Marok Forum ufficiale di Gianni Maroccolo

Io Leggo e ..

  • Messaggi
  • OFFLINE
    lemiemanisudite2.
    Post: 1.735
    Registrato il: 12/06/2006
    Utente Veteran
    00 14/05/2008 10:24
    Io lessi e mi si aprì un mondo


    Sempre Tropico del Cancro


    Quando abbasso gli occhi su questa fica fottuta di puttana sento tutto il mondo sotto di me, un mondo che barcolla e precipita, un mondo usato e levigato come il cranio di un lebbroso. Se ci fosse un uomo che osasse dire tutto quello che ha pensato di questo mondo, non gli resterebbe un piede quadrato di terreno su cui stare in piedi. Quando un uomo si fa avanti, il mondo gli crolla addosso e gli rompe la schiena. Ma ne restano in piedi sempre troppe, di colonne, troppa umanità purulenta perché fiorisca l’uomo. La sovrastruttura è una menzogna e le fondamenta sono una paura trepidante. Se a intervalli di secolo compare un uomo con uno sguardo disperato, affamato, nell’occhio, un uomo capace di rovesciare il mondo per creare una razza nuova, l’amore che egli porta al mondo si muta in bile ed egli diviene un flagello. Se a volte incontriamo pagine esplosive, pagine che feriscono e bruciano, che strappano gemiti e lacrime e bestemmie, sappiate che son pagine di un uomo alle corde, un uomo a cui non resta altra difesa che le parole e le parole sono sempre più forti della menzogna, peso schiacciante del mondo, più forte di tutte le ruote e i cavalletti che i vili inventano per infrangere il miracolo della personalità. Se un uomo mai osasse tradurre tutto quel che ha nel cuore, mettere giù quella che è la sua vera esperienza, quel che è veramente verità, io credo allora che il mondo andrebbe infranto, che si sfascerebbe in frantumi, e né dio, né accidente, né volontà potrebbe mai radunare i pezzi, gli atomi, gli elementi indistruttibili che componevano il mondo.

    Nei quattrocento anni dopo che comparve l’ultima anima divoratrice, l’ultimo uomo che conoscesse il significato dell’estasi, c’è stato un continuo netto declino dell’uomo nell’arte, nel pensiero, nell’azione. Il mondo è esausto: non ne è rimasta una scoreggia secca. Come può, chi possieda occhio affamato, disperato, aver il minimo riguardo di questi attuali governi, leggi, codici, principii, ideali, idee, totem e tabù? Se qualcuno sapesse cosa significava leggere l’enigma di quella cosa che oggi si chiama “cretto” o un “buco”, se qualcuno avesse il menomo sentimento del mistero attorno al fenomeno che si etichetta “osceno”, questo mondo precipiterebbe. E’ l’orrore osceno, l’aspetto secco, fottuto delle cose che fa apparire come un cratere questa pazza civiltà. E’ questo grande abisso di nulla spalancato che gli spiriti creativi e le madri della razza si portano tra le gambe.
    Cose, certe cose dei miei vecchi idoli mi fan salire le lacrime agli occhi; le interruzioni, il disordine, la violenza soprattutto, l’odio che hanno destato. Quando io penso alle loro deformità, allo stile mostruoso che han scelto, alla flatulenza e alla noia delle loro opere, a tutto il caos e alla confusione in cui han sguazzato, agli ostacoli che si sono accumulati attorno, provo un’esaltazione. Tutti si son voltolati nel loro sterco. Tutti quelli che troppo hanno elaborato. Tanto vero che quasi vorrei dire: “Mostratemi un uomo che troppo elabori e io vi mostrerò un grande uomo!” Quel che si dice la loro eccessiva elaborazione è carne mia: è segno della lotta, è la lotta medesima con tutte le fibre che vi si attaccano, l’aura, l’atmosfera stessa dello spirito discorde. E quando mi mostrate un uomo che si esprime perfettamente io non dirò che egli non è grande, ma dirò che non mi attrae…Per me, gli manca l’eccesso, lo smodato. Quando penso che ciò che l’artista implicitamente si propone è di rovesciare i valori costituiti, far del caos che lo circonda un suo ordine, seminare lotta e fermento, sì che per un rilancio emotivo quelli che son morti rinascano alla vita, allora io corro con gioia ai grandi imperfetti, la loro confusione mi nutre, il loro balbettamento è musica divina ai miei orecchi. Nelle pagine ben gonfie che seguono le interruzioni io vedo cancellata ogni meschina intrusione, ogni norma sporca, per così dire, di vigliacchi, bugiardi, ladri, vandali, calunniatori. Vedo nei muscoli gonfi delle loro liriche gole la fatica che occorre per volgere la ruota, per riprendere il passo dove uno ha ceduto. Vedo che dietro i fastidi e le intrusioni quotidiane, dietro la meschina scintillante cattiveria dei deboli e degli inerti, c’è il simbolo del potere delusivo della vita, e colui il quale crei l’ordine, colui il quale semini lotta e discordia, giacché è pieno di volontà, quell’uomo sempre dovrà andare alla gogna e al patibolo. Vedo che dietro la nobiltà dei suoi gesti si nasconde lo spettro della ridicolezza totale – che egli non è solamente sublime, ma assurdo.
    Una volta pensavo che essere umano fosse la maggiore meta dell’uomo, ma oggi vedo che questo significava distruggermi. Oggi mi vanto di poter dire che sono disumano, che appartengo non agli uomini e ai governi, che non ho nulla a che fare coi credi e coi principii. Non ho nulla a che fare con la cigolante macchina dell’umanità – io appartengo alla terra! Lo dico giacendo sul cuscino e sento le corna che mi spuntano dalle tempie. Vedo attorno a me tutti quei miei pazzi antenati che danzano attorno al mio letto, che mi consolano, che mi stimolano, che mi flagellano con le loro lingue di serpe, che ghignano e irridono coi loro teschi grotteschi. Io sono disumano.


