Rorate coeli a Reggio Emilia

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Marok » Marok » PGR » PGR
Pagine: [1], 2
danihva
00giovedì 3 novembre 2005 15:01
29
novembre,
martedì GIOVANNI LINDO FERRETTI
REGGIO EMILIA
Basilica

Rorate Coeli con G. Petrella .
Qualcuno sà dire qualcosa di più?
Cioè, di cosa si tratta, chi è G. Petrella, a che ora, etc.
Moltissime grazie.
pastronef
00giovedì 3 novembre 2005 15:27
il Rorate Coeli, credo sia una serie di canti dedicati alla natività.
Lindo credo l'abbia gia fatto da qualche parte in passato

[Modificato da pastronef 03/11/2005 15.32]

BENDETTA
00giovedì 3 novembre 2005 17:43
Re:

Scritto da: pastronef 03/11/2005 15.27
il Rorate Coeli, credo sia una serie di canti dedicati alla natività.
Lindo credo l'abbia gia fatto da qualche parte in passato

[Modificato da pastronef 03/11/2005 15.32]




Lo scorso anno con Paolo Fresu

Gianluca Petrella è un giovane jazzista pugliese suona non ricordo quale strumento a fiato...forse tutti.
pastronef
00giovedì 3 novembre 2005 18:04
Re: Re:

Scritto da: BENDETTA 03/11/2005 17.43


Lo scorso anno con Paolo Fresu

Gianluca Petrella è un giovane jazzista pugliese suona non ricordo quale strumento a fiato...forse tutti.



sai qualcosa in più?
bb2004
00venerdì 4 novembre 2005 08:39
io andrei, poi vi racconto
Zafar!
00lunedì 7 novembre 2005 11:57
Petrella è un bravissimo trombonista jazz
ciaooo
momaa
00lunedì 7 novembre 2005 23:46
Anche Paolo Fresu è un jazzista, sardo
koach76
00martedì 8 novembre 2005 18:09
info!
io c'ero lo scorso anno a reggio...
magnificat anima mea con fresu è stata imponente!
ci vado sicuramente, stavolta armato di telecamera...
LISTONE RORATE (PREGO AGGIUNGERSI!)
1.KOACH
Krinale
00martedì 8 novembre 2005 18:29
Re: info!

Scritto da: koach76 08/11/2005 18.09
io c'ero lo scorso anno a reggio...
magnificat anima mea con fresu è stata imponente!
ci vado sicuramente, stavolta armato di telecamera...
LISTONE RORATE (PREGO AGGIUNGERSI!)
1.KOACH
2.DIANNE
3.KRINALE

pescetrombetta
00giovedì 10 novembre 2005 23:48
Se vi portaste qualche diavoleria elettronica con memoria la sottoscritta ringrazierebbe e saprebbe (credo, forse, boh) ricompensare cotanta generosità [SM=g27822]

[Modificato da pescetrombetta 11/11/2005 9.20]

ongii
00venerdì 11 novembre 2005 01:40


Rorate, rorate pure


e poi ditemi come sono stanno sti Listone Rorate, era un gruppo che considero scheletro nell'armadio...


stateve bbuon!
BENDETTA
00sabato 26 novembre 2005 14:54
Oggetto:
29 novembre 2005 - c/o Basilica della Beata Vergine della Ghiara, corso Garibaldi 44 - ore 21
Una questione di fiato - Tuba mirum sparget sonum - con Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Lindo Ferretti (voce)

3 dicembre 2005 - c/o Chiesa di Giovanni Battista (località Bagno) - ore 21
La Cupeta, il suono delle novene e il dolce dei poveri - con Mimmo Epifani (mandola, mandolino), Erasmo Treglia (ciaramella, ghironda, violino), Marco Tomassi (zampogna), Tiziana D'Angelo (voce), Gianluca Longo (mandoloncello, chitarra)

7 dicembre 2005 - c/o Chiesa di San Pietro, via Emilia San Pietro - ore 21
Fermarono i cieli, le canzoncine spirituali di Sant'Alfonso - spettacolo di canti religiosi popolari di Ambrogio Sparagna con la partecipazione di Peppe Servillo (voce), Ambrogio Sparagna (voce, organetto, zampogna), Marco Tomassi (zampogna gigante, organo), Erasmo Treglia (ciaramella, ghironda, violino), Ottava aumentata (gruppo vocale)

13 dicembre 2005 - c/o Chiesa dei SS. Giacomo e Filippo, via Roma 19 - ore 21
Mantiq at-Tayr, il verbo degli uccelli - con Radiodervish e Teresa Ludovico (voce recitante); i Radiodervish sono Nabil (voce), Michele Lobaccaro (chitarra, basso) e Alessandro Pipino (tastiere, harmonium).

