Servitù militari: Francia e Germania occupano le basi di Teulada e Capo Frasca

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centrosardegna
00sabato 17 marzo 2007 21:28
L'occupazione di Capo Frasca, Capo Teulada e Salto di Quirra da parte di militari stranieri è vicina.
Francesi e tedeschi hanno messo gli occhi sui tre poligoni in uso all’esercito italiano e ora ci vorrebbero mettere le mani e le armi dentro, secondo le dichiarazioni del Capo
di stato maggiore dell’aeronautica Vincenzo Camporini, all’audizione alla Camera sulla presenza delle servitù in Sardegna.
«Le elevate potenzialità delle strutture militari della Sardegna, per l’addestramento operativo di forze aeree, -ha affermato- sono, da tempo, oggetto di interesse di vari paesi alleati ed amici. In particolare di Francia, e Germania».La prima, dice esplicitamente il generale, è sposta ad «offrire e integrare le strutture della Corsica», la seconda, intende rinnovarsi per
«ottimizzare gli oltre 13 milioni di euro che annualmente versa all’Italia per l’impiego della base di Decimomannu».
Altro che dismissioni o passaggio al patrimonio regionale, dunque. E che lo Stato non avesse alcuna intenzione di mollare i suoi presidi, lo si era già capito durante l’ultimo tavolo tecnico che si è tenuto a Roma due settimane fa sulle servitù. Più che altro un braccio di ferro, che ha visto e che vede la Regione e il Ministero della Difesa fare muro contro muro, sul destino dell’immenso patrimonio militare che lo Stato ha in Sardegna, che, in parte non usa, e che potrebbe transitare alla Regione, proprio in virtù del fatto che quei beni e quelle caserme e quei depositi non interessano più alla difesa nazionale.
Nuove mire, dunque, per i campi di addestramento che fanno parte dell’elenco delle strutture militari italiano dichiara di avere in uso, e che la Regione contesta. Dal Poligono di Capo Teulada, a quello di Porto Tramatzu per armi portatili e non permutabili, a quello di Capo Frasca in uso all’Aeronautica e alla Marina militare e che, nella stagione estiva, viene utilizzato anche come «organismo di protezione sociale». Nessuna intenzione di mollare dunque i poligoni, che lo stesso generale definisce strumenti addestrativi indispensabili.
Una prospettiva che non è piaciuta al presidente della regione Renato Soru, che ha sempre sollecitato la chiusura dei Poligono di Capo Teulada e Capo Frasca, e ai sindaci di Cagliari Emilio Floris e di Arbus Raimondo Angius. All’audizione di una settimana fa alla Commissione difesa della Camera, i due primi cittadini hanno ribadito, in qualche modo, le posizioni del governatore.

A La Maddalena torneranno gli americani, ma come investitori, secondo il presidente Renato Soru che dopo un dialogo con l’ambasciatore americano a Roma, ha parlato di scambi di esperienze e visite. Ma anche di formare dei giovani sardi presso i parchi nazionali Usa, e di collaborazione nel campo della ricerca e della «localizzazione in Sardegna di imprese legate alle tecnologie.
Si sta cercando di rafforzare questa amicizia-ha poi aggiunto Soru - anche nel momento in cui lasciano, con possibili collaborazioni».


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