Rudebox - Robbie williams
Il mondo ruota intorno al proprio passato ed ogni epoca è strettamente collegata alle precendeti, tanto che moda, arte e stili di vita si riconducono periodicamente a momenti passati nel vano tentativo di riportare sensazioni di un'epoca nel presente con la speranza di migliorare quest'ultimo. Questi stili passati vengono ogni volta ripresi, rimescolati e aggiornati in modo tale da essere significativi per i giorni attuali e creando così una nuova epoca che sarà ispiratrice delle prossime gnerazioni. Robbie Williams a quanto pare non ha colto ne il significato ne il metodo di riporporre il passato nel suo ultimo lavoro Rudebox. Sull'onda del revival anni '80, cercando di imitare goffamente mezza generazione di cantanti che si rifà a quel periodo, Robbie è proprio cascato male. Dalla collaborazione coi Pet Shop Boys è uscito un album lungo e noioso, 17 interminabili canzoni dal sound così passato e sorvolato da risultarne inutile. Preso canzone per canzone l'album non è così male, ma se il prodotto va considerato nell'insieme allora è proprio tutto sbagliato: dalla scaletta, alla povera cover di Bongo Bong di Manu Chau, ai testi imbarazzanti, all'interprestazione sotto la media di molti brani, alla lunghezza dell'album, al fatto che sarebbe più onesto intitolare l'album "Robbie Williams canta i Pet Shop Boys ".
Scelto frettolosamente? Voglia di riscatto dopo avere stroncato improvvisamente il tuor mondiale o l'ossesione di essere sempre in classifica? Fatto sta che l'album sarebbe potuto essere un bell'album da compagnia se solo si fosse fatta una selezione delle 7 migliori canzoni.
Voto: 4,5.
di SERY84
[Modificato da =mz87= 23/11/2006 18.52]