    __________________________________________________
    Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

    *********************
    La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
  • IoAnnarella
    00 19/05/2008 17:31
    Tropico del cancro

    Letto almeno 4 volte: una perché era nella libreria, una perché era una lettura doverosa della formazione, una perché era la bibbia laica del mio innamorato, una perché piaceva a me.

    Questo pezzo mi ronza in mente quando mi innamoro (faccino con sorriso) a tentare di tenere sempre la mente all'erta, a vigilare sul cuore:

    <> E mi racconta come fu che, incuriosito, scese dal letto, e andò a cercare la lampadina a pila. << Gliela facevo tenere aperta, e ci mandavo sopra la luce. Avresti dovuto vedermi... era comico. Mi ci misi con tanto impegno che mi ero completamente scordato di lei. In vita mia non ho guardato una fica con tanta serietà. Quasi che non ne avessi mai vista un'altra prima. E quanto più la guardavo, tanto meno mi diventava interessante. Basti questo a dimostrarti che non c'è proprio dentro nulla, specialmente quando l'hai rasata. E' il pelo che te la rende misteriosa. Ecco perché una statua ti lascia freddo. Solo una volta ho visto una fica vera in statua - era di Rodin. Vai a vederla una volta o l'altra... tiene le gambe spalancate... non credo che avesse la testa. Fica e basta, come si suol dire. Gesù, era orrenda. Il fatto è che sembrano tutte eguali. Quando le vedi coi vestiti addosso ti immagini chissà cosa; gli dai, come dire? una personalità, che naturalmente non hanno. Ha un cretto fra le gambe, e basta, e tu ti monti, per quel cretto, e invece poi non lo guardi. Sai che c'è e pensi solo a metterci dentro il piolo; par quasi che sia il pene a pensare in vece tua. E' una illusione! T'infiammi tutto per niente... per un cretto col pelo sopra, o magari senza pelo. E' così completamente privo di senso che provavo una specie di fascino a guardarlo. Credo di averlo studiato per dieci minuti, anche di più. Tutto questo mistero del sesso, e poi ti accorgi che è nulla, un vuoto e basta. Non sarebbe divertente trovarci dentro un'armonica... oppure un calendario? Invece non c'è nulla... nulla di nulla. E' schifoso. Io quasi ci diventavo matto... Senti sai cosa ho fatto dopo? L'ho scopata alla svelta e poi ho voltato la schiena. Sì, ho preso un libro e mi sonmesso a leggere. Da un libro si ricava qualcosa, anche da un brutto libro... ma da una fica, è proprio tempo perso...>>
  • CorContritumQuasiCinis
    00 05/06/2008 17:33

