VERSO LO STATO D'EMERGENZA PER IL CLIMA?
La macchina propagandistica ci sta riprovando a far scoppiare l'isteria di massa, ma noi dobbiamo fermarli con ogni mezzo.
1) RICHIESTA DI STATO DI EMERGENZA
La richiesta di stato di emergenza è stata fatta da Fontana per la Lombardia (1, 2), la causa scatenante sarebbero i danni causati dal maltempo (1, 2, 3) con nubifragi e grandinate. Analizzando il linguaggio che viene usato in questi articoli, troviamo l'espressione "guerra meteorologica" che viene utilizzata per innescare la retorica militaristica che ha caratterizzato la farsa pandemica. Oltre a questi vi sono gli incendi che stanno colpendo il Sud che sono di natura dolosa, visto che per quello ad Amalfi sono stati trovati gli inneschi, in Calabria è stato direttamente filmato il piromane. Nel consiglio dei ministri si proporrà di estendere lo stato di emergenza, oltre alla Lombardia, anche a Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Sicilia. Nonostante ci siano prove schiacciante che gli incendi siano dolosi, Musmeci, il ministro della protezione civile che in questa nuova psyop vestirà i panni di Speranza, ha già diffuso la retorica delirante della tropicalizzazione, secondo la quale il cambiamento climatico avrebbe spaccato l'Italia in 2 portandola ad assumere un clima tropicale caratterizzato da forti precipitazioni (1, 2). Sostiene che la messa in sicurezza dei territori è la priorità del nostro Paese, che deve intervenire l'UE e che "non c'è spazio per i negazionisti climatici". Alcuni folli hanno proposto lo psicoreato di negazionismo climatico, una richiesta di censura così forte a cui non è stato dato peso nemmeno durante la farsa pandemica (1, 2).
2) IL NORMALE SCAMBIATO PER ECCEZIONALE
Gli acquazzoni estivi, la grandine così come gli incendi e la loro dolosità sono sempre state parte del nostro Paese, e sia la loro presenza è facilmente documentabile, sia la retorica del clima impazzito
(1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9). Notate bene che gli articoli che vi ho messo risalgono fino al 1914, anche la retorica dei chicchi di grandine giganti viene presto smentita, visto che ve ne sono stati anche nel secolo scorso e lo stesso vale anche per i tornado, che sono sempre stati presenti con il più forte nel 1930 (1, 2, 3).
Se le precipitazioni sono un po' più intense degli anni immediatamente passati è perché siamo sotto l'effetto di El Niño, non esiste alcuna prova che le alluvioni possano essere causate dal cambiamento climatico.
3) NO, LA FREQUENZA NON È AUMENTATA
Uno studio italiano che esamina il periodo di ritorno delle precipitazioni estreme dal 1989 al 2019, ha mostrato che tenendo fissi i periodi di ritorno, il tasso di eventi meteorologici estremi dipende dalle conformazioni del territorio e che si è mantenuto stabile.
Anche se fosse aumentata, non potremmo saperlo: I modelli climatici tendono a sovrastimare sia il tasso di precipitazione sia a individuare un trend di aumento della frequenza delle precipitazioni che non si riscontra nei dati reali. Vi è poi il problema del model spreading, i modelli non sono concordi tra di loro nello stimare il tasso delle precipitazioni estreme e ognuno di esso ha valori molto diversi rispetto alla media dei modelli. I dati stessi sono problematici: i dataset sono composti dividendo le regioni del mondo in griglie e assegnando valori alle precipitazioni in ciascuna cella della griglia. Ciò comporta una perdita di risoluzione spaziale, e più le griglie sono grandi, più i dati sono peggiori. Inoltre, le diverse fonti di dati stesse con cui vengono composte le griglie tendono a non concordare da loro perché sono basate su fonti di rilevazione diverse.
CONCLUSIONI
La propaganda martellante, continua e assordante è ormai all'ordine del giorno, ed è dalla farsa della siccità che ormai stanno cercando di radicalizzare la popolazione verso il gretinismo. Questa volta però non abbiamo scuse: la controinformazione esiste e funziona da ormai 3 anni, e dobbiamo riuscire a prevenire un nuovo scoppio dell'isteria di massa.
Fonti:
t.me/dereinzigeitalia/804