17 dicembre 2005 - c/o Chiesa dei SS. Girolamo e Vitale, via San Girolamo - ore 19 e ore 21,30
Prakaliso min Glossa-mu, prego nella mia lingua - I canti della Grecia religiosa - con Emanuele Licci (chitarra e voce)
Frescobaldi per noi - con Gianni Coscia (fisarmonica), Dino Piana (trombone), Fulvio Sigurtà (tromba), Enzo Pietropaoli (contrabbasso)

20 dicembre 2005 - c/o Basilica di San Prospero, piazza San Prospero - ore 21
Il rito e la memoria - con Paolo Fresu (tromba e flicorno), Alborada String Quartet (Anton Berovski, Sonia Peana, Nicola Ciricugno e Pietro Salvatori), Diederik Wissels (pianoforte), Coro Polifonico Su Cuncordu 'e su rosariu di Santulussurgiu (Antonio Migheli, Roberto Iriu, Mario Corona e Giovanni Ardu)
CorContritumQuasiCinis
00domenica 27 novembre 2005 11:10
Il Pane Sotto la Neve


Rorate Coeli desuper, et nubes pluant iustum!
Aperiatur terra, et germinet Salvatorem! (Is 45,8).

“NIX… PANEM… VERBUM„

IL PANE SOTTO LA NEVE

San Luca, l'evangelista dal bove, viene tra due grosse faccende, l'una il contrario dell'altra, dico tra una raccolta e una semina, ossia una fine, e un principio. Fine dei giorni del castagno: San Luca sbruca: diriccia, atterra i marroni e sfronda a fiati a fiati le piante, rendendo al suolo in frutti e foglie ciò che dal suolo, attraverso il fusto, salì alle cime in forma di succhi nel lento volger delle stagioni… Mentre il castagno sta per conchiuder l'annuo suo corso, s'inizia quello del grano. O mollo o asciutto, avverte un altro proverbio, per San Luca seminalo tutto.
Per San Luca, cioè al diciotto di ottobre. È veramente, quest'ultimo, un proverbio che sa di fretta, un proverbio buono, semmai, per i luoghi più alti. Eccone un altro assai più agiato: Fino ai Santi, la sementa è per i campi: dai Santi in là, riportala a ca'. E un altro più agiato ancora: Per San Frediano (cioè un mese dopo San Luca), si semina a piena mano. Ma questo è l'ultimo, e chi avesse ancora gran da buttare dopo San Frediano meglio farebbe certamente a mandarlo al mulino: la neve è a passi: Per Santa Caterina (cinque giorni avanti dicembre), la neve alla collina.
Tutti hanno seminato allorché con la sua ruota spezzata ritorna sul calendario la martire di Alessandria, e incomincia per tutti la grande attesa. Come il telo della massaia sul pane in lievito, posa sui seminati la neve. Sotto la neve, pane. È una sapienza antichissima, frutto di esperienza, che ha il suo riscontro e la sua conferma nella sapienza rivelata. Quomodo descendit nix de coelo et… dat panem… sic erit verbum meum… E ancora: Sicut frigus nivis in die messis, ita legatus fidelis, e al contrario: Quomodo nix in aestate et pluviae in messe, sie indecens est stulto gloria. Perciò l'uomo di campagna benedice, anziché maledire, la neve, anche se il freddo che ne patisce nelle membra gli fa ricordar con voglia i miti venti a' cui aliti già si apersero i ricci. Ciò che per lui il vello della pecora, è per i suoi seminati la neve. La neve, egli suole anche dire, è la lana dei campi (quasi traducendo dal salmo: qui dat nivem sicut lanam… e: Anno di neve, anno di bene.
Tempo dunque di attesa, il tempo della neve.
Che cosa ha fatto, fra l'ottobre e il novembre, e che cosa fa ora l'agricoltore? Ha fatto e fa quello che dice il Vangelo: «Il regno dei cieli è come un uomo il quale butti seme in terra, e la notte dorme e il giorno sta sveglio: e il seme barbica e cresce, ch'egli non sa come sia». Egli non sa come sia ma sa che è, e perciò dorme tranquillo, le lunghe notti invernali; perciò guarda tranquillo, nei brevi spazi del giorno, i suoi campi tutti coperti della frigida lana simile a lenzuolo di morte… Infatti, ecco che la neve è sparita (il Barbuto, il Frecciato, il Pettinato, come a dir fra Sant'Antonio e San Biagio, e il freddo è andato): salga o non salga sul monte, come gli consiglia un altro detto (Per San Sebastiano, il «Frecciato», sali il monte e guarda il piano), che cosa vede ormai intorno a sé il contadino? La neve s'è cambiata in grano; il gelido color dell'inverno, la sterile seminagion delle nubi, ha ceduto nei campi al tenero color della primavera, al verde che significa pane, che significa vita. L'attesa si è fatta dunque realtà; il desiderio si è fatto gioia; la preghiera, inno di gratitudine.