    (...) Non amavo ancora, ma amavo di amare e con più profonda miseria mi odiavo perché non ero abbastanza misero. Amoroso d'amore, cercavo un oggetto da amare e odiavo la sicurezza, la strada esente da tranelli. Avevo dentro di me un appetito insensibile al cibo interiore, e quell'appetito non mi affamava, bensì ero senza desiderio di cibi incorruttibili, né già per esserne pieno; anzi, quanto più ne ero digiuno, tanto più ne ero nauseato. Malattia della mia anima: coperta di piaghe, si gettava all'esterno con la bramosia di sfregarsi miserabilmente a contatto delle cose sensibili, che pure nessuno amerebbe, se non avessero un'anima. Amare ed essere amato mi riusciva più dolce se anche del corpo della persona amata potevo godere. Quindi mi gettai nelle reti dell'amore, bramoso di esservi preso. Di quanto fiele non ne aspergesti la dolcezza! Fui amato, raggiunsi di soppiatto il nodo del piacere e mi avvinsi giocondamente con i suoi dolorosi legami, ma per subire i colpi dei flagelli arroventati della gelosia, dei sospetti, dei timori, dei furori, dei litigi. (...)

    Da Le Confessioni, Sant'Agostino.
  • (Walter.Q)
    00 02/07/2008 12:06
    Io leggo e rimango senza parole.
    Rogo ThyssenKrupp, al via udienza preliminare a Torino
    martedì, 1 luglio 2008 10.03 24


    TORINO (Reuters) - Prende il via oggi nell'aula tre del tribunale di Torino l'udienza preliminare del processo per il rogo dell'acciaieria ThyssenKrupp, scoppiato lo scorso dicembre, nel quale persero la vita sette operai.

    Nonostante il pubblico non sia ammesso in aula, fuori dal tribunale si sono radunate decine di persone con cartelli e striscioni con scritte come "Giustizia" e "Condanne severe per la Thyssen".

    Nella notte tra i 5 e il 6 dicembre scorsi un violento incendio divampò nella linea 5 dello stabilimento, in via di dismissione, scatenando dubbi sul sistema di sicurezza in atto.

    Secondo quanto riferito da fonti giudiziarie il Comune e la Provincia di Torino e la Regione Piemonte chiederanno di costituirsi parte civile assieme a un'ottantina di dipendenti ed ex dipendenti dello stabilimento.

    Non ci sono invece i familiari delle vittime che proprio ieri hanno raggiunto un accordo con l'azienda per un risarcimento complessivo di 12 milioni 970.000 euro da dividere fra i singoli nuclei famigliari - 33 persone in tutto - in base a diversi parametri, come la composizione del nucleo, l'età dei componenti e lo stato di bisogno.

    In seguito all'accordo di ieri le famiglie delle vittime hanno infatti rinunciato a costituirsi parte civile.

    Nell'ambito dell'inchiesta sul rogo, la procura di Torino ha depositato il maggio scorso la richiesta di rinvio a giudizio per sei indagati: Harald Espenhahn, amministratore delegato in Italia della Thyssen; Marco Pucci, Gerald Pregnitz e Giuseppe Salerno, responsabili a vario titolo dello stabilimento torinese; Daniele Moroni, dirigente di Terni, e Cosimo Cafueri, responsabile del servizio prevenzione e protezione dai rischi.

    I reati contestati sono per tutti l'omissione dolosa aggravata di cautele anti-infortunistiche, mentre al solo Espenhahn è stato contestato l'omicidio con dolo eventuale e incendio con dolo eventuale. Si tratta in pratica della contestazione di omicidio volontario, che risulta essere usato per la prima volta nell'ambito di un'inchiesta per morti sul lavoro.

    In aula, l'accusa è rappresentata da Raffaele Guariniello - da oggi procuratore capo vicario di Torino in sostituzione di Marcello Maddalena - con i sostituti Francesca Traverso e Laura Longo.
  • OFFLINE
    Total Sharing
    Post: 590
    Registrato il: 13/06/2005
    Utente Senior
    00 02/07/2008 13:48
    Re: Tropico del cancro
    IoAnnarella, 5/19/2008 5:31 PM:


    Letto almeno 4 volte: una perché era nella libreria, una perché era una lettura doverosa della formazione, una perché era la bibbia laica del mio innamorato, una perché piaceva a me.

