giugno 2008

Quella notte, un reading del cavolo.
Manifesti ovunque"..recitiamo poesie dai balconi delle Istituzioni..il cittadino familiarizza con i luoghi ufficiali.."
C'è la piccola banda dei Maestri-del-Conservatorio che intercala le nostre esibizioni. Il paese è quello che è: arrivano le 21, la gente si dirada. Le folle plaudenti sono otto- nove scazzati, uno che porta fuori il cane, il nonno del sassofonista, una coppia che ha l'aria del checcifaccioqui, e noi tutte tirate a leggere al vento. Ci si mette pure il campanile della chiesa madre a toglierci l'audience. The show must go on
Ancora una volta "Donna nuda, donna nera". L'avrò sentita ottanta volte negli happening di questa estate.
Il turno del mio gruppo è sul balcone dei Vigili. Sono le 23.
I capelli stirati mi si stanno arricciando. Le scarpe alte mi strizzano i mignoli.
L' "artista" che mi precede si affaccia al balcone, seminascosta dal leggio, e il resto lo nascondono i vasi di geranio. Non so cosa legge e non me ne frega, ormai è rimasto solo il tizio col cane.
Arriva il mio turno; il leggio mi eclissa l'immagine,i gerani mi ingombrano, ma il microfono è mio: mi protendo in un angolo libero del sacro verone, ignorando il posto segnato dal gesso.
Mi recito addosso Emily Dickinson contraffacendo la Savagnone, tanto chi se ne accorge.
Il cane scodinzola allegro. Serata riuscita. Rosaria