Era forse quella la preghiera? Fu proprio nei giorni in cui, chiuse da poco le semente, s'aspettava la neve, fu lì d'intorno a Sant'Andrea, tra gli ultimi di novembre e i primi di dicembre, che s'incominciò a sentir quell'invocazione: Rorate, coeli, desuper… Aperiatur terra et germinet…: «Cieli, calate la rugiada… La terra s'apra e germogli». Quasi dicesse: il cielo mandi la neve, e dalla terra spunterà il pane… Quale pane attende la Chiesa, che così prega, e sotto qual neve si nasconde?.
È questo, infatti, anche per la Chiesa, tempo di attesa. Anche la Chiesa, prima d'ora, ha seminato. Euntes, ibant et flebant, mittentes semina sua: «Andavan essi e piangevano, gettando la loro semente…» Erano i patriarchi, erano i profeti, da Adamo fino a Zaccaria, a Simeone, a Giovanni, che andavano seminando le loro lacrime di desiderio sulla terra sparsa di spine e triboli, con gli occhi rivolti al cielo, come il servo di Elia in cima al Carmelo, a spiar quella neve divinamente promessa madre del pane che salverà dalla morte.
Qual'è dunque questa neve e qual è questo pane? «Una vergine partorirà». Una vergine: ecco la neve; partorirà: ed ecco il pane: il «pane vivo», il «pane di vita», che già s'inturgidisce nel ventre puro di lei, mentre in seno alla terra gonfia e barbica il grano; il pane che la Chiesa aspetta e invoca, con mille palpiti e mille voci, in questi giorni di universale aspettazione, e nascerà, fra poco, coetaneo col grano, convertendo nell'allegrezza del sicuro possesso le trepidazioni della speranza. Panis… qui de coelo descendit et dat vitam mundo: cioè Gesù Cristo, Dio e uomo, redentore e conservatore, che al Padre nasce eternamente, e nacque una volta da Maria, e nasce alla Chiesa ogni anno, col germinar del frumento, allorché il sole si fa a ripetere il suo corso.
Rorate, coeli, desuper… Aperiatur terra et germinet… Se l'intenzione è diversa, le parole posson esser le stesse, per l'agricoltore e per la Chiesa tanto si rassomigliano o si raffigurano tra loro le due aspettazioni, quella del pane, che ora, nasconde la neve, e quella del Salvatore, che ora nasconde il sen di una vergine.
Né si dissoceranno le immagini, o cesseranno di ricordarsi a vicenda, quando la neve e la vergine avran partorito. Le parole con cui Mosè annunziava al popolo il pane, il pane materiale che Dio stava per mandargli, quelle medesime usa la Chiesa per annunziare ai suoi figli che la vergine sta per esser madre, che il Salvatore sta per giungere: Hodie scietis quia veniet Dominus…: «Oggi saprete che il Signore verrà, e ci salverà, e doman vedrete la sua gloria…» Il luogo stesso dov'essa diverrà madre – Betlemme –, il letto stesso su cui deporrà il suo frutto – la paglia – parleranno di pane.
Betlemme, «casa del pane». Steso sulle spoglie del pane, Colui che, fatto adulto, si definirà da sè come pane – «lo sono il pane » – già sembra che si confonda con la materia del pane, sembra che la paglia si componga con lui, che in lui abbia il suo compimento, la sua corona, la sua spiga, il suo frutto; e il gesto della madre che lo vezzeggia, che gli tende le braccia per portarselo al seno, è quello di chi raccoglie un manipolo… Ma che cos'è quel bianco piccolo disco che il sacerdote raccoglie ora dall'altare chinandovisi sopra come il legatore sul manipolo? Più bianco e alquanto difforme da quello che consumiamo a tavola, noi vediamo tuttavia ch'è pane… E perché dunque curvano tutti la testa ora che il sacerdote lo mostra, sollevandolo fra le mani, come la Vergine ai Re Magi il suo figliolo divino? Esso non è più pane: esso è Dio. Né è meraviglia che, essendo Dio, il sacerdote ne faccia ora suo cibo, dacché è Dio medesimo che lo vuole, Dio che ha dato al pane se stesso onde poter dare se stesso in pane.
Così l'ombra si fa una cosa sola col corpo, l'apparenza con la sostanza, la figura col figurato: il frumento dell'uomo col frumento divino. Così s'avvera in ogni senso che sotto la neve sta il pane: il pane celeste in un col pane terreno; giacché una stessa semente contiene ciò che farà lieta un giorno la madia e ciò che farà santo il ciborio – come nel seno della Vergine stanno insieme il fanciullo di Betlemme e il Dio del Cenacolo. Così può e nelle parole e nell'intenzione accordarsi la preghiera dell'agricoltore con quella della Chiesa durante la stagione avventizia: Rorate, coeli, desuper et nubes pluant iustum; aperiatur terra et germinet salvatorem.
Né occorre che dalla Chiesa l'agricoltore si digiunga nei giorni del giubilo natalizio. Notum fecit Dominus, alleluia! salutare suum, alleluia! «Il Signore ha fatto ormai palese, alleluia! la sua salvezza, alleluia!» «La sua salvezza», cioè Gesù, il cui nome significa «salvatore». I campi, intorno alla chiesa, liberi ormai dalla neve, ripetono con innumerabili lingue la canzon del Signore che ha mutato in certezza, in visibile certezza, tutte le nostre speranze.


