IoAnnarella, 5/19/2008 5:31 PM:
Letto almeno 4 volte: una perché era nella libreria, una perché era una lettura doverosa della formazione, una perché era la bibbia laica del mio innamorato, una perché piaceva a me.
Questo pezzo mi ronza in mente quando mi innamoro (faccino con sorriso) a tentare di tenere sempre la mente all'erta, a vigilare sul cuore:
<> E mi racconta come fu che, incuriosito, scese dal letto, e andò a cercare la lampadina a pila. << Gliela facevo tenere aperta, e ci mandavo sopra la luce. Avresti dovuto vedermi... era comico. Mi ci misi con tanto impegno che mi ero completamente scordato di lei. In vita mia non ho guardato una fica con tanta serietà. Quasi che non ne avessi mai vista un'altra prima. E quanto più la guardavo, tanto meno mi diventava interessante. Basti questo a dimostrarti che non c'è proprio dentro nulla, specialmente quando l'hai rasata. E' il pelo che te la rende misteriosa. Ecco perché una statua ti lascia freddo. Solo una volta ho visto una fica vera in statua - era di Rodin. Vai a vederla una volta o l'altra... tiene le gambe spalancate... non credo che avesse la testa. Fica e basta, come si suol dire. Gesù, era orrenda. Il fatto è che sembrano tutte eguali. Quando le vedi coi vestiti addosso ti immagini chissà cosa; gli dai, come dire? una personalità, che naturalmente non hanno. Ha un cretto fra le gambe, e basta, e tu ti monti, per quel cretto, e invece poi non lo guardi. Sai che c'è e pensi solo a metterci dentro il piolo; par quasi che sia il pene a pensare in vece tua. E' una illusione! T'infiammi tutto per niente... per un cretto col pelo sopra, o magari senza pelo. E' così completamente privo di senso che provavo una specie di fascino a guardarlo. Credo di averlo studiato per dieci minuti, anche di più. Tutto questo mistero del sesso, e poi ti accorgi che è nulla, un vuoto e basta. Non sarebbe divertente trovarci dentro un'armonica... oppure un calendario? Invece non c'è nulla... nulla di nulla. E' schifoso. Io quasi ci diventavo matto... Senti sai cosa ho fatto dopo? L'ho scopata alla svelta e poi ho voltato la schiena. Sì, ho preso un libro e mi sonmesso a leggere. Da un libro si ricava qualcosa, anche da un brutto libro... ma da una fica, è proprio tempo perso...>>
anch'io l'ho letto da bimbo. prima i piani bassi
della libreria poi, dopo avere scoperto casualmente
il piacere, leggendo la voce coito sull'enciclopedia
medica, ho cominciato ad arrampicarmi: I 2 Tropici,
Le 120 giornate di Sodoma, Il maschilissimo Emmanuelle,
Ultima fermata Brooklin, Lolita, roba cinese dalla
poesia unica, Io e Lui di Moravia... insomma una
bella cultura erotica ma sempre con la personale
visione filosofica dell'autore, non scoperia fine
a sé stessa come Le Ore che i miei compagni rubavano
al giornalaio. Però alla fin fine preferivo la
fantascienza! Urania e Isaac Asimov i mei maestri.
IMOH.
Trovo la visione di Miller sintomatica anche di
quei tempi storici, il senso di vuoto e di freddo
che emerge dalle pagine di molti scrittori con lo
sguardo lucido sulla realtà e che trovavo conformi
al mio modo di sentire già all'epoca.
Storia passata finalmente. A me invece la (scegliete
un nome a caso elencato da Benigni nel ben noto
mon-ologo, e in questo caso per i veneziani la
parola ha un ben noto richiamo ;) piace molto,
le trovo tutte personalissime, non che ne abbia
viste tantissime, mi piace conoscerle, e magari
trovare il punto G! magari per gioco, che quando
si fa l'amore per scambiarsi il piacere ben poca
ricerca scientifica trovo necessaria. e magari
riuscire con fatica ad arrivare contemporaneamente
a sentirsi parte l'uno dell'altro, perdendosi negli
occhi dell'altr* con le pupille che si dilatano,
raggiungendo la persa unità primordiale in unione
col trascendente.. ci stava anche nel visionario.
quando si comincia a smetter di fare l'amore e
si comincia a scopare forse sarebbe già il momento
di fare il punto della situazione.
prima di arrivare agli esiti riportati nel testo
di 111 dei Marlene.
ehm... l'ultimo panino del mac:
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« Il problema dell'umanità è che i folli e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi,
mentre le persone più sagge sono pieni di dubbi »
« The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves,
but wiser people so full of doubts »
(Bertrand Russell)