    Questo pezzo mi ronza in mente quando mi innamoro (faccino con sorriso) a tentare di tenere sempre la mente all'erta, a vigilare sul cuore:

    <> E mi racconta come fu che, incuriosito, scese dal letto, e andò a cercare la lampadina a pila. << Gliela facevo tenere aperta, e ci mandavo sopra la luce. Avresti dovuto vedermi... era comico. Mi ci misi con tanto impegno che mi ero completamente scordato di lei. In vita mia non ho guardato una fica con tanta serietà. Quasi che non ne avessi mai vista un'altra prima. E quanto più la guardavo, tanto meno mi diventava interessante. Basti questo a dimostrarti che non c'è proprio dentro nulla, specialmente quando l'hai rasata. E' il pelo che te la rende misteriosa. Ecco perché una statua ti lascia freddo. Solo una volta ho visto una fica vera in statua - era di Rodin. Vai a vederla una volta o l'altra... tiene le gambe spalancate... non credo che avesse la testa. Fica e basta, come si suol dire. Gesù, era orrenda. Il fatto è che sembrano tutte eguali. Quando le vedi coi vestiti addosso ti immagini chissà cosa; gli dai, come dire? una personalità, che naturalmente non hanno. Ha un cretto fra le gambe, e basta, e tu ti monti, per quel cretto, e invece poi non lo guardi. Sai che c'è e pensi solo a metterci dentro il piolo; par quasi che sia il pene a pensare in vece tua. E' una illusione! T'infiammi tutto per niente... per un cretto col pelo sopra, o magari senza pelo. E' così completamente privo di senso che provavo una specie di fascino a guardarlo. Credo di averlo studiato per dieci minuti, anche di più. Tutto questo mistero del sesso, e poi ti accorgi che è nulla, un vuoto e basta. Non sarebbe divertente trovarci dentro un'armonica... oppure un calendario? Invece non c'è nulla... nulla di nulla. E' schifoso. Io quasi ci diventavo matto... Senti sai cosa ho fatto dopo? L'ho scopata alla svelta e poi ho voltato la schiena. Sì, ho preso un libro e mi sonmesso a leggere. Da un libro si ricava qualcosa, anche da un brutto libro... ma da una fica, è proprio tempo perso...>>



    anch'io l'ho letto da bimbo. prima i piani bassi
    della libreria poi, dopo avere scoperto casualmente
    il piacere, leggendo la voce coito sull'enciclopedia
    medica, ho cominciato ad arrampicarmi: I 2 Tropici,
    Le 120 giornate di Sodoma, Il maschilissimo Emmanuelle,
    Ultima fermata Brooklin, Lolita, roba cinese dalla
    poesia unica, Io e Lui di Moravia... insomma una
    bella cultura erotica ma sempre con la personale
    visione filosofica dell'autore, non scoperia fine
    a sé stessa come Le Ore che i miei compagni rubavano
    al giornalaio. Però alla fin fine preferivo la
    fantascienza! Urania e Isaac Asimov i mei maestri.

    IMOH.
    Trovo la visione di Miller sintomatica anche di
    quei tempi storici, il senso di vuoto e di freddo
    che emerge dalle pagine di molti scrittori con lo
    sguardo lucido sulla realtà e che trovavo conformi
    al mio modo di sentire già all'epoca.
    Storia passata finalmente. A me invece la (scegliete
    un nome a caso elencato da Benigni nel ben noto
    mon-ologo, e in questo caso per i veneziani la
    parola ha un ben noto richiamo ;) piace molto,
    le trovo tutte personalissime, non che ne abbia
    viste tantissime, mi piace conoscerle, e magari
    trovare il punto G! magari per gioco, che quando
    si fa l'amore per scambiarsi il piacere ben poca
    ricerca scientifica trovo necessaria. e magari
    riuscire con fatica ad arrivare contemporaneamente
    a sentirsi parte l'uno dell'altro, perdendosi negli
    occhi dell'altr* con le pupille che si dilatano,
    raggiungendo la persa unità primordiale in unione
    col trascendente.. ci stava anche nel visionario.