DarknessAngy
00lunedì 28 novembre 2005 21:09
Re: Re: info!

Scritto da: Krinale 08/11/2005 18.29



4.? ci sono anche io :)
dianne
00lunedì 28 novembre 2005 23:30
Mi raccomando, palesati!


Qualcuno ci illumina sull'orario e dove si trova il posto?

[Modificato da dianne 28/11/2005 23.36]

DarknessAngy
00martedì 29 novembre 2005 07:42
Re:

Scritto da: dianne 28/11/2005 23.30
Mi raccomando, palesati!


Qualcuno ci illumina sull'orario e dove si trova il posto?

[Modificato da dianne 28/11/2005 23.36]




l'orario sono le 21. Il posto è in pieno centro storico, corso garibaldi, la chiesa si chiama 'basilica della Ghiara'... vi consiglio di chiedere del parcheggio della caserma zucchi che è sulla circonvallazione e poi andare a piedi. Cmq se qualcuno venisse da fuori, mi puo' dire qualcosa ci troviamo anche all'uscita dell'autostrada e andiamo insieme.

http://www.municipio.re.it/IAT/siat.nsf/WebCalendar2Giorni?OpenFrameSet

[Modificato da DarknessAngy 29/11/2005 7.44]

BENDETTA
00martedì 29 novembre 2005 08:43
IN VIAM...VERAM INDUCERE
Grazie Cor
bb2004
00martedì 29 novembre 2005 09:07
ufffffffaaaaaaaa causa neve appennino
non ci sarò
non posso fare un altro viaggio come quello di domenica
[SM=g27834]
dianne
00martedì 29 novembre 2005 16:57
Bb [SM=g27834]
Anch'io penso che tribolerò non poco, cazzarola.

Grazie Darkness, abbiamo capito dov'è.
Ci vediamo stasera.
DarknessAngy
00martedì 29 novembre 2005 19:02
Re:

Scritto da: dianne 29/11/2005 16.57
Bb [SM=g27834]
Anch'io penso che tribolerò non poco, cazzarola.

Grazie Darkness, abbiamo capito dov'è.
Ci vediamo stasera.



A sta sera [SM=g27817]
bb2004
00martedì 29 novembre 2005 23:17
invidia [SM=g27834] racconta eh!!
e subito!!!
[SM=g27834]
dianne
00mercoledì 30 novembre 2005 09:21
Buona serata, fatta di incontri nuovi e incontri consolidati. Buono vedere sorrisi e vivere abbracci, come sempre.

Babi... mancavi davvero. [SM=g27834]

Vi riporto il testo che descrive la rassegna 'Rorate coeli'.

