno, leggi ad esempio la resa CEI di Salmo 37:38...quanto al considerare il lago di fuoco e zolfo un luogo di tormento eterno, due controindicazioni:
a) il lago di fuoco e zolfo nell' Apocalisse è definito la seconda morte, e non luogo di tormento cosciente;
2) dovremmo ammettere che la bestia e il falso profeta siano personaggi reali, ma lo sono? O simbolizzano qualcuno?
Cari saluti.



Il problema è che nel libro di Rivelazione sono mescolate visioni che hanno carattere reale con visioni che hanno carattere simbolico e spesso siamo noi a decidere come interpretare tali visioni ...

Con questo, ripeto, vorrei sinceramente poter credere a quanto affermano i testimoni di Geova, gli avventisti ed alcuni fratelli cattolici ... e te lo dico in tutta sincerità, perché in fondo in fondo mi piace molto di più del tormento eterno .....

Spero pertanto davvero che tu abbia ragione e che nel giorno del giudizio, il buon Dio possa davvero scegliere ed attuare la distruzione indolore e non l'inferno perpetuo ....

In caso contrario mi troveresti con i tuoi fratelli a domandargli rispettosamente ragione di tutto questo .... magari pure maledetto da molti miei fratelli cattolici chi speravano di vedere i malvagi bruciare tra fuoco, fiamme e tormenti eterni ... ma comunque sempre fiducioso nella misericordia del Padrone del mondo ....

cari saluti anche a te ...


gianluca martini
00lunedì 10 settembre 2012 12:48
Re:
DIEGO.1966, 10/09/2012 11.40:

Caro Gianluca,

""""""Non sono d'accordo però sulla tua affermazione:" Ma resta il fatto che Italianizzi un nome che non è affatto il nome di Dio."

Come puoi affermarlo con tanta certezza?
Se non ne conosciamo l'esatta pronuncia, non si può nemmeno essere così rigidamente sicuri che Geova non sia quella corretta, non trovi?

E se invece fosse proprio Geova il corretto modo di pronunciare il Nome di Dio, non pensi che ciò possa costituire la perdita di una opportunità unica ed irripetibile non pronunciandolo affatto?

Un caro saluto anche a te. """""""""

Prima di ogni cosa, grazie per il tuo intervento.
Ho pochi minuti fa postato un breve sunto sulle origini del nome Jehowah.
Probabile che tu non l'abbia letto.
È proprio la parola stessa jehowah che è stata creata, seccessivamente anche italianizzata, proprio per evitare che si pronunciasse la corretta forma del Nome di Dio ad oggi non nota.

[SM=g1944981]



Grazie per avermi risposto e ti assicuro che leggo con interesse ciò che scrivi.

Mi fa piacere che tu abbia modificato la precedente affermazione, sostituendola con la frase 'forma del Nome di Dio ad oggi non nota' e che quindi riconosci il fatto che non si debba escludere a priori che Geova possa essere la corretta pronuncia del nome di Dio.

Ciò premesso, come ben hanno commentato i miei cari fratelli, esistono molteplici valide ragioni per usare nell'adorazione il nome personale di Dio che in Italiano leggiamo Geova.

I motivi che ne hanno inibito il suo uso in passato o i timori o le riserve di chi rifiuta di farlo oggi sono del tutto soggettive.
La giustificazione che non ne sia nota la corretta pronuncia appare assai flebile ed ancora più lo è l'uso di un generico, vago ed impersonale titolo.

Ma ovviamente è una scelta personale.

Come ho già scritto, rivolgermi al mio Dio con un nome personale mi ha dato quella gioia che non provavo quando lo conoscevo come 'L'Eterno' che, ovviamente, pur essendo un concetto che corrisponde al vero è limitativo, come è riduttivo sostituire Geova con dei comuni titoli.
[SM=g1944981]
barnabino
00lunedì 10 settembre 2012 13:12
Caro Domingo,


Capisco che una parabola possa anche non essere presa in modo letterale ma stupisce che Gesù possa aver utilizzato una similitudine assurda, ben conscio della cultura religiosa dei suoi tempi (lasciamo perdere le conseguenze di un tale utilizzo, visto che Gesù in quanto uomo avrebbe potuto ignorare alcuni sviluppi futuri)



Io non credo che Gesù abbia usato una similitudine assurda per i suoi ascoltatori, il problema è semmai (viste anche le circostanze che lo portarono a pronunciare quella parabola) se Gesù ammetteva che quello scenario fosse realisticamente quello in cui egli credeva o se semplicemente lo usasse con un intento ironico per descrivere la condizione dei suoi interlocutori.


Già nel pensiero ebraico moltissimi credevano nell’immortalità dell’anima. Negli Atti degli apostoli sta infatti scritto: "I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose" (Atti 23,8)



Molti studiosi, però, hanno fatto notare che qui Luca non parli né esplicitamente né implicitamente di "immortalità dell'anima", ma utilizzi piuttosto la parola "risurrezione" che lascia intendere la risurrezione dei corpi.


