Storia dell'Università

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neve67
00giovedì 29 aprile 2004 23:00
Che cos'è la scuola?
Nella nostra società la scuola è il luogo per eccellenza nel quale ha luogo l'apprendimento e avviene lo sviluppo culturale e personale delle giovani generazioni. Ma quando nasce e come si è evoluta nel corso dei secoli?

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L'università
Con la nascita delle Università, la Chiesa perse il monopolio dell'insegnamento che aveva esercitato fino a quel momento, anche se manteneva un certo controllo sugli argomenti che venivano insegnati all'interno delle università. Il bisogno di una cultura e di una scuola più laiche fu sentito soprattutto nelle città a partire dal XIII secolo. I mercanti che vivevano all'interno dei centri urbani avevano bisogno di un tipo di istruzione diversa da quella monastica, ma anche da quella universitaria. Avevano bisogno di una scuola che li preparasse adeguatamente alla loro vita professionale e che affrontasse la soluzione di problemi pratici.
Nelle città dell'Italia settentrionale, della Francia e delle Fiandre nacquero molte scuole di questo tipo. All'inizio erano scuole private, pagate con i soldi dei genitori degli alunni, poi la loro organizzazione passò sotto il controllo delle autorità cittadine
La diversità di queste scuole rispetto a quelle dei nostri tempi è evidente. Non dobbiamo immaginarci un edificio apposito e aule pulite, attrezzate con banchi, sedie e lavagna. I locali erano spesso bui e sporchi, senza banchi e i bambini seguivano le lezioni accovacciati per terra su scomodi pagliericci. L'orario delle lezioni era variabile e spesso si protraeva fino a sera. Le vacanze estive non esistevano, ma le lezioni venivano sospese intorno a Carnevale e per Pasqua. Gli scolari non avevano libri di testo e spesso non possedevano libri di alcun genere.
Dobbiamo ricordare che fino alla diffusione della stampa, inventata alla metà del XV secolo dall'artigiano tedesco Johann Gutenberg, i libri erano manoscritti e quindi rari e costosi. Si imparava a leggere sull'abbecedario, un tipo particolare di libro che riproduceva le lettere dell'alfabeto latino. L'abbecedario era costituito da tavolette di cera o di legno su cui erano incise le l ettere, oppure da fogli di carta sciolti, non rilegati. Solo dopo che i bambini avevano imparato a leggere si insegnava loro a scrivere e successivamente le basi della matematica. Gli scolari del Medioevo possedevano anche una specie di rudimentale calcolatrice che li aiutava nel fare i calcoli: si trattava dell'abaco, una tavola con numeri incolonnati, eredità dell'epoca romana. Purtroppo gli insegnanti, sia laici che religiosi, usavano dare ai propri alunni anche punizioni corporali. Oggi è severamente vietato agli insegnanti di maltrattare i propri scolari. Allora invece le percosse e l'uso della frusta erano molto frequenti ed erano considerati un ottimo metodo per tranquillizzare i bambini troppo vivaci e per insegnare la lezione a quelli un po' svogliati.

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