Con questo primo concerto prende il via roràte coeli, la rassegna di musiche religiose nelle chiese della città, nel tempo dell'Avvento. Sei luoghi che invitano all'ascolto di parole, suoni, canti e preghiere. Questa seconda edizione, curata nuovamente da Giovanni Lindo Ferretti, amplia l'offerta; sono in programma sei appuntamenti, quasi tutte novità assolute e produzioni originali che indagano la musica religiosa spaziando dalla nostra tradizione a quelle a noi più vicine (dal mondo ortodosso dei greci a quello ebraico dell'Europa orientale, a quello arabo-iraniano) e combinano le melodie e le parole della tradizione con le invenzioni e le innovazioni dei percorsi sonori contemporanei.
L'esecuzione in chiesa delle composizioni sacre riveste inoltre un particolare significato culturale in quanto si rivolgono ad un pubblico vasto, composto anche da chi non frequenta la normale programmazione delle stagioni concertistiche.
'La musica religiosa è capace di raccontare la complessità dell'esperienza umana indipendentemente dall'idea che ognuno di noi ha o non ha di Dio, perché niente di ciò che è umano le è estraneo'. Queste le parole di Giovanni Lindo Ferretti, il protagonista, assieme a Gianluca Petrella, di questa prima serata dal titolo Una questione di fiato 'tuba mirum sparget sonum', incentrata sulla parola sacra della tradizione e sulle parole che la interrogano.


Direi che una menzione speciale va riservata a Gianluca Petrella, giovane e talentuosissimo musicista che accompagna Giovanni in maniera magistrale.
Giovanni che legge diversi brani. Da Elie Wiesel a riflessioni sugli studenti del talmud, e qualcosa su cui riflettere del rapporto liturgia-poesia. Riflessioni personali. Ogni tanto, quando la parola sembra non bastare, interviene a soccorrere la musica. Giovanni canta, accompagnato da una tromba mai monotona, brani della tradizione cristiana.
Per concludere, la genealogia di Cristo, e la sua natività.

Emozionante.
ongii
00mercoledì 30 novembre 2005 11:17


Allah e' stato rorato ?
batasuna
00mercoledì 30 novembre 2005 14:17
bravo come sempre serata piacevole.
un saluto a tutti
:Bacco:
00mercoledì 30 novembre 2005 14:28
ciao paolo, stamme bene! [SM=g27827]:
dianne
00mercoledì 30 novembre 2005 15:43
Se non ricordo male dié
direi di no

anche se 'rorare' non si adatta molto al discorso... [SM=g27824] forso 'orato' ? [SM=g27823]
DarknessAngy
00mercoledì 30 novembre 2005 20:15
Re: bravo come sempre serata piacevole.

Scritto da: batasuna 30/11/2005 14.17
un saluto a tutti



Ciao Paolo,

come promesso sono stato sul tuo sito www.miavetto.it .... molto carino [SM=g27828] ma la vogliamo popolare allora sta chat verso le nove di sera ???!!!! Un abbraccio e felice di avervi conosciuti tutti

Comunque in merito alla serata, con vergogna posso dire che ancora non conosco Ferretti .. diciamo che dai Litfiba ( che sempre seguo ) ho cominciato a seguire IG ... e ora, dopo il tartassamento di varie persone, a interessarmi anche a PGR ... ieri è stata un emozione ... l'ambiente ( bellissima basilica della Ghiara che oltretutto non tutti sanno che è diventata santuario per un miracolo fatto a un suonatore di tromba ... ) le luci, la voce di Ferretti ... il canto .. la musica ... era come trovarsi altrove, in un altra epoca, isolati dal mondo ... è stata un emozione pura ... non saprei dare un giudizio, ma è qualcosa che è restato impresso ... e penso che il suo compito l'abbia svolto ... grandissima serata .. spero di avere la registrazione del Koach ....

[Modificato da DarknessAngy 30/11/2005 20.19]

pescetrombetta
00mercoledì 30 novembre 2005 20:47
Grazie per le vostre impressioni!

Registrazione? [SM=g27829]
dianne
00mercoledì 30 novembre 2005 21:16

con vergogna



maddeché angy?
vedrai che ti erudirai in men che non si dica!
DarknessAngy
00mercoledì 30 novembre 2005 22:04
Re:

Scritto da: dianne 30/11/2005 21.16

con vergogna



maddeché angy?
vedrai che ti erudirai in men che non si dica!



:) aiutatemi a euridirmi con qualche conosiglio su cosa iniziare a sentire ...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com