Secondo l’autorevole testimonianza dello storico ebraico Giuseppe Flavio (37 d.C. –103 d.C.), “I Farisei … credono alla immortalità delle anime, e che sotto terra vi siano ricompense e punizioni per coloro che seguirono la virtù o il vizio: eterno castigo è la sorte delle anime cattive, mentre le anime buone ricevono un facile transito a una nuova vita. I Sadducei ritengono che le anime periscano come i corpi. …..Gli Esseni. considerano l’anima immortale e credono di dovere lottare soprattutto per avvicinarsi alla giustizia". [Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, XVIII, 11-18]



E' stato provato (vedi G. Boccaccini, Oltre l'ipotesi essenica) che Giuseppe Flavio "abbia sostituito la credenza della risurrezione dei corpi con l'immortalità dell'anima per adattarsi ai suoi lettori Gentili", questo almeno per quanto riguarda i farisei che credevano nella resurrezione del corpo. Più complesso, come altrove ho fatto notare a Christofer, è il caso del giudaismo essenico giacché come fa notare Paolo Sacchi negli scritti enochici (che potrebbero essere una forma di essenismo non qumranico) si riscontra la dottrina dell'immortalità dell'anima, non condivisa al di fuori di questi ambienti.

Diciamo che a livello storico il discorso, per il poco che l'ho analizzato, mi pare piuttosto complesso e non può essere liquidato con poche battute come ho visto fare da alcuni forumisti, che sulla constatazione che alcuni gruppi giudaici ammettevano l'immortalità dell'anima questo possa automaticamente significare che Gesù ed i suoi discepoli ammettessero questo dottrina.

Shalom

(domingo7)
00lunedì 10 settembre 2012 15:46
Carissimo Barnabino

E' stato provato (vedi G. Boccaccini, Oltre l'ipotesi essenica) che Giuseppe Flavio "abbia sostituito la credenza della risurrezione dei corpi con l'immortalità dell'anima per adattarsi ai suoi lettori Gentili", questo almeno per quanto riguarda i farisei che credevano nella resurrezione del corpo. Più complesso, come altrove ho fatto notare a Christofer, è il caso del giudaismo essenico giacché come fa notare Paolo Sacchi negli scritti enochici (che potrebbero essere una forma di essenismo non qumranico) si riscontra la dottrina dell'immortalità dell'anima, non condivisa al di fuori di questi ambienti.




La tesi dell'ottimo Boccassini sembra comunque un'ipotesi rispettabilissima ma comunque personale .... i farisei, oltre alla resurrezione dei corpi, credevano anche negli angeli e negli spiriti come sembrano testimoniare gli Atti degli Apostoli (Atti 23,8)...

Il mio intervento comunque non era provocatorio ma si limitava a constatare che, ammessa l'immortalità dell'anima, la tesi dell'inferno perpetuo è abbastanza logica e convincente ....

barnabino
00lunedì 10 settembre 2012 16:23
Caro Domingo,


La tesi dell'ottimo Boccassini sembra comunque un'ipotesi rispettabilissima ma comunque personale



Beh, non è proprio personalissima, sono diversi a dire il vero gli studiosi che sono di quest'opinione rispetto alle dichiarazioni di Giuseppe Flavio in merito all'immortalità dell'anima.


i farisei, oltre alla resurrezione dei corpi, credevano anche negli angeli e negli spiriti come sembrano testimoniare gli Atti degli Apostoli (Atti 23,8)



Infatti, in quel passo non si fa alcun riferimento alla credenza nell'immortalità dell'anima, nelle Scritture quando si parla di "spiriti" in genere si intende gli angeli o gli angeli malvagi e che io sappia mai gli eventuali spiriti dei morti.


Il mio intervento comunque non era provocatorio ma si limitava a constatare che, ammessa l'immortalità dell'anima, la tesi dell'inferno perpetuo è abbastanza logica e convincente



Non ti preoccupare, avevo capito il senso del tuo intervento, la mia era solo una precisazione per mostrare come il problema dell'immortalità dell'anima nei vari gruppi giudaici non è così semplice come alcuni vorrebbero far credere considerando le tesi di Cullmann, ad esempio, totalmente superate in virtù di queste tensioni esistenti nel medio-giudaismo.

Shalom
(domingo7)
00lunedì 10 settembre 2012 18:05
Carissimo Barnabino
In effetti il problema dell'immortalità dell'anima è piuttosto complesso ma nel tardo giudaismo troviamo già prima di Giuseppe Flavio alcune testimonianze della fede nell'immortalità dell'anima ....

Un passo poco considerato è 2 Maccabei 15,12-13 dove Giuda Maccabeo vede in un sogno (o in una visione) il profeta Geremia defunto e il sommo sacerdote Onia assassinato che pregano per il popolo ebraico ....

Questo ti dico non per convincerti della tesi sull'immortalità dell'anima (so benissimo che non la condividi) ma per notare come tale tesi fosse piuttosto diffusa già prima di Cristo ...

Restiamo evidentemente con le nostre idee ma, per chi ammette l'immortalità dell'anima, è comunque difficile credere alla distruzione eterna della stessa
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com