    quando si comincia a smetter di fare l'amore e
    si comincia a scopare forse sarebbe già il momento
    di fare il punto della situazione.
    prima di arrivare agli esiti riportati nel testo
    di 111 dei Marlene.

    ehm... l'ultimo panino del mac:





    ___________________________________
    « Il problema dell'umanità è che i folli e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi,
    mentre le persone più sagge sono pieni di dubbi »

    « The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves,
    but wiser people so full of doubts »

    (Bertrand Russell)
  • IoAnnarella
    00 02/07/2008 15:39
    Re: Re: Tropico del cancro
    Total Sharing, 02/07/2008 13.48:



    anch'io l'ho letto da bimbo. prima i piani bassi
    della libreria poi, dopo avere scoperto casualmente
    il piacere, leggendo la voce coito sull'enciclopedia
    medica, ho cominciato ad arrampicarmi: I 2 Tropici,
    Le 120 giornate di Sodoma, Il maschilissimo Emmanuelle,
    Ultima fermata Brooklin, Lolita, roba cinese dalla
    poesia unica, Io e Lui di Moravia... insomma una
    bella cultura erotica ma sempre con la personale
    visione filosofica dell'autore, non scoperia fine
    a sé stessa come Le Ore che i miei compagni rubavano
    al giornalaio. Però alla fin fine preferivo la
    fantascienza! Urania e Isaac Asimov i mei maestri.

    IMOH.
    Trovo la visione di Miller sintomatica anche di
    quei tempi storici, il senso di vuoto e di freddo
    che emerge dalle pagine di molti scrittori con lo
    sguardo lucido sulla realtà e che trovavo conformi
    al mio modo di sentire già all'epoca.
    Storia passata finalmente. A me invece la (scegliete
    un nome a caso elencato da Benigni nel ben noto
    mon-ologo, e in questo caso per i veneziani la
    parola ha un ben noto richiamo ;) piace molto,
    le trovo tutte personalissime, non che ne abbia
    viste tantissime, mi piace conoscerle, e magari
    trovare il punto G! magari per gioco, che quando
    si fa l'amore per scambiarsi il piacere ben poca
    ricerca scientifica trovo necessaria. e magari
    riuscire con fatica ad arrivare contemporaneamente
    a sentirsi parte l'uno dell'altro, perdendosi negli
    occhi dell'altr* con le pupille che si dilatano,
    raggiungendo la persa unità primordiale in unione
    col trascendente.. ci stava anche nel visionario.

    quando si comincia a smetter di fare l'amore e
    si comincia a scopare forse sarebbe già il momento
    di fare il punto della situazione.
    prima di arrivare agli esiti riportati nel testo
    di 111 dei Marlene.

    ehm... l'ultimo panino del mac:






    Il fatto è che io ho letto Miller sempre con l'occhio dell'amante delle parole e poco con quello della curiosità erotica.
    Non ho mai considerato la sua opera da quel punto di vista, benché quando lessi il Tropico del Cancro la prima volta ne rimasi turbata.
    Non sono d'accordo su quello che hai definito "senso di vuoto e freddo". Quel senso io lo riporto alla fame e al freddo veri che Miller (e altri intellettuali e artisti come lui) ha subito realmente, alla scelta, anzi, al preferire la fame, il freddo, lo squallore e la libertà piuttosto che adattarsi alla realtà...
    Miller mi piace molto ma non è uno dei miei autori preferiti. Ho letto quasi tutto ciò che ha scritto (manca Plexus e parte di Nexus, che non ho mai finito). Ciò che mi piace, oltre al suo modo di scrivere, è la lucidità della sua visione, come se avesse trascorso la sua vita osservando il mondo da una postazione alta e distante. Come se avesse avuto le mani e il viso sempre sporchi e imbrattati ma mai disgustosamente.



  • OFFLINE
    Total Sharing
    Post: 590
    Registrato il: 13/06/2005
    Utente Senior
    00 02/07/2008 16:41
    Re: Re: Re: Tropico del cancro
    beh diciamo che la molla era l'istinto
    di conoscenza del sesso, poi venivo
    intrappolato dalle parole e da quella
    visione del mondo.


    mmmm vediamo se riesco a spiegarmi meglio..
    con le parole espresse non sono mai stato
    molto bravo, rispetto ai sentimenti che provo.
    oltretutto ho pochissimo esercizio.

    ritrovo moltissimi segnali anche in Moravia
    che critica aspramente la società borghese,
    e in altri artisti su cui dovrei fare mente locale:

    prova a leggere questa pagina per esempio:
    >Sempre da google book<




    [Modificato da Total Sharing 02/07/2008 16:44]


    ___________________________________
    « Il problema dell'umanità è che i folli e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi,
    mentre le persone più sagge sono pieni di dubbi »

    « The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves,
    but wiser people so full of doubts »

    (Bertrand Russell)
  • IoAnnarella
    00 02/07/2008 19:08
    Re: Re: Re: Re: Tropico del cancro
    Total Sharing, 02/07/2008 16.41:

    beh diciamo che la molla era l'istinto
    di conoscenza del sesso, poi venivo
    intrappolato dalle parole e da quella
    visione del mondo.


    mmmm vediamo se riesco a spiegarmi meglio..
    con le parole espresse non sono mai stato
    molto bravo, rispetto ai sentimenti che provo.
    oltretutto ho pochissimo esercizio.

    ritrovo moltissimi segnali anche in Moravia
    che critica aspramente la società borghese,
    e in altri artisti su cui dovrei fare mente locale:

    prova a leggere questa pagina per esempio:
    >Sempre da google book<





    Ti sei espresso benissimo. Ho riflettuto sulle tue parole e ne ho compreso il senso solo dopo aver postato il mio commento (benché debba confessare di conoscere molto poco Moravia).



  • OFFLINE
    Total Sharing
    Post: 590
    Registrato il: 13/06/2005
    Utente Senior
    00 03/07/2008 13:44
    Re: Re: Re: Re: Re: Tropico del cancro
    IoAnnarella, 7/2/2008 7:08 PM:




    Ti sei espresso benissimo. Ho riflettuto sulle tue parole e ne ho compreso il senso solo dopo aver postato il mio commento (benché debba confessare di conoscere molto poco Moravia).






    L'anno scorso, 2007, era il centenario
    dalla nascita, ci furono parecchi eventi
    correlati in giro per l'Italia.

    Stanotte, svegliandomi, ho acceso la tv,
    in quelle ore molto più sopportabile,
    e UniNettuno stava passando una delle
    sue molte relazioni sull'anniversario.
    Il titolo era 'L'uomo è il fine'.

    una relazione passata sui risvolti psicologici
    che assume il sesso e la donna in relazione al
    passare degli anni e dei momenti storici è stata
    interessantissima.

    ciao.


    ___________________________________
    « Il problema dell'umanità è che i folli e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi,
    mentre le persone più sagge sono pieni di dubbi »

    « The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves,
    but wiser people so full of doubts »

    (Bertrand Russell)
  • CorContritumQuasiCinis
    00 05/11/2008 22:52
    Eugenio. L'etimologia dice tutto

    Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
    arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
    il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
    di me, con un terrore di ubriaco.

    Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
    alberi case colli per l'inganno consueto.
    Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
    tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

    Amen
  • CorContritumQuasiCinis
    00 27/11/2008 23:56
  • OFFLINE
    Total Sharing
    Post: 590
    Registrato il: 13/06/2005
    Utente Senior
    00 28/11/2008 16:32
    io leggo i presenti e so solo che è tornata.
    per il resto mi fottte una minchia come direbbe Cor
    :* bacio profondo. french kiss virtule.
    ai reali sono cazzi tua.. :) grazie


    ___________________________________
    « Il problema dell'umanità è che i folli e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi,
    mentre le persone più sagge sono pieni di dubbi »

    « The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves,
    but wiser people so full of doubts »

    (Bertrand Russell)
  • OFFLINE
    BENDETTA
    Post: 2.341
    Registrato il: 08/05/2004
    Utente Veteran
    00 30/11/2008 10:53
    Antonello Caporale
    MEDIOCRI.
    I potenti dell'Italia immobile


    B.

    ...sfuggo per un attimo al mondo della divisione ed entro nel mondo dell'unità,
    dove una cosa, una creatura dice all'altra
    "questo sei tu".



    " Soltanto chi non ha bisogno nè di comandare nè di
    ubbidire è davvero grande ".

    J.W